lunedì 18 ottobre 2010

Angeli Smarriti: Terzo atto

Lo scorso venerdì il gran consiglio degli angeli ci manda in avanscoperta alla stazione di Principe. Si vocifera che là parecchie persone si smarriscano, si perdano nella ricerca di un soffio di felicità. Chi meglio degli angeli smarriti può risolvere questo problema?

Il vento soffiava forte, le nostre ali di plastica anche. I baveri si alzano, le persone con le braccia conserte guardano ansiosamente il tabellone luminoso degli autobus, che puntualmente non passano all'ora stabilita. Forse anche loro si perdono ogni tanto.

Questa sera la nostra principale missione era ritrovare la storia di un cappello. Sembrava uno di quei cappelli da turista alpitour, di quelli che ti danno in omaggio le agenzie di viaggio insieme al porta biglietto e alla penna. E in effetti molte persone, vedendomelo indossare, riconoscevano in me la tipica figura di un turista, all'apparenza peruviano, che per colpa del solito vento genovese lo ha perso per le vie della città, probabilmente mentre andava al salone nautico. Secondo un'altra persona il turista doveva essere tedesco, e probabilmente era di ritorno dalle Cinque Terre. Reo dello smarrimento il solito colpo di vento. Altro parere quello di un signore, secondo cui il cappello apparteneva a una turista americana, che risiedeva all'hotel Nuovo Nord; viaggiava sola, e sola voleva restare. Cambiano le provenienze dei nostri turisti, ma la colpa è sempre e solo del solito vento.

Ma la serata in particolare ha portato a galla un animo thriller, quasi poliziesco. La parrucca bionda riccia che portiamo con noi l'avrebbe persa un rapinatore nella fuga dalla polizia, probabilmente lo stesso rapinatore che ha perso il set di cucchiai decorati, in finto argento. Insomma, un ladro un po' pasticcione.
Ma il vero mistero sarebbe il rapimento compiuto da Indiana Jones ai danni di uno sconosciuto, il quale avrebbe perso il cappello durante l'aggressione. Ripensando ai film di Indiana Jones posso immaginare che la persona rapita fosse un rivale nella ricerca di qualche strano cimelio archeologico, forse I nostri stessi cucchiai. Comunque una cosa è certa: qualcosa di prezioso era stato perso.

Sì, qualcosa di prezioso che viene perso. Ogni giorno succede. Ma la cosa più triste, dice un signore del sud, è che “si perdano I valori, non si comunica più e non ci si conosce più, perchè si vive sempre in casa. I giovani sembrano morti, e poi sfogano la rabbia tutta insieme.”

Ma nonostante pessimismi e colpi di vento siamo felici. Anche stasera tante persone hanno deciso di aiutarci nel nostro difficile compito. Anche stasera per noi e altre persone aspettare l'autobus non è stato così noioso. Anche stasera abbiamo ritrovato dei sorrisi che si erano persi sul freddo marciapiede di Principe.

E poi il nostro cagnolino Ciok ha trovato una nuova casa, una nuova storia. Dopo aver scoperto che era stato buttato da una bambina dopo che si era mangiata tutti I cioccolatini che conteneva, un signore e un ragazzo in viaggio verso Napoli hanno deciso di tenerlo, per dargli un'altra possibilità di essere amato, per regalargli un'altra storia. Perchè la gente di Napoli è diversa dagli Americani; “quelli mangiano tutto e poi buttano quello che non possono mangiare. Fanno così anche con le donne, le usano e poi le iettano, a Napoli no! Siamo calienti, scaldiamo, ma non bruciamo!” Simmo Napuli paisà, aggiungerei...

E così, tra veli di tulle rosa persi da fantomatiche danzatrici del ventre, tra oggetti persi da un'anziana signora dalla valigia mentre stava scappando da casa, tra il solito ventaglio buttato per rinnovo locali, tra bulloni provenienti da Sant'Arcangelo a bordo di una nave, tra bici rubate (questo è vero, rubata una bici nera e bianca con scritta rossa rock rider 5.0), ce ne torniamo a casa, contenti degli incontri, delle strette di mano, e dei bei complimenti.

In fondo per incontrarsi basta poco. “Se troviamo angeli che sono falsi angeli, succede o' casino, se invece troviamo angeli come voi, pure noi diventiamo angeli”. Violenza genera violenza, ma amore genera amore? Secondo noi sì.

AngelStep

Angeli Smarriti: Secondo atto

Eccoci ancora qua, due angeli smarriti per le vie di Genova....o meglio per le fermate...

La fermata di via Cantore, diversamente da quella di Principe, è un flusso costante, quasi inafferrabile di viandanti, persi nella notte genovese, alla ricerca di serate emozionanti, o semplicemente invisibili silhouettes che scivolano sulla via di casa dopo lunghe giornate di lavoro. Questo rende via Cantore diversa da Principe, dove non è difficile incontrare gente che ha perso la via di casa, e alla fermata ci passa delle ore, diventando nostri compagni per serate intere. Sì perchè, nonostante l'apparenza, Principe accoglie, include, contrariamente a via Cantore, inospitale per eccellenza, senza mezza panchina per chi, stanco di aspettare, vorrebbe sedersi a guardare le macchine sfrecciare. Dopo tutto Principe è stata costruita su un lago bonificato, e chi non ama sedersi sulle rive di un lago a veder passare barche disperse nella brezza serale?

Con il nostro solito fardello di oggetti smarriti ci siamo messi all'opera, per ricostruirne le vite, le storie, prima che vengano irrimediabilmente dimenticate, per ricucire strappi nell'ordito del tempo. Stavolta avevamo un bellissimo ventaglio gigante, verde smeraldo, con un disegno alquanto esotico. Ci chiedevamo chi potesse aver abbandonato quell'oggetto così ricco di rimandi ancestrali, animali selvatici, fanciulle seminude che fanno il bagno e una strana figura di uomo appeso a un ramo che osserva la scena (secondo una ragazza era un capo che controllava le sue damigelle, secondo un gruppo di ragazzi indiani assomigliava alla figura di Lord Krishna). Siamo giunti alla conclusione che qualcuno doveva averlo smarrito. Di tutt'altro parere erano le persone alle quali abbiamo chiesto aiuto: secondo loro era semplicemente un oggetto abbandonato da qualcuno che voleva rinnovare il proprio arredamento, sperando forse di rinnovare così anche la propria vita. Forse, dice un'altra ragazza, apparteneva a quella signora di Sirmione, sul lago di Garda, che aveva una magnifica collezzione di ventagli, distribuiti sui due piani di casa sua. Chissà che fine avrà fatto quella stupenda collezzione...si tratta forse di una diaspora dei ventagli?

Ma la nostra missione non è stata risolta, e così il ventaglio smarrito viaggia ancora con noi, angeli smarriti.

Un'altra storia è andata invece a buon fine. L'orsacchiotto che era con noi ha ritrovato il suo amico, un ragazzo di una ventina d'anni. Ci dice che l'orsacchiotto si chiama Ansioso, e che lo aveva regalato alla sua ragazza, la quale, però, dopo un litigio glielo aveva lanciato contro, sostituendolo ai consueti e più costosi piatti che si lanciano generalmente in questi frangenti. Glielo affidiamo, ci promette di riportarlo alla sua legittima proprietaria, dopo aver fatto pace. Se lo mette nel giubbotto, con gesto paterno, e se ne va. Dentro di noi auguriamo buon viaggio ad Ansioso, sperando di non incontrarlo più, e vorrà dire che l'amore in quella strana coppia avrà trionfato.

Tra I soliti distratti che perdono portafogli, documenti, cellulari e mazzi di chiavi, una ragazza ci parla, con tristezza delle foto della sua infanzia, perdute durante un trasloco, scivolate verso l'oblio. Ma nella sua testa ancora conserva il ricordo di quelle immagini, di quei momenti. Quelli sono difficili da perdere...

Poi arriva un terzetto di ragazzi semisbronzi. Giochiamo con loro, prima che loro inizino a giocare con noi. Un due tre stella! Ci divertiamo insieme, si crea un piccolo clima di fiducia, così uno dei tre, approfittando di un attimo di distrazione del resto del branco, ci confida che la sera prima ha perso...la verginità...”era una ragazza di marciapiede, e non ha avuto nessun significato. È difficile trovare una ragazza leale, onesta, che ti dica le cose come stanno”. Li salutiamo col sorriso, la loro serata è ancora lunga.

Anche la nostra.

Un signore ci confida che non ha mai perso niente, in realtà avrebbe voluto perdere la moglie, ma visto che il suo desiderio non si stava realizzando, gli è toccato mollarla...Aiutati che il ciel ti aiuta.

Anche un altro signore arabo dice di non aver mai perso niente di importante. Parliamo a lungo con lui, e quando gli chiediamo dei suoi sogni, della sua infanzia dice di ricordarsi di quando correva e giocava scalzo con gli altri bambini...ricordi belli ma frammentati. Tra di noi pensiamo che allora qualcosa di importante lo ha perso, I suoi ricordi sono sepolti sotto le macerie di una vita lunga e vagabonda, vita di viaggi e rinascite, separazioni e speranze. Migrare. Ha un bel sorriso in bocca. Ci mette di buon umore.

Arriva anche per noi il momento di rientrare. Nel viaggio di ritorno penso ai sogni raccolti durante la serata, chi sogna la rivoluzione, chi di volare sulle città e sui monti, chi sogna soldi, chi sogna che finisca l'ipocrisia in questo mondo corrotto e chi, in modo nichilista, sogna che un maremoto innondi la terra e spazzi via tutto.

Io sogno di tornare bambino e di trovare, come la ragazza di inizio serata, un container pieno zeppo di giocattoli e fumetti che qualcuno, inavvertitamente, aveva smarrito in un bosco.

Buona notte e un augurio, di smarrirvi nei vostri sogni notturni, e di portarli con voi, al risveglio, cullati dalla luce del mattino.

AngelStep

venerdì 1 ottobre 2010

Angeli smarriti

Sotto un acquazzone torrenziale ci siamo smarriti.
La fermata pullulava di persone che avevano perso la speranza di tornare a casa asciutti. Mai vista una fermata tanto popolata!

E cosi siamo andati alla ricerca di storie, scoprendo che le persone perdono tante cose, dalle più banali, come telefono o portafogli, ma che perdono anche cose più importanti.

Una ragazzina dice di aver perso il sorriso, ma le nostre ali ne fanno emergere un altro, magari solo temporaneo, ma pur sempre solare. Ci racconta di quando ha perso il suo orsacchiotto Ippo, che aveva da quando era piccola, e poi si è smarrito, non si sa come, forse è solo partito per trovare altri bimbi da far crescere, educandoli alla tenerezza e alle coccole. E anche di quando ne ha trovato uno fuori dalla porta di casa, probabilmente qualcuno glielo aveva affidato, non potendo più occuparsene, come in quei film tristi, in cui la mamma abbandona il figlio fuori dalla porta di qualche ricco, sperando di dargli una nuova e migliore vita. Comunque le auguriamo di ritrovare il più bello dei sorrisi, quello che risplende negli occhi e illumina lo spazio intorno.

Un ragazzo ha attirato la nostra attenzione, e invidia: indossava un k-way, di quelli anni 80. Ci confida che era un oggetto che ha fin da quando era ragazzino, e che ora gli va un po' stretto, perchè con il passare del tempo anche la pancia aumenta, come gli anelli degli alberi, che testimoniano il passare degli anni. Nella giacca è iscritto il ricordo, dentro a un semplice oggetto si annidano storie dimenticate. Ci dice di aver perso la giovinezza.

Un ragazzo marocchino che studia all'Università, ha perso tutte le cose di valore, dal computer, al passaporto. Ma non gli importa nulla, perchè sono tutte cose che può rifare e ricomprare, mentre Dio e se stesso non glieli può togliere nessuno.

Un'altra storia emerge, da un gioco semplice e leggero, emerge poichè aveva bisogno di emergere, di venire a galla, per farsi sentire, per essere condivisa. Andrea, papà colombiano ha perso la sua bimba, di 3 anni. Un anno e mezzo fa la madre se l'è portata via, in Bolivia, falsificando delle firme, sparendo nel nulla da un giorno all'altro. Andrea ora cerca distrazioni nel lavoro, e ogni tanto vaga, smarrito, per le vie di Genova, con gli occhi gonfi di lacrime e vedendo la sua bimba ovunque, in tutte le carrozzine. Andrea ha lo sguardo triste di chi ha perso una cosa importante.

Altre persone ci raccontano le loro storie, di quello che hanno trovato, come quella ragazza che ha trovato un preziosissimo fermacavi, dentro a una agenzia di viaggi abbandonata da tre anni, nella quale si è intrufolata furtivamente con un amica.

Altre ancora ci aiutano a ricostruire le storie degli oggetti smarriti che abbiamo con noi, ci aiutano nella nostra missione, riportare a casa gli oggetti smarriti, ritrovare le loro storie smarrite.

E così, tra chi ha perso un portafogli con 100 mila euro, chi ha perso l'autobus, tra persone perse e persone che si sono ritrovate dopo aver perso degli oggetti, noi due angeli smarriti ritroviamo la via di casa, contenti di aver trovato, sotto una fermata alluvionata, tante storie che rischiavano di perdersi per sempre.

AngelStep

Corso per Angeli alle fermate a Bologna

Mercoledì 27 Ottobre 2010 alle 18 (VICOLO BOLOGNETTI 2- Sala della Biblioteca Ruffilli)
...incontro aperto a tutti
per la presentazione del corso!

Parte il QUINTO CORSO di animatori civici per il progetto “Angeli alle fermate” del Teatro dei Mignoli
finanziato dal Settore Politiche per la Sicurezza-Assistenti Civici del Comune di Bologna.

GLI ANGELI ALLE FERMATE nati a Bologna il 14 febbraio 2007 sono un gruppo di animatori dotati di ali d’angelo e fascia di assistente civico attivi in orario notturno alle fermate del centro storico e sulle principali linee di autobus, effettuano attività di accompagnamento a casa persone sole, animazione con letture e performance o interpretando il ruolo dell’angelo confidente, ascoltatore che cerca di creare momenti di coesione sociale e favorire l’utilizzo del mezzo pubblico in orario serale.
Gli angeli distribuiscono materiale culturale sulla città (turistico con IAT e culturale con l’URP) informativo(corsi di italiano, informazioni per senza fissa dimora ecc.) e segnalano problemi civici e legati alla sicurezza.

IL CORSO
Il corso GRATUITO serve ad inserire volontari della comunicazione per il servizio ed unisce l’animazione teatrale, molti degli “Angeli” sono attori, con la mediazione dei conflitti importante per rapportarsi correttamente alle problematiche delle persone.
Il corso si articolerà in incontri dedicati in parte all’animazione teatrale, in parte alla mediazione dei conflitti; potendo quindi arricchire la propria esperienza nel campo teatrale e psicologico contemporaneamente.

Gli Angeli lavorano sulla coesione sociale, combattono la percezione di insicurezza, favoriscono i comportamenti virtuosi e l’inclusione sociale anche contro i razzismi (diversi angeli sono di altre culture) e le conflittualità.

LE CARATTERISTICHE DI UN BUON ANGELO/ESSA:
1) Disponibilità almeno di una serata(venerdì) al mese per l’attività
2) Predisposizione ai contatti sociali e all’iterazione
3) Capacità di ascolto (angeli ascoltatori,intervistatori) o teatrali(letture,interpretazioni,performance)
4) maggiore età
5) Nessun precedente penale.

MERCOLEDI' 27 OTTOBRE CI SARÀ UNA PRESENTAZIONE APERTA A TUTTI per presentare il nuovo corso e l’attività.

Per info: 3407300460
Ore 15:00/19:00 giorni feriali

SEDE DEL CORSO
Saletta Biblioteca Ruffilli-Quartiere San Vitale
VICOLO BOLOGNETTI 2- BOLOGNA

PROGRAMMA DEL CORSO:

Mercoledì 27 Ottobre dalle ore 18:30 alle ore 21:30: Presentazione Aperta a tutti ed iscrizione
Martedì 2 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Martedì 9 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Mercoledì 17 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso L'ascolto del corpo
Martedì 23 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Mercoledì 1 Dicembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale