venerdì 28 maggio 2010

"Il bicchiere dell'addio"

Sabato 15 Maggio 2010
Genova.
Ebbene sì, di nuovo qui,
in missione di nuovo sotto la Lanterna,
ma stavolta senza Angel Mir, il mio capo,
rimasto a Bologna con tutti gli altri tranne uno,
Angelo 1B, per capirci..
quello con cui ho condiviso più missioni
per poi approdare insieme alla corte
e sotto gli ordini del nostro Angelo Mir;
per capirci ancora di più...
io e Angelo 1B ci conosciamo
e ci intendiamo così a meraviglia
che voliamo ad occhi chiusi.
Quindi eccoci qui,
dopo averla sorvolata un pò,
è vero, la adoro,
mi piace anche adesso,
a parte alcune cose,
una su tutte...
la sopraelevata tra il centro storico e il mare,
una delle vostre opere che chiamo... Ecomostro,
mi manca la vista del mare infinito dai vicoli più bassi.
Siamo accolti non più da tanti Aspiranti Angeli,
ma da un Gruppo di Angeli,
la prima Assemblea e in pieno centro,
spettacolo.
Tutti in cerchio, se ne chiude uno e se ne apre un altro,
ora c'è la squadra,
ultime indicazioni e consigli,
definizione ulteriore e dettagliata degli obiettivi,
attuali e futuri,
fissare la filosofia condivisa,
due parole con ognuno di loro
e tagliare il cordone...
Buona Missione e Buon Volo.
Salutiamo tutti e ci rilassiamo a casa,
la solita dimora gentilmente offerta da uno di voi,
sì un Umano,
artista della ricerca del movimento corporeo
e attore e regista nell'applicarla al teatro,
grazie ancora per l'ospitalità.
Lo so, non ci servirebbe una casa,
ma sono curioso, come dite voi, fino al midollo,
e per capire meglio una città e un popolo
la via migliore è stare dove e con chi l'abita.
Relax terminato, si esce...
ora inizia la parte più divertente...
l'invisibilità visibile.
Ali nascoste,
ci vestiremo e comporteremo come voi,
mangeremo e passeggeremo come voi,
prenderemo l'autobus come voi,
poi però, solo noi,
andremo alle fermate e osserveremo i nuovi Angeli,
soli e autonomi,
in mezzo a voi.
Sampierdarena.
Arriviamo e vediamo il primo Angelo con una rosa rossa,
dico "Bella Idea" pensando al personaggio,
"Me l'ha regalata un signore" mi risponde...
e sorride.
Il sorriso, quello che cerco sempre nel scegliere i Pennuti,
l'arma più efficace per entrare in contatto con voi...
un arma tutta vostra che voi ogni tanto dimenticate;
può risultare stonante la parola arma,
ma così l'ha definita un altro umano genovese
di nome Sanguineti che ha regalato concetti
e arte con le parole, tra cui:
"far ridere è un arma di potere"
a voi interpretarlo.
Poi il regalo in diretta...
un ragazzo avvolto dalla musica delle sue cuffie,
oggetto che, per scelta, isola e quindi difficilmente sociale,
ma le loro ali non sono invisibili e neppure i loro sorrisi,
incuriosito se le toglie, chiede, ride,
li prende in giro con maestria,
l'altro Angelo barbuto e capellone non perde l'occasione
e risponde a tono
creando un bel siparietto comico,
e, prima di salire sull'autobus,
il ragazzo ringrazia
e gli da il suo personalissimo benvenuto in città,
alla prossima.
Due chiacchere e poi autobus,
Stazione Principe.
Li vediamo, sotto la pensilina,
gente di passaggio,
pochi li evitano, alcuni li osservano,
ma molti vengono attratti da questi sorrisi alati e gratuiti,
il risultato è sempre lo stesso,
si ride e si sorride,
semplice no?
Bravi anche a loro.
Autobus.
La situazione è stimolante,
in mezzo a voi...
visibilmente invisibili,
applichiamo in modo estremo uno dei vostri mali,
l'indifferenza...
e con questa ci godiamo voi tutti,
come quei 5 ragazzi,
con il cervello ancora in piena evoluzione,
completamente schiavi dei loro corpi invasi dagli ormoni,
approdati in circolo da pochi anni
e quindi carichi come molle impazzite.
Stazione Brignole.
Grande e dispersiva,
poche persone sparse in un mare di fermate,
ci offre le chiacchere di un filosofo,
non so quanto consapevole,
ma decisamente interessante;
l'Angelo seppur giovane,
mostra attitudine nell'ascoltare, interagire
e regalare a questo Umano 15 minuti di socialità...
senza fini, se non quello di comunicare e confrontarsi,
il dialogo, la culla della socialità,
antidoto e antitetico della cosa peggiore che avete creato
e che continuate a fare...
la Guerra.
A piedi ci dirigiamo in Piazza De Ferrari,
ultima fermata e ritrovo per tutti;
ci troviamo gli ultimi due,
in realtà uno dei due è il sostituto di un altro,
uscito di scena anticipatamente, come da programma.
Sono tutti euforici della nuova missione,
dell'impatto con la gente,
di come gli Umani Genovesi li hanno accolti
e di tutto ciò che ne consegue.
Come voi tutti,
chiudiamo la serata nei vicoli con una birra;
è vero, a noi Angeli non è concesso di provare i vostri umani piaceri, tra cui il gusto di questo liquido giallo e schiumoso che unisce il mondo,
ma vedersi così integrati,
in mezzo a voi,
beh... la birra... ha un sapore cerebrale buonissimo!
Non più aspiranti, ma ormai colleghi,
ci salutiamo "sollevando il bicchiere dell'addio",
quell'atmosfera unica di amici che si salutano consapevoli che un tempo è finito e ne inizia un altro.
Ci si vede in volo...
che sia sopra le Due Torri,
che sia sopra la Lanterna
o chissà dove...
ormai la Mission Impossible è chiara...
colonizzare ogni città che ha delle fermate,
e come mi disse una volta Angelo Zac,
colonizzare le città come i piccioni,
ma molti di più e decisamente molto più puliti,
oserei dire candidi, angelici.
Pace a voi tutti, cari Esseri Umani.
Angelo Flo

Volo di Angelo Lilly del 21 Maggio

Ultimo volo della stagione, per me. Beh, non proprio l’ultimo; venerdì prossimo ci sarà la briscolata in piazza Verdi per chiudere col botto le attività prima della sospensione estiva.

Si vola in stazione con Angel Mir. Un volo col capo. Mir parte in quarta, bisogna pubblicizzare la briscolata perché è un evento importante.

Alla stazione facce moge di chi è già stanco del viaggio e non vede l’ora di arrivare a casa.

Due passeggeri che si sono visti sfilare sotto il naso il treno che doveva portarli a destinazione, seduti su una panchina alla fermata dell’autobus cercano di farsi passare l’arrabbiatura prima di decidere cosa fare in quelle cinque ore di attesa fuori programma. Alcuni, dopo un primo attimo di diffidenza, si aprono e sorridono, altri fanno fatica a slacciare quella corazza che serve a difendersi dalle intrusioni.

Una ragazza, in particolare, è molto diffidente ma, a poco a poco, parlando con noi, si lascia andare. Non abbiamo tempo che per scalfire la sua corazza perché arriva l’autobus e se la porta via. Chissà se si è aperto un varco.

Io spero sempre che anche le persone che sembrano più restie a farsi coinvolgere si portino dentro l’immagine di questi esseri alati che vanno in giro a distribuire sorrisi e a parlare di cose apparentemente senza senso ma che, forse, lasciano un segno e magari qualche porta la aprono.

Dalla stazione ci spostiamo in autostazione e lì stessa scena, stesse facce da fine giornata. Stanchezze estranee che se le guardi troppo rischi di fare tue. Meglio passare all’azione, avvicinarsi, provocare sorrisi e commenti. Solitamente funziona. Solo pochi non si lasciano contagiare.

Gli umani, questa strana entità che ha un bisogno disperato di provocazioni in questo senso. Hanno bisogno di qualcuno che li scuota e gli dica che un sorriso non costa niente, che due chiacchiere con uno sconosciuto forse non cambieranno il mondo ma magari possono cambiare una giornata, alleggerirti da quel senso di oppressione e solitudine.

E accade qualcosa che avevo solo immaginato. Mi ritrovo a parlare con un signore italiano che comincia una litania contro i politici e la crisi, si avvicina un ragazzo marocchino, studente mancato ora in cerca di occupazione la discussione si sposta su argomenti più leggeri. Quando mi allontano e mi volto a guardarli seduti uno accanto all’altro e li vedo che parlano tra di loro sono felice e penso che il mio maestro sarebbe contento del risultato.

Ogni uscita è una sfida. Ogni volta che parto in missione so che devo improvvisare, costruire qualcosa di buono utilizzando gli stimoli che ricevo dalle persone che incontro ma anche dal mio compagno di volo che cambia quasi sempre. E sempre torno a casa che sento di avere imparato.

Angelo Lilly

martedì 25 maggio 2010

Comunica con gli Angeli

Vuoi comunicare con gli Angeli? Vuoi condividere qualcosa con gli Angeli?
Da oggi puoi!

Scrivi a blog@angeliallefermate.it e, se vorrai, potrai vedere pubblicato sul blog quello che ci hai mandato!

Angeli Alle Fermate

mercoledì 19 maggio 2010

Briscolata di Piazza Verdi il 28 Maggio


Gli Angeli alle Fermate invitano tutti i lettori di questo blog a diffondere la grande notizia che il giorno 28 Maggio 2010 si terra' in Piazza Verdi a Bologna la Grande Briscolata!!

Sarà un'occasione per stare insieme giocando a briscola divertendosi e, magari, vincere anche qualcosina ;)

Dalle ore 19.30 in Piazza Verdi ci si potrà iscrivere per poi la sera partire col Grande Torneo di Briscola!!!

Accorrete Numerosi, mi raccomando!!!

AngelNeo

AngelStep su Piazza De Ferrari 14 Maggio

Quella sera gran gioia, scoprire di essere stato promosso angelo rallegra e da lo stimolo per immaginare future discese celestiali tra le umane sofferenze...vediamo cosa riuscirò a immaginare, a donare, a condividere.
Vediamo cosa riceverò; perchè sento che uno degli aspetti che mi hanno fatto star meglio durante I voli di prova è stato di aver sentito che stavo ricevendo un gran regalo...la gente mi regalava le sue storie!! E ho pensato: cavolo di sti tempi, dove ognuno è chiuso dentro a un suo mondo di incomunicabilità, dove filtri, muri, schermi protettivi sono la consuetudine che ci divide, soprattutto nelle città, luoghi che si popolano al loro intrno di non luoghi, di straniamento e alienazione.
E volando scopri che la grande città, quella immaginata dal bambino piero pelù tanti anni fa, è un conglomerato di parti che non comunicano più, come se si fosse persa la capacità stessa del comunicare, perchè dal fuori arrivano dei comunicatori di professione (tv, pubblicità, ecc) che disabituano noi altri poveri mortali a comunicare, ci rendono ricettori passivi di tonnellate di chili di informazioni, sapientemente selezionate per scopi di cui è meglio non indagare ora.
E così le persone, tirando le somme, sono sole, nessuno a cui rccontare le tue sfortune, che ti è morto il padre, che hai perso il lavoro, che un amico ti ha tradito...che ti si è rotta un'unghia...e quel paio d'ali, amici miei, ti da il permesso, il lasciapassare, il passepartout per entrare in queste vite, che non è che siano peggiori di altri tempi o altri luoghi, è che non vanno in circolo, poichè la circolazione è bloccata.
Problemi di circolazione? Gli angeli sciolgono I grumi dell'umana indifferenza, e, quasi per magia (non lo chiamo miracolo che già qualcuno si pensa che siamo di una qualche setta strana...) le storie prendono vita, fluiscono.

AngelStep

Primi voli di AngelStep

I primi voli...e chi se li scorderà? Chi si scorderà la fantastica sensazione di poter avvicinare uno sconosciuto e scambiare delle chiacchiere totalmente gratuite? Le ali mi han dato un lasciapassare per entrare nella sfera di intimità delle persone, per condividere le loro storie, mi hanno permesso di essere coinvolto emotivamente dalle loro emozioni. Bello quando qualcuno ti racconta una storia, e incredibile come si crea legame quando la storia è quella personale, carica di pathos e sguardi nell'indietro.

Avevo scordato questa sensazione, già provata in passato, ed è stato bello ritrovarla, per le strade di Genova. Mi ha spiazzato il fatto che alcune non vedevano l'ora di avere un angelo tra i piedi a cui raccontare le proprie sfortune, le giornate, le vite. Gente sola in una città sorda o bisogno di portare le proprie emozioni al di fuori delle cerchie affettive? Boh, comunque sia è stato bello.

Subito mi sono immaginato mille possibilità per queste nuove ali che mi ritrovavo sulla schiena. Il volo...osservare dall'alto le persone, le loro espressioni, come vivono questi non-luoghi che sono le fermate dell'autobus, quali relazioni vigono in questi spazi de-spazializzati, uno studio sociologico è d'obbligo. Differenze nel modo di vivere questi luoghi, nei motivi del passagio da queste zone d'ombra, a seconda della provenienza geografica, dell'età, dell'umore contingente...no no troppe variabili, niente studio sociologico, meglio valutare di volta in volta, raccogliere attraverso il volo le storie, una per una, troppo preziose per essere inserite in statistiche e dati quantitativi.

Ecco, forse ho trovato il mio personaggio, un raccoglitore di storie, mi piacerebbe molto anche se ancora non so come fare, e mi piacerebbe raccoglierle e poi restituirle...il come solo il tempo lo dirà.

Per il momento solo una soffice sensazione di gioia per questa esperienza, un regalo di cui ho dubitato finchè non l'ho aperto...


Grazie angeli


AngelStep

giovedì 13 maggio 2010

2° volo su Genova

Prime prove di volo 7 e 8 maggio 2010
Che emozione! Tutto inizia per caso, seguendo delle tracce su facebook…la paura della paura mi spinge a farmi coraggio e telefonare per avere informazioni … c’è chi mi dice “Fede proprio tu che hai paura della tua ombra e che non prendi l’autobus neppure di giorno!!??” E io rispondo tranquillizzando tutti che andrò solo a sentire di cosa si tratta.. e penso tra me e me che per me sarebbe bellissimo trovare qualcuno di rassicurante alla fermata del bus di notte … quindi giovedì pomeriggio cerco la comunità di san benedetto dove l’associazione “la stanza” di Cornigliano insieme al “teatro dei mignoli di Bologna” presenta il progetto: devo dire che giovedì mi son fatte delle sane risate, quelle liberatorie, quelle che escono dalla pancia, quelle che mi permetto quando sento un clima di fiducia e di rispetto-
Quindi decido di tornare il giorno dopo per il primo volo destinazione piazza de Ferrari con superangelo Mirco: è stata una festa e la più bella che potessi immaginarmi, le persone che ci si avvicinavano incuriosite, le parole di sostegno ricevute hanno invertito le mie aspettative: gli angeli hanno ricevuto calore, accoglienza e simpatia … addirittura alcuni bambini si son fatti accompagnare dai genitori per venirci a vedere … non son mancate le persone che realmente aspettvano un sorriso da ricambiare … stanca e felice me ne son tornata a casa sotto la pioggia!
Il giorno successivo è stato molto interessante: il pensiero delle aluccie indossate la sera precedente ha sostenuto un sorriso costante per tutta la giornata fino a sera: destinazione Sampiardarena prima e Principe successivamente: il privilegio di partecipare a questa nascente iniziativa è inesprimibile! Grazie agli angeli e tutti coloro che li aiutano anche solo ricambiando il sorriso!

AngelFede

martedì 11 maggio 2010

5 per mille per le azioni degli angeli

Puoi destinare il 5 per mille dell'IRPEF a sostegno di organizzazioni no profit. Questa scelta non comporta una spesa per te essendo una quota d'imposta a cui lo Stato rinuncia. Se non effettuerai alcuna scelta, il 5 per mille resterà allo Stato.
Come devolvere il 5x1000 a Teatro dei Mignoli – Progetto Angeli Alle Fermate?
È davvero semplice:
• compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico;
• firma nel riquadro: Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale..."
• indica il codice fiscale di Teatro dei Mignoli 02257921201.

lunedì 10 maggio 2010

Primi voli su Genova di HHHangelo

Un nome da angelo ancora non ce l’ho, perchè attualmente sono un’aspirante angelo, a far la simpatica potrei temporaneamente chiamarmi HHHangelo, che fa un po’ angelo aspirato, più che aspirante ...
C’è di buono che a noi genovesi angeli alle prime piume, ( piume di plastica, peraltro impermeabili, e chissà, all’occorrenza subacquee, che nelle zone portuali non si sa mai, magari sbagli un volo e finisci in mare.....) , siam stati subito rimescolati per la strada, potendo immediatamente scoprire l’effetto che facevamo alla gente, e a noi stessi.
Devo dire che indossare l’ala fatidica era una piccola barriera mentale, ma risolta in due istanti precisi: il primo nel riguardare le immagini poetiche e indelebili degli angeli del “Cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, il secondo nell’annodare quei semplici laccetti davanti al petto e averle addosso. Un po’ allo stesso modo ho percepito l’uscire per strada con questa nuova veste, che è solo un lasciapassare in più per quelli che come me, se ne han voglia, attaccano bottone anche con un palo della luce.
Quando abbiamo parcheggiato la macchina accanto alla stazione Brignole, la prima sera, avevamo già le ali e gli occhi di parecchie persone addosso.
Hai le ali e improvvisamente ti senti nudo, visibile, carico di un ruolo che, che una persona abbia voglia di ascoltarti o meno, tu ormai hai, e devi sostenere.
Allora ti armi di sorriso, respiri profondo e ti lanci nell’avventura antropologica, sentimentale, toccante, che può regalarti una fermata del bus.
Mi sono accorta che l’operazione del respirare forte aiuta a far uscire le tossine e preparare la testa a un nuovo incontro quando ti congedi da una persona e ne accogli un’altra, un po’ come quando in teatro ti ossigeni prima di una battuta importante. Qui quella battuta è ogni volta che ti avvicini a un altro essere umano e gli auguri buonasera.
In due uscite ho parlato con persone di ogni genere, età, razza, il cui comune denominatore era la notte.
Le Donne. Certe donne sì, avevano paura, ma certe erano più che altro stanche e rassegnate al fatto che di sera, da quelle parti, girino “certi elementi”. Anche gli esibizionisti, per dirne una.
Certe erano davvero fiere e profumavano di dignità.
Di una in particolare, così pacata e cazzuta allo stesso tempo, così elegante nella sua semplicità, farò fatica a dimenticare il tono di voce, il volto, le occhiaie e la bellezza.
Poi c’è stata la signora equadoriana, cinquantenne, coi capelli a spazzola tinti di giallo e gli occhi lucidi di commozione solo per il fatto che io le parlassi e le chiedessi di lei, “solo” per il motivo che in vent’anni mai nessuno le aveva rivolto la parola alla fermata dell’autobus....
Ho dovuto abbandonarla per l’emergenza del cittadino ubriaco fradicio, di dove? A detta sua “abitante del pianeta”, la cui sonora capocciata sul metallo dei seggiolini della fermata di fronte aveva attirato l’attenzione della stazione intera.......ma di lui io penso che potrebbe scriver un romanzo post-pialla l’angelo matrix (chiedo venia, non mi ricordo il nome in codice preciso...)
E la famiglia indiana quasi al completo? Meraviglia di sorrisi e di colori, la ruzzolata dell’uomo pochi metri accanto a loro aveva suscitato ilarità soprattutto nei due ragazzini più piccoli, poi in scala nelle altre 6, femmine.....e la madre di questi 8 figli, io vi giuro, un fiorellino!
Dopo, mentre parlavo con una signora che sembrava uscita da un romanzo di Roal Dahl, custode di un albergo del centro, ma non tutti i giorni, così burbera da strapparmi cinquemila sorrisi, ecco che ci si intrufola una ragazza, sui 19 anni, timida ma sorridentissima, che poco dopo ci dichiara che si è seduta apposta vicino a noi perchè era la prima volta che usciva di sera senza la sua amica dalla casa dello studente dove risiede....le ho mandate sull’autobus insieme, sembravano nonna e nipote...missione compiuta!
Ci sono state anche le due signore bielorusse in attesa di occupazione, perchè se l’anziano a cui badi lascia questo mondo poi cosa fai?
Lo stesso problema lo aveva la ragazza etiope del giorno dopo, alla stazione Principe: vent’anni, ne dimostrava dieci di più, una cicatrice in mezzo agli occhi, italiano stentatissimo, andava a dormire al dormitorio femminile di Di Negro, disoccupata da parecchi mesi, madre di una figlia di 5 anni in Etiopia, che ora non può certo permettersi di andare a trovare o da cui farsi raggiungere....................
Tornando al primo giorno, eccoti tre ragazzotti, 17 anni al massimo, facevano un giro, uno indiano, uno sudamericano, uno della Costa d’Avorio....peccato non ci fosse un’italiano tra loro, sarebbero stati la sintesi perfetta di questo nuovo mondo multietnico! Avrei voluto farli conoscere a quei due scalmanati che la sera dopo, a Sampierdarena, in piazza Montano, entrambi equadoriani, ridevano come pazzi lanciandosi un dentifricio blu che gli avevano regalato al Mtv Awards poco prima, al porto antico, e che ci tenevano particolarmente a non esser scambiati con degli arabi, anche se di parole arabe ne conoscevano parecchie, perchè giocavano a basket insieme a ragazzi arabi nel campetto del Don Bosco.........Basket?! ..aspetta che vi presento il ragazzo qui a fianco, di Pontedecimo, poco più grande: il Basket è testualmente “l’unica cosa che lo fa sentire Vivo”. Poi ha anche una ragazza, dalla quale non ha resistito a non andare quella sera, anche se sarebbe dovuto stare a casa a studiare, che sta perdendo l’anno.....
Poco dopo nella prima fermata di via Cantore, sempre a Sampierdarena, ecco l’incontro mistico della serata: il rapper italo-serbo, ventun’anni di frasi, viaggi, immagini e ricordi da celebrare...ho questa fotografia nella testa di 4 angeli ammutoliti di fronte a questo animaletto della notte, dall’accento indefinibile, che gesticola e dice a raffica in rima tutto quello che gli viene .....solo una frase sono riuscita a segnarmi veloce sul telefonino: “ I pensieri sono uniti come cicatrici dentro la testa”.
Io spero che ci cerchi su internet, un angelo che reppa alle fermate...io lo vorrei ovunque!
Una delle missioni più riuscite comunque è stata alla stazione Principe.
Chiacchieravo con questo adorabile ragazzo, direi del Senegal, sulla ventina, curatissimo, disoccupato da 8 mesi, appena arrivato a Genova dal Piemonte aspettava un cugino, si tratteneva da lui un po’ per veder se cercar qualcosa da ste parti, questa faccenda degli angeli gli piaceva parecchio allora ero lì a spiegargli, e il volantino, e questo e quest’altro...ci si avvicina una donna sulla quarantina, un po’ trafelata, tutta contenta delle mie ali da angelo, parliamo un po’ e ci spiega che l’avevano spaventata a Serravalle dove prende tutte le sere il treno finito di lavorare in una comunità psichiatrica, così aveva chiamato un collega e si era fatta accompagnare alla stazione di Arquata, ma perdendo quel primo treno aveva perso l’ultimo bus da Genova per il suo quartiere (quezzi), e cagandosi letteralmente sotto in stazione era venuta in fermata ad aspettar che il marito la venisse a prendere lì. Ridendo e scherzando in 5 minuti era uscita dal suo stato di ansia e io ho potuto prendere il bus per Sampierdarena con la promessa che il ragazzo le avrebbe tenuto compagnia fino all’arrivo del marito!
Questo è tutto, cioè, non è tutto, perchè ho tralasciato qualche personaggio, più che altro trattasi di persone che si sono sbottonate meno, o incontri con persone o gruppetti che hanno fatto da delizioso o talvolta insipido contorno di questi stufati di gente.....
.....angelo cannibale?!
No, giuro ;)
Comunque andrà a finire, angelo, non angelo, di più , di meno, per nulla, non importa, anche isolata quest’esperienza è stata mitica.
Grazie!

domenica 2 maggio 2010

viaggio a parigi

Venerdì sera bellissimo volo sull'autobus 13 tra RASTIGNANO SABBIE D'ORO e BORGO Paradiso, molto interesse sul bus ha risvegliato la città di Parigi vista da molti e desiderata da tanti e così, complici le nostre ali ed un autista molto ecclettico, l'autobus ha preso il volo e poco dopo ci siamo ritrovati al Quartiere latino, siamo andati in un bistrot ad lascoltare e ballare jazz poi un salto a palces des Vosges e , sempre con il nostro 13 volante, a Montmatre, alla fine erano tutti contenti, la signora bolognese che c'era stata 40 anni fa', il ragazzo senegalese che ci aveva fatto l'università, il signore moldavo che non c'era mai stato, 2 grafici pakistani entusiasti, senza parlare della bellissima Lille ragazza del Mali affascinata delle luci sui monumenti, anche il cuoco bengalese con la gamba di gesso, zoppicando ha sorriso con noi ed ha pensato meno allla sua rabbia per essere stato investito , mentre andava al lavoro in bicicletta,da una macchina in pieno giorno in una strada piena di gente , la macchina era scappata e nessuno ha preso la targa, nessuno lo ha aiutato "perchè siamo stranieri e in Italia valiamo meno di niente, al mio paese gli sarebbero saltati addosso a quello stronzo" e così aveva perso il lavoro e si trovava a zoppicare per almeno 50 giorni con i soldi che finivano e lui che diventava clandestino e per colpa di un pirata della strada, ma ora ritrovava il sorriso come la coppia pugliese piena di pacchi e "Colbacco di argento" anziano bolognese che durante il viaggio di ritorno, guardando il cielo ci lancia il suo anatema " Quando la luna fa' la lana piove tra la settimana" speriamo si sbagli ed in tanto l'autobus scende al capolinea a Rastignano sabbie d'oro puntualissimo , l'autista riesce anche a fare una sosta sigaretta e toilette , tutto nei tempi,poi si riparte destinazione via Rizzoli per la chiusura del turno,...che viaggio ragazzi!
AngelMir