giovedì 30 dicembre 2010

Natale 2010 Seconda Parte: "So This Is Christmas (War Is Over)" (John Lennon, 1971)

Amarezza Angelica, così si può definire l'emozione umana ricevuta;
sono decisamente in crisi e qui devo ringraziare Angelo Tilo,
l'allievo che supera il maestro.
Angelo Tilo è giovane, in missione a Bologna da poco più di un anno;
appena arrivata me la sono trovata come novizia e io come suo maestro,
nel tempo il rapporto è cresciuto e ora possiamo umanamente tradurlo in Padre e Figlia;
ma la figlia è cresciuta, matura, indipendente, meravigliosamente Angelica
e qui scatta la magia, la figlia prende sotto braccio il Padre e lo aiuta...
mentre anche lei vive la medesima situazione mi guarda, mi osserva,
mi ascolta poi ad un certo punto mi abbraccia e mi parla;
le sue parole risultano perfette come il suo abbraccio, mi riportano un cenno di sorriso,
ma soprattutto la voglia di andare e vedere oltre l'amarezza che mi circondava;
cara Tilo, grazie...
grazie per la lezione ricevuta
e grazie per la gioia che provo a viverti
e sapere di essere stato partecipe del tuo percorso e della tua crescita angelica.
Così, con la mia splendida figliola,
comincio a vivermi ed a godere gli esseri umani affamati di vita
senza farmi distrarre da quelli che, invece, hanno deciso di non viversi gli altri;
mi inizio a godere quelli che, nonostante la fretta e la frenesia,
passando ci dedicano un sorriso e un gesto come a dire,
“apprezzo, ma purtroppo sono in ritardo!”;
la bambina che legge una poesia d'amore dedicandola al babbo,
quell'amore che le permette di superare la vergogna del microfono e del mondo dei grandi;
l'adolescente figlio di immigrati che torna dalla sala borsa dove ha fatto una ricerca per la scuola,
che si ferma, ci parla, ci legge la sua poesia e quando è il momento di prendere il regalo
rifiuta perché a casa ha due sorelle e un solo regalo farebbe soffrire una delle due
(e non è una tattica adolescenziale, vi conosco bene, lui era autentico),
insistiamo perché ne prenda tre, lui non ne vuole approfittare,
noi insistiamo, lui alla fine cede, li prende e poi resta con noi fino all'arrivo del suo autobus,
ciao piccolo uomo,
che la tua intelligenza e il tuo cuore portino serenità a te e a tutti coloro che ti vivono,
ti amano e colorano la tua vita;
come il ragazzo, che dopo aver girato il mondo nonostante la sua giovane età,
ora fa parte della comunità degli elfi e la sua lettura sprigiona emozioni incontaminate;
come la ragazza marocchina titubante che cede
nonostante la vergogna per il suo italiano non ancora perfetto (a suo dire...),
le sue emozioni invece si fanno capire benissimo;
come il ragazzo del Bangladesh, con un italiano ancora più scarso,
ma con un sorriso e una voglia di socializzare
che gli hanno fatto superare ostacoli sicuramente ben peggiori;
come la venditrice ambulante, stanca morta, ma non abbastanza...
e così ci regala le sue emozioni e il suo sorriso:
come la ragazza turca, che ci regala anche un po' della sua passione, il canto
e così la fermata per un attimo riceve un dono... la sua voce;
come quel ragazzo che la dedica alla sua ragazza,
i loro occhi non hanno prezzo;
come quel tizio sorridente e barbuto che la dedica a Ivan,
il suo caro amico fraterno morto dieci giorni prima;
come i due MetalRock, per alcuni forse dall'aspetto "cattivo",
ma con due cuori buoni e soprattutto due cuori aperti al mondo ed a chi ci vive;
come altri che ora non ricordo...
il nostro volo natalizio è finito,
ora ognuno per la sua strada,
io sarò di turno come Angelo Custode di una ragazza appena operata,
non è grave, anzi, un intervento programmato e risolutore,
ma chi non ha bisogno degli altri?
Anche io, nonostante i miei 3980 anni, ne necessito ancora
e lo ha dimostrato Angelo Tilo, a cui va ancora un immenso grazie;
lo hanno dimostrato le persone che ci hanno regalato le loro emozioni,
a cui vanno i miei migliori auguri per una vita vera e ricca dentro;
lo ha dimostrato AngelFla, una novizia di prima piuma,
a cui va il mio grazie per avermi riportato alla mente un essere umano degno di nota,
Don Tonino, Antonio Bello all'anagrafe,
e le parole di un suo speciale augurio di Natale,
che vi giro e uso come mio augurio personale.


"Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo
se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno
e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno,
finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta
che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita,
il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla
dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo,
vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie,
finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura,
l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne,
disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate,
provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie,
fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori
che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità
incapace di vedere che poco più lontano di una spanna,
con l’aggravante del vostro complice silenzio,
si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili,
si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta,
mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza,
vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.


Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura,
ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Tonino Bello"


Già che ci siamo,
vi incollo anche quella di Don Andrea Gallo autodefinitosi da tempo "Angelicamente Anarchico",
che come ogni anno la dedica alla gente della sua città, Genova,
e, di riflesso, alla gente di tutte le altre.
E visto che noi Angeli siamo anche alle fermate di Genova...


"Buon Natale alla democrazia.


Buon Natale a tutti.
Sul vecchio anno che muore,
nasca la speranza nel cuore delle donne e degli uomini di buona volontà.
Aumentano i poveri che accorrono alla capanna di Gesù,
mentre chi detiene il potere trama nell’oscurità
e una consistente “porzione” delle città si rifugia cinicamente nell’indifferenza [...]
Non può scomparire il senso della Storia,
l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio, il Bene Comune.
Buon Natale al presidente Merlo e ai suoi collaboratori per il coraggioso sforzo di rilanciare il porto.
Buon Natale agli operatori marittimi: “Dimostrate le vostre capacità imprenditoriali”.
Buon Natale a tutti gli onesti piccoli e grandi imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative
che difendono la dignità del lavoro.
Buon Natale al consiglio regionale, provinciale, comunale:
“Dal primo gennaio potete scrivere un nuovo “libro bianco”.
Ricordate che gli italiani si stanno lentamente svegliando dal sonno
e si ricorderanno che la democrazia la fanno i cittadini.
Buon Natale al Signor prefetto: Palazzo Spinola è il presidio di tutto l’ordine democratico costituzionale.


Buon Natale alla magistratura: “Rispondete al pernicioso Diritto della forza con la Forza del Diritto”.
Buon Natale ai Partiti: è stato creato un “vuoto” dalla prima alla Seconda Repubblica.
Possiate riempirlo abbandonando lo stile di aggressività e di volgarità verbale e comportamentale.
E’ indispensabile arrestare la caduta di sensibilità culturale e morale
e lo smarrimento barbarico della vita pubblica.
I parlamentari che hanno votato la recente fiducia non sono sfiorati da nessun dubbio?
Forse le perplessità nascono tra gli oppositori?
Buon Natale ai movimenti di studenti, di lavoratori, dei Centri sociali.
Grazie per averci fatto riscoprire l’indignazione trasformata in rabbia per la conclamata assenza di futuro
e di fronte all’arroganza menzognera. Da tanti anni nessuno vi ha ascoltato. E ancora possibile un dialogo? Con chi? Non vi abbandoni la creatività. Buon Natale ai detenuti nelle carceri.
E “perdonateci!” Le vostre “discariche sociali” gridano Giustizia. Sono numerosi coloro che vi ascoltano.
Buon Natale ai Soldati in “missione di Pace”: ci volete spiegare di quale pace si tratta?
Cittadini in divisa impegnati seriamente in terra straniera..
Con i vostri onorati Caduti ci vogliamo confrontare col Parlamento, con la Nato, con l’Onu,
per inaugurare un’autentica strategia di Pace?
Buon Natale ai teatri, a Palazzo Ducale, ai musei, al Porto Antico
e a tutte le iniziative culturali, musicali, ricreative. Nonostante la crisi non vi siete fermati.
Buon Natale a tutti coloro che preparano un pasto caldo per il corpo e per l’anima alle sorelle e ai fratelli in gravi difficoltà. Prepariamoci a passare dalla solidarietà assistenziale, alla solidarietà liberatrice:
estendere i “diritti” a tutti i cittadini rispettando la Costituzione.
Buon Natale al Governo: cambiate slogan: Basta! Non diteci: “Non ci sono soldi”.
Non è vero che tali scelte siano obbligate, colpendo le fasce più deboli e i servizi essenziali, i trasporti.
I soldi si trovano per foraggiare la casta politica con la sua “parentopoli” e l’alta dirigenza e il gioco illecito degli appalti mafiosi per le grandi opere, le spese militari e condoni per i capitali all’estero e la manipolazione dei bilanci di numerose aziende.
Buon Natale all’istituzione ecclesiastica: uscire dall’ambiguo contesto politico – sociale. Smettere di sminuire le malefatte dei governanti in nome della “stabilità” per inseguire nuovi privilegi e difendere quelli acquisiti.
Tra i “valori non negoziabili” c’è il messaggio dirompente di Gesù?
Ho imparato da Monsignor Tonino Bello.
Non posso augurare “Buon Natale” senza dare qualche disturbo. Mancherei al mio dovere di “Prete”.
Il Bambino che dorme sulla paglia ci tolga il sonno e ci faccia sentire il nostro cuscino duro come un macigno, finché non ci saremo inventati una carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Se vogliamo vedere “una grande luce” dobbiamo partire dagli “Ultimi”.
Un augurio sincero a tutte le coscienze e a tutti i cuori:
ritroviamo lo stupore, “il tepore”, lo spazio per pensare a quell’evento che rovesciò la Storia.


Auguri a chi offre un pasto caldo per il corpo e per l’anima di chi è in difficoltà.

Genova, 23 dicembre 2010
don Andrea Gallo"




Pace a tutti voi,
cari e amati Esseri Umani.
Angelo Flo

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