giovedì 30 dicembre 2010

Natale 2010 Seconda Parte: "So This Is Christmas (War Is Over)" (John Lennon, 1971)

Amarezza Angelica, così si può definire l'emozione umana ricevuta;
sono decisamente in crisi e qui devo ringraziare Angelo Tilo,
l'allievo che supera il maestro.
Angelo Tilo è giovane, in missione a Bologna da poco più di un anno;
appena arrivata me la sono trovata come novizia e io come suo maestro,
nel tempo il rapporto è cresciuto e ora possiamo umanamente tradurlo in Padre e Figlia;
ma la figlia è cresciuta, matura, indipendente, meravigliosamente Angelica
e qui scatta la magia, la figlia prende sotto braccio il Padre e lo aiuta...
mentre anche lei vive la medesima situazione mi guarda, mi osserva,
mi ascolta poi ad un certo punto mi abbraccia e mi parla;
le sue parole risultano perfette come il suo abbraccio, mi riportano un cenno di sorriso,
ma soprattutto la voglia di andare e vedere oltre l'amarezza che mi circondava;
cara Tilo, grazie...
grazie per la lezione ricevuta
e grazie per la gioia che provo a viverti
e sapere di essere stato partecipe del tuo percorso e della tua crescita angelica.
Così, con la mia splendida figliola,
comincio a vivermi ed a godere gli esseri umani affamati di vita
senza farmi distrarre da quelli che, invece, hanno deciso di non viversi gli altri;
mi inizio a godere quelli che, nonostante la fretta e la frenesia,
passando ci dedicano un sorriso e un gesto come a dire,
“apprezzo, ma purtroppo sono in ritardo!”;
la bambina che legge una poesia d'amore dedicandola al babbo,
quell'amore che le permette di superare la vergogna del microfono e del mondo dei grandi;
l'adolescente figlio di immigrati che torna dalla sala borsa dove ha fatto una ricerca per la scuola,
che si ferma, ci parla, ci legge la sua poesia e quando è il momento di prendere il regalo
rifiuta perché a casa ha due sorelle e un solo regalo farebbe soffrire una delle due
(e non è una tattica adolescenziale, vi conosco bene, lui era autentico),
insistiamo perché ne prenda tre, lui non ne vuole approfittare,
noi insistiamo, lui alla fine cede, li prende e poi resta con noi fino all'arrivo del suo autobus,
ciao piccolo uomo,
che la tua intelligenza e il tuo cuore portino serenità a te e a tutti coloro che ti vivono,
ti amano e colorano la tua vita;
come il ragazzo, che dopo aver girato il mondo nonostante la sua giovane età,
ora fa parte della comunità degli elfi e la sua lettura sprigiona emozioni incontaminate;
come la ragazza marocchina titubante che cede
nonostante la vergogna per il suo italiano non ancora perfetto (a suo dire...),
le sue emozioni invece si fanno capire benissimo;
come il ragazzo del Bangladesh, con un italiano ancora più scarso,
ma con un sorriso e una voglia di socializzare
che gli hanno fatto superare ostacoli sicuramente ben peggiori;
come la venditrice ambulante, stanca morta, ma non abbastanza...
e così ci regala le sue emozioni e il suo sorriso:
come la ragazza turca, che ci regala anche un po' della sua passione, il canto
e così la fermata per un attimo riceve un dono... la sua voce;
come quel ragazzo che la dedica alla sua ragazza,
i loro occhi non hanno prezzo;
come quel tizio sorridente e barbuto che la dedica a Ivan,
il suo caro amico fraterno morto dieci giorni prima;
come i due MetalRock, per alcuni forse dall'aspetto "cattivo",
ma con due cuori buoni e soprattutto due cuori aperti al mondo ed a chi ci vive;
come altri che ora non ricordo...
il nostro volo natalizio è finito,
ora ognuno per la sua strada,
io sarò di turno come Angelo Custode di una ragazza appena operata,
non è grave, anzi, un intervento programmato e risolutore,
ma chi non ha bisogno degli altri?
Anche io, nonostante i miei 3980 anni, ne necessito ancora
e lo ha dimostrato Angelo Tilo, a cui va ancora un immenso grazie;
lo hanno dimostrato le persone che ci hanno regalato le loro emozioni,
a cui vanno i miei migliori auguri per una vita vera e ricca dentro;
lo ha dimostrato AngelFla, una novizia di prima piuma,
a cui va il mio grazie per avermi riportato alla mente un essere umano degno di nota,
Don Tonino, Antonio Bello all'anagrafe,
e le parole di un suo speciale augurio di Natale,
che vi giro e uso come mio augurio personale.


"Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo
se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno
e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno,
finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta
che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita,
il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla
dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo,
vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie,
finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura,
l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne,
disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate,
provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie,
fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori
che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità
incapace di vedere che poco più lontano di una spanna,
con l’aggravante del vostro complice silenzio,
si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili,
si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta,
mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza,
vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.


Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura,
ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Tonino Bello"


Già che ci siamo,
vi incollo anche quella di Don Andrea Gallo autodefinitosi da tempo "Angelicamente Anarchico",
che come ogni anno la dedica alla gente della sua città, Genova,
e, di riflesso, alla gente di tutte le altre.
E visto che noi Angeli siamo anche alle fermate di Genova...


"Buon Natale alla democrazia.


Buon Natale a tutti.
Sul vecchio anno che muore,
nasca la speranza nel cuore delle donne e degli uomini di buona volontà.
Aumentano i poveri che accorrono alla capanna di Gesù,
mentre chi detiene il potere trama nell’oscurità
e una consistente “porzione” delle città si rifugia cinicamente nell’indifferenza [...]
Non può scomparire il senso della Storia,
l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio, il Bene Comune.
Buon Natale al presidente Merlo e ai suoi collaboratori per il coraggioso sforzo di rilanciare il porto.
Buon Natale agli operatori marittimi: “Dimostrate le vostre capacità imprenditoriali”.
Buon Natale a tutti gli onesti piccoli e grandi imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative
che difendono la dignità del lavoro.
Buon Natale al consiglio regionale, provinciale, comunale:
“Dal primo gennaio potete scrivere un nuovo “libro bianco”.
Ricordate che gli italiani si stanno lentamente svegliando dal sonno
e si ricorderanno che la democrazia la fanno i cittadini.
Buon Natale al Signor prefetto: Palazzo Spinola è il presidio di tutto l’ordine democratico costituzionale.


Buon Natale alla magistratura: “Rispondete al pernicioso Diritto della forza con la Forza del Diritto”.
Buon Natale ai Partiti: è stato creato un “vuoto” dalla prima alla Seconda Repubblica.
Possiate riempirlo abbandonando lo stile di aggressività e di volgarità verbale e comportamentale.
E’ indispensabile arrestare la caduta di sensibilità culturale e morale
e lo smarrimento barbarico della vita pubblica.
I parlamentari che hanno votato la recente fiducia non sono sfiorati da nessun dubbio?
Forse le perplessità nascono tra gli oppositori?
Buon Natale ai movimenti di studenti, di lavoratori, dei Centri sociali.
Grazie per averci fatto riscoprire l’indignazione trasformata in rabbia per la conclamata assenza di futuro
e di fronte all’arroganza menzognera. Da tanti anni nessuno vi ha ascoltato. E ancora possibile un dialogo? Con chi? Non vi abbandoni la creatività. Buon Natale ai detenuti nelle carceri.
E “perdonateci!” Le vostre “discariche sociali” gridano Giustizia. Sono numerosi coloro che vi ascoltano.
Buon Natale ai Soldati in “missione di Pace”: ci volete spiegare di quale pace si tratta?
Cittadini in divisa impegnati seriamente in terra straniera..
Con i vostri onorati Caduti ci vogliamo confrontare col Parlamento, con la Nato, con l’Onu,
per inaugurare un’autentica strategia di Pace?
Buon Natale ai teatri, a Palazzo Ducale, ai musei, al Porto Antico
e a tutte le iniziative culturali, musicali, ricreative. Nonostante la crisi non vi siete fermati.
Buon Natale a tutti coloro che preparano un pasto caldo per il corpo e per l’anima alle sorelle e ai fratelli in gravi difficoltà. Prepariamoci a passare dalla solidarietà assistenziale, alla solidarietà liberatrice:
estendere i “diritti” a tutti i cittadini rispettando la Costituzione.
Buon Natale al Governo: cambiate slogan: Basta! Non diteci: “Non ci sono soldi”.
Non è vero che tali scelte siano obbligate, colpendo le fasce più deboli e i servizi essenziali, i trasporti.
I soldi si trovano per foraggiare la casta politica con la sua “parentopoli” e l’alta dirigenza e il gioco illecito degli appalti mafiosi per le grandi opere, le spese militari e condoni per i capitali all’estero e la manipolazione dei bilanci di numerose aziende.
Buon Natale all’istituzione ecclesiastica: uscire dall’ambiguo contesto politico – sociale. Smettere di sminuire le malefatte dei governanti in nome della “stabilità” per inseguire nuovi privilegi e difendere quelli acquisiti.
Tra i “valori non negoziabili” c’è il messaggio dirompente di Gesù?
Ho imparato da Monsignor Tonino Bello.
Non posso augurare “Buon Natale” senza dare qualche disturbo. Mancherei al mio dovere di “Prete”.
Il Bambino che dorme sulla paglia ci tolga il sonno e ci faccia sentire il nostro cuscino duro come un macigno, finché non ci saremo inventati una carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Se vogliamo vedere “una grande luce” dobbiamo partire dagli “Ultimi”.
Un augurio sincero a tutte le coscienze e a tutti i cuori:
ritroviamo lo stupore, “il tepore”, lo spazio per pensare a quell’evento che rovesciò la Storia.


Auguri a chi offre un pasto caldo per il corpo e per l’anima di chi è in difficoltà.

Genova, 23 dicembre 2010
don Andrea Gallo"




Pace a tutti voi,
cari e amati Esseri Umani.
Angelo Flo

Natale 2010 Prima Parte: "Do they know it's Christmas" (Band Aid, 1984)

Il periodo natalizio è un momento unico anche per noi angeli;
siamo rappresentati in tutte le salse, dalle sacre alle profane;
non mi posso certo lamentare di come ci descrivete,
sempre in pompa magna e spesso portatori di energia pura,
messaggeri di una bella notizia;
in Italia va molto l'angelo appoggiato in bilico sulla capanna intonante il Gloria;
va molto anche l'angelo appeso ad un ramo dell'albero
(la punta, per fortuna, è riservata alla Cometa);
angeli porta cose come candele o tovaglioli,
disegnati su tovaglie e magliette, pacchi regalo o biglietti,
sms, facebook, youtube...
senza spendere un soldo abbiamo pubblicità e celebrità
autoprodotta dagli stessi consumatori,
una strategia di mercato perfetta;
nel vostro linguaggio economico del mercato
il prodotto angelico è un successo assicurato,
un vincifacile, ma stavolta sul serio e non un’improbabile lotteria succhianima
come pubblicizzano in tv.
Così succede che, in via straordinaria come tutti gli anni,
veniamo in mezzo a voi dalle 18 alle 23 per assaporare meglio le vostre emozioni
e partecipare alla vostra festa.
A me tocca il primo turno,
dalle 18 alle 20,30;
siamo in quattro,
Angelo del Buon Sconsiglio con AngelisSimo volano a palazzo Re Enzo
Io e Angelo Tilo in Via Rizzoli, tra le fermate del 19 e il 27.
Luci ovunque, musichette, angeli pure in vetrina,
e la testa umana dedicata alla corsa ai regali per le persone care.
Non siamo a Novembre, quando, dopo la festa delle streghe
(per voi ogni scusa è buona per festeggiare)
iniziate a ricordarvi l'uno con l'altro
l'arrivo imminente del periodo natalizio, dei regali
e di conseguenza angeli ovunque, anche in bagno!
E' il 23 Dicembre, 24 ore dalla fatidica notte,
fermento al massimo;
se questa fosse la trama di un film,
me lo immaginerei come un film per bambini,
dove un bambino sfortunato ma intelligente e simpatico,
riesce, grazie ad un Angelo incontrato apparentemente per caso,
a risolvere i problemi economici della famiglia
e la crisi di coppia dei genitori, proprio nella notte fatidica,
e così vissero tutti felici, ricchi e contenti.
Non mi esprimo sul messaggio,
ma lo reputo comunque incoerente rispetto alla realtà.
Ma una storia di Angeli può essere incoerente con la realtà?
Cosa fa in realtà un Angelo?
Un Angelo sta in mezzo a voi,
vi osserva, vive di riflesso le vostre emozioni,
e di tanto in tanto,
rispettando il vostro libero arbitrio,
entra in contatto con alcuni di voi,
appoggiando lungo il cammino messaggi
che poi voi scegliete se cogliere;
nello specifico, nella nostra missione a Bologna e da poco anche a Genova
andiamo alle fermate e nei bus per cercare di darvi elementi
per diventare esseri sempre più sociali,
con chiunque incontriate nel cammin di vostra vita;
la missione inizia nel momento in cui voi sentite un disagio,
invece di portare alle fermate la vostra socialità
state portando l'effetto ascensore,
l'imbarazzo di una convivenza momentanea forzata
dove la maggior parte fissa lo specchio,
i numeri dei piani o, in mancanza di tutto questo,
tiene gli occhi bassi inventandosi di tutto per evitare gli altri
pur di non entrare in contatto con i vicini compagni di viaggio;
non vi diciamo cosa e come,
ma cerchiamo di mostrare e rendere visibile comportamenti alternativi.
Oltre alla propria missione,
ognuno di noi segue l'istinto curioso verso esseri umani
che si distinguono per azioni e pensieri, sia nel bene che nel male;
incredibilmente geniali come Leonardo, Fermi e i suoi ragazzi di via Panisperna;
incredibilmente coraggiosi come Falcone o Borsellino;
incredibilmente forti come Toni Kurz, Andreas Hinterstoisser
o gli odierni Joe Simpson o Walter Bonatti;
incredibilmente umani come Gandhi o la Merini,
ma anche incredibilmente disumani come Hitler, Stalin o gli odierni.... Bip.
Il nostro rapporto con voi umani è difficile da spiegare
per il fatto che voi non potete immaginare chi siamo,
ma anche noi non sappiamo bene cosa voglia dire "vivere";
ciononostante mi permetto di dire
che il nostro rapporto con voi assomiglia ai vostri rapporti d'amore.
Voi vi incontrate, vi conoscete, vi vivete e poi...
l'amore non è bello se non è litigarello.
Quante volte ve l'ho sentito dire, cari esseri umani,
quando sorridete alla vostra metà,
con la gioia di chi ha vissuto e risolto un diverbio;
le vostre espressioni e i vostri comportamenti
sono ogni volta così simili per dinamiche,
ma sempre unici per i particolari.
Osservare senza provare, come dite voi, "sulla propria pelle",
non è mai la stessa cosa,
l'Amore è una delle vostre emozioni più difficile da osservare e leggere,
non segue alcuna regola e se ne esistesse qualcuna,
la infrangerebbe di sicuro;
a volte sembra che vogliate complicarvela proprio,
ma come ogni viaggio che si rispetti,
anche una storia d'amore è una continua ricerca della felicità,
sia come meta sia come percorso.
Nonostante le enorme differenze il nostro rapporto con voi è simile,
con la differenza che il detto per voi vale solo quando risolvete il problema
(se no vi lasciate e dite che l'Amore è bello finché dura...)
invece per noi vale sempre,
anche quando viviamo momenti di grandi crisi.
Crisi enormi di fronte a genocidi,
che si ripetono continuamente e che non siete ancora riusciti a fermare,
crisi piccole di fronte a comportamenti sociali incoerenti.
Incoerenti... come la realtà del 23 Dicembre.
La proposta a voi umani è semplice,
pescate dal nostro sacco una poesia,
ci regalate la vostra lettura e le emozioni consequenziali
e noi vi ringraziamo lasciandovi la poesia,
la nostra rivista "Carta Bianca"
(con notizie positive dal mondo dell'Associazionismo
e qualche nostro articolo di come noi vi vediamo)
e per finire, un regalo a sorpresa.
Ripeto cari esseri umani,
un regalo a sorpresa, la rivista e una poesia in cambio della lettura di quest'ultima...
non dico che mi aspettassi la ressa o la fila, ma...
mai e poi mai mi sarei aspettato ciò che è stato...
d'accordo, in un’analisi economica bisogna tener conto anche dei punti critici
quindi freddo, ma non troppo, buio, frenesia e ressa,
ma può, solo questo, mettere in crisi tutto il resto?
Sì.
Gente camminante in mezzo alla folla, ma sola nel proprio mondo,
quasi infastidita dalla voce angelica "invitante che invadeva" il loro mondo ovattato;
arrivo a chiedermi se ormai l'unica cosa che vi può attrarre sono i dannati soldi...
Crisi Angelica.
Ma loro sanno che è Natale?

venerdì 24 dicembre 2010



AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGU

DI
BUON NATALE E
FELICE ANNO NUOVO

Che il Natale sia leggero come una piuma e forte come il vento che la sorregge nel suo volo.

DA ANGELI ALLE FERMATE
E TEATRO DEI MIGNOLI

lunedì 20 dicembre 2010

Primi Voli di Angelo Maggi

PRIMO VOLO...meglio tardi che mai!!

Probabilmente aveva ragione Mastro
Floppy quando ci disse di scrivere di getto dopo le prime esperienze,
forse mi sono persa l'euforia del momento, qualche dettaglio si è
sbiadito durante la settimana, ma le sensazioni e le emozioni rimangono
vive..e diventano, anzi, più colorite nel tempo.

Ho vestito le ali da
giovane pennuto per la prima volta mercoledì 8 dicembre, quando già
molti dei miei compagni di viaggio avevano fatto la loro prima
esperienza. Sono partita carica di aspettative e piena di curiosità,
tante volte nei giorni passati avevo immaginato il primo approccio con
..gli umani!
Ebbene si può dire che la prima sera io abbia prediletto
maggiormente un approccio da osservatore/apprendista, piuttosto che da
istrione/casinaro... come di solito sono consueta fare...! Al fianco di
Mastro Floppy ho preferito che prendesse lui l'iniziativa, mentre io
osservavo per i primi minuti come si avvicinava alla gente, e mentre
lui interrogava i passanti sulla carta dei diritti io guardavo
divertita la faccia disorientata di quelle due ragazze che provavano a
rispondere, forse con una certa diffidenza, tentando ancora di capire
cosa ci facessimo noi lì!!!
Poco dopo non mi è stato difficile trovale
la favella con un gruppo di giovani che da lontano avevo già visto
abbastanza incuriositi dal piumaggio...con fare pennutesco allora mi
sono avvicinata chiedendogli la provenienza, così per rompere il
ghiaccio: "Siciliani", la risposta....! e seppur le mie intenzioni di
angelo provetto fossero quelle di nascondere la "copertura", in quel
caso...l'accento, da umano, ancora troppo marcato tradì la mia di
provenienza! D'oh!!
Io e Angelo Flo lasciamo quindi la fermata del 14
di via Rizzoli, dove svolazzavamo già da circa 15 minuti, raggiungendo
quella del 25 di fronte al melbook...qui mi viene assegnato un nuovo
Virgilio: grande Capo Angelo Mir, che col suo fare direi quasi
paterno...mi accompagna per un'altra mezzora. Dopo avere dato
informazioni riguardo all'attività di noi pennuti ad una ragazza molto
sorridente e interessata al nostro servizio ..ci imbattiamo in un
personaggio estremamente interessante: un uomo sui 40 anni, cresciuto a
Genova, padre pakistano sciita, madre italiana, cristiana, che ci
racconta di avere studiato da autodidatta tutti e 4 i libri che
raccolgono la dottrina delle 4 religioni più importanti... ricavando da
tutto questo sapere una sua personalissima summa che ci espone in un
lunghissimo monologo di cui ad un certo punto, io Angelo Mir e Angelo
Malik, che ci aveva raggiunto poco prima, facevamo fatica a tenere le
fila... tanta era la sua voglia di dire dire dire.. che si capiva
quanto fosse grande da parte sua il desiderio di comunicare e
condividere un po' del suo tempo con qualcuno che fosse disposto ad
ascoltarlo. Dietro tutto quel bisogno di conoscere c'era forse tanta
solitudine...
La terza parte di questa serata l'ho trascorsa, poi, a
fianco di un terzo Angelo major: Angelillo, insieme ad un'altra novella
al suo secondo volo, Angelo Clo. Penso che la serietà...nell'estrema
simpatia con cui questo mio terzo capitano ha svolto il suo compito da
"pennuto" mi sia stata di grande aiuto nel discriminare quali siano
gli atteggiamenti più giusti in determinati casi e a livellare alcune
mie esagerazioni...
La fermata in questo caso era più ricca, abitata da
persone di diverse etnie, età, estrazioni sociali.. è qui che ti
accorgi che non tutti probabilmente hanno voglia di parlare, capita che
qualcuno non ti accolga col sorriso...qualcuno forse non capisce il tuo
italiano, in quel caso ho potuto appurare assieme ad angelo Clo, che
l'inglese/francese maccheronico serve sempre a strappare un sorriso!


Impressioni finali del primo volo: passato l'imbarazzo/impaccio
iniziale prende il sopravvento la voglia di stare in mezzo alla gente e
la voglia di dire/ascoltare/fare... che nel mio caso sto imparando a
dominare perché non diventi uno strafare!
Positivo direi...
assolutamente!

VOLO PROVETTO PARTE SECONDA
e rieccomi vestita del
candido piumaggio pennutesco...
Torno in volo al primo turno di
mercoledì 10 dicembre, questa volta sono in coppia con angelo Giuliano.

Sorvoliamo la via Ugo Bassi senza mai perdere di vista un'altra coppia
di angiolesse che coprivano il nostro stesso turno: Pek e Tilo.
Un
signore appena ritornato dalla serata al Paladozza ci racconta
l'intervento di alcuni comici e giornalisti e comincia una lunga
dissertazione sul futuro di noi giovani..ci esorta a prendere in mano
questo futuro e a combattere per i nostri diritti, noi da bravi angeli
non facciamo altro che ascoltarlo, e introdurre un velato ottimismo!

Un gruppo di ragazzi sta per raggiungere un locale per andare a
festeggiare una laurea; una coppia giovane, con un piccolo "cucciolo di
umano" nel passeggino, incuriosito dal nostro aspetto, si ferma a
chiedere informazioni su di noi, poi divertiti e piacevolmente sorpresi
ci salutano e continuano la loro passeggiata.
Il target di gente è
molto più variegato rispetto a quello del mercoledì, c'è più movimento
per le strade.
Per un breve periodo tocchiamo anche la zona più buia e
isolata di piazza Malpighi: troviamo due ragazze che stanno aspettando
il 14 che tarda ad arrivare, una di loro ci conosceva già, ma tornava a
casa da una pesante giornata di lavoro e sembrava non avere molta
voglia di socializzare, quando la verve comica del mio compagno di volo
e la facile complicità...demenziale... venutasi a creare fra noi
pennuti... sono stati in grado di strappare a questa giovane un sorriso
sincero!!
Una fermata più in là ci divertiamo ancora ad improvvisare un
altro sketch, tentando di attirare l'attenzione...di un pubblico...un
po scettico!!!
Il freddo di Bologna, insieme all'austerità dei
monumenti funerari dietro l'abside della chiesa di San Francesco...
forse...non creavano il contesto adatto al nostro magro tentativo...
nell'assurdo! :D
Il resto della serata si conclude sempre in zona Ugo
Bassi, fra un paio di vecchietti forse un po' alticci, ma per niente
molesti; due giovani studentesse che trovano fortuitamente un...
maestro di Karate che, dovendo compiere lo stesso percorso sul 14, si
offre di far loro da accompagnatore; e altri abitanti della notte
bolognese...fra l'infreddolito e il divertito.
Per niente stanca, mi è
sembrato di non avere percepito affatto il tempo che passava... me ne
torno a casa sorridente!

Pronta per una nuova missione angelica, e
promettendo un report in tempi mooolto più stretti la prossima volta,
vi auguro un buon Natale.
Un bacio e buon volo per chi resta nella
cittadella.
Angelo Maggi

sabato 18 dicembre 2010

Report di Angelo Pek

Buonasera....buonasera....
bellissima serata...ci sono le stelle e la luna...
ma il freddo ostinato continua a regnare sui cieli di bologna....

questa volta è diverso...assaporo questo volo con una calma che non pensavo di
avere....
sono pronta e aspetto lì....ma nessun pennuto arrivava....aspetto...aspetto....
niente...

e finalmente arrivano i miei compagni di volo.....questa sera sono con
Angelo Tilo.....angelo allegro....

sull'altro lato della strada angelo mariachiara e giuliano......

L'affluenza non è tanta...poche persone ci sono in giro......

l'incontro con due ragazzi di Verona ci lascia un pò allibiti....
uno sinceramente interessato.... l'altro incredulo........
non è possibile che dei volontari girano x le strade di bologna
a regalare sorrisi e.... rendere la fermata un luogo di socializzazione....
diffidenti salgono sul 30....

...un ragazzo continua a guardarci....
mi avvicino....lo saluto....schivo ricambia e mi dona un sorriso....questo già
è tanto....

torni a casa???

si...

è tanto che aspetti???

un pò...

studi???
si...vengo adesso dalla biblioteca....
stò studiando da commercialista, ma sò che per me non ci sarà futuro...devo
andare via da Bologna....

perchè domando.....

non c'è posto per noi....non sono figlio di nessuno....
solo chi ha un padre commercialista riesce.....
mio padre è solo camionista.....

mi si stringe il cuore...ed ha proprio ragione....tanti hanno la strada
spianata....altri invece hanno la strada tutta in salita...

"può essere che prenda la patente da camionista....ma anche quella costa
troppo......"

da dove vieni???

Marocco...

non l'avevo capito...parla benissimo l'italiano...mi spiega che lui è nato in
Italia e torna in Marocco solo per le vacanze....

arriva l'autobus....ciao ragazzo un pò triste....e mi regala un altro
sorriso....


giro...giro....giro....mi avvicino ad angelo Tilo....sempre la battuta
pronta...dono un sorriso ad un signore che non è tanto sobrio...
anzi è anche un pò trasandato.....
e lui????

incontro ravvicinato del 3° tipo....ma che dico ravvicinato.......era neanche
un palmo dal mio naso....
ALT....gli angeli non si toccano.......e gli regalo il nostro giornalino
tutto di notizie positive....ma lui vuole fare il baciamano.....

no,no,no......davvero gli angeli non si toccano.....

La fermata si è popolata....aspettano tutti il 14...ragazzi che vanno a
ballare......ragazze che tornano a casa....
queste ultime verranno tenute d'occhio...senti senti da un insegnante di arti
marziali....dove scendete???
"Allo stadio..."
"non c'è problema....anch'io" aggiunge l'insegnante....

bene, bene, anche questa è fatta...sta arrivando il 14....
salutiamo tutti e non mancano i sorrisi....

Questa sera il freddo non l'ho patito per niente...c'era la gente che mi
riscalda....

E' quasi ora...posizione di volo.....ci schieriamo e percorriamo un piccolo
tratto con gli altri pennuti...
ma bisogna tornare sulla nostra traiettoria...sul nostro lato di strada...
salutiamo i passanti...sorrisi non mancano e arriviamo in piazza.....


Bellissimo albero di Natale...ma quanto è alto???
non sò...ma per sigillare la serata propongo una foto di gruppo...tutti gli
angeli ci sono.....
è arrivata anche angelo Paola con angelo Zac.....

Forza angeli....ci siamoooooooooo.......click.....foto fatte....
.ringraziamo il fotografo improvvisato...peccato che ci abbia preso senza
piedi.....

o stavamo volando????
a voi la scelta........


A presto

Angelo Pek

mercoledì 8 dicembre 2010

Report primo volo dell'angelo G

Indossando per la prima volta le ali provo un cocktail di ensusiasmo e paura e sento un po' di rigidità.
Inizio a camminare con l'angelo Mir che ci conduce ad una fermata dove ci sono 2 angeli (una che vola da 1 ora e angelo Bunny che è al secondo volo).
E' il mio battezzo e il mio compagno angelo Fra (che mi ragiungerà dopo) è in un altro gruppo.
Comincio ad osservare le persone alle fermate. Non è così strano in quanto ci sono già dei contesti aperti e non sono solo.
Angelo Mir e angelo Bauuny stanno socializzando.
La situazione diveta man mano più familiare e comincio ad essere più fuido e in pochi minuti inzio gradualmente ad osare, ad interagire con le persone.
Sono ancora prevalentmente concentrato su di me.
Dopo pochi minuti arriva l'Angelo del Buon Sconsiglio. Si unisce il mio compagno di volo (angelo Fra).
Ora siamo nell'assetto previsto. Lo stormo è operativo così come ipotizzato.
Ci spostiamo in via ugo bassi da via rizzoli.
La mia attenzione si sposta sempre più da me a quello che sta succedendo fuori di me e alle interazioni relazionali.
Marco saluta tutti i passanti con entusiasmo ed io inizio ad imitarlo. E' molto divertente e piacevole (solo 1 o 2 persone su 10 non interagisce con noi). In particolare noto che tutte quelle che ci guardano se salutate ricambiano con piacere.
Quando ci fermiamo alle fermate Marco interagisce in partica con tutti con nomerosi rompighiaccio.
Mi accorgo presto che non conta il contenuto del rompighiccio (cosa dice) ma il come (cioè come lo dice, il suo lingaggio del corpo la sua sicurezza, la sua postura ferma).
Iniziamo ad interagire anche io e il mio compagno.
Mi sono riscaldato: ho carburato. Progressivamente passo dal non sapere cosa dire a parlare sempre più senza problemi di qualunque cosa mi passa per la testa (sempre nel rispetto dei fondamentali che ci sono stati insegnati al corso).
Tralascio tutte le piccole interazioni (tra cui ballotta di ragazzi di roma in visita a Bologna per il motor show, gruppo che si ferma a fare la foto con l'angelo).
Descrivo le 4 che mi hanno colpito di +:
1) ragazzi che escono dall'occupazione del liceo Mighetti (sveglissimi per la loro età, hanno lasciato qualcosa loro a me...)
2) signore che si lamentano della sicurezza di Bologna e che vorrebbero che la nostra copertura di servizio fosse per tutta la notte (ho interagito con loro 15 minuti: in particolare una mi parlava di tutto, dalla sicurezza al caro taxi, e subito ho dato il buono rosa ;)
3) ragazzi che volevano sapere se il nostro fosse un lavoro retribuito e i costi che incidono sulla comunità nel "finanziare" un servizio come il nostro (gli abbiamo detto che siamo volontari... e che non abbiamo i conti dell'associazione ma riteniamo che senza il volontariato non potrebbe mai esistere)
4) signore altezzoso in bicicletta che s'è fermato per salutarci, pareva andasse via da un momento all'altro e invece non ci mollava mai (faceva il super figo - ricco, introdotto e famoso - ma mi è sembrato davvero molto solo e molto bisognoso di raccontarsi e di esssere ascoltato.... come un bambino che si sente isolato e che nessuno vuole giocare con lui). A dire il vero è risultato molto pesante. Ma siamo stati li con lui tantissimo tempo.
Insomma, a parte il freddo polare (mi coprirò di più) è stato davvero un bellissimo assaggio.
Assiderato com'ero saluto velocemente il gruppo e mi affretto a percorrere un bel tratto di strada per il ritorno a casa.
Camminando noto 2 cose:
1) il sangue nelle vene riprende a circolare e irradia nuovamente tutti i miei tessuti
2) anche senza ali è rimasta fortissima la voglia in me di salutare le persone e interagire con loro (mi trattengo a stento).
Chissà come sarà la prox volta.
Entusiasmo lasciao andare le aspettativa sabotatrice.

Angelo G

Report di Angelo Bunny

Volo 1
01/12/2010
Con Angel Lux mi presento all'Angelo del Buon Sconsiglio, ansiose e nervose. Non devo combinare danni.
In azione inizio presentandomi con una labile vocina che tradisce subito la mia giovinezza dii angelo e subito Marco: "più forte!".
Man mano mii sciolgo, la mia voce diventa normale e comincio a ritrovare una verve sopita.

L'approccio provato con l'Angelo del Buon Sconsiglio è volto soprattutto al dialogo brillante, faccia a faccia con una, due o tre persone e consente di focalizzare l'attenzione su problemi o riflessioni personali che la gente volentieri ci affida.
Tra le persone:
- un gruppetto di ragazze di cui una con la coperta sulle spalle che ci mandano a quel paese;
- una ragazza del liceo che chiedeva pareri su proteste degli studenti, ddl Gelmini e tagli alla cultura. Senza affermare esplicitamente che da essere umano sto dalla sua parte, le do elementi per sostenerla. Doveva arrivare da sola e a quell'ora su un cocuzzolo della montagna, ma non ci ha chiesto di accompagnarla, né noi glielo abbiamo proposto (abbiamo sbagliato?). La sua materia preferita era la filosofia: per lei eravamo dei Socrate decaduti (andavamo come Socrate a romper le balle alla gente ma con domande decisamente di più basso livello!);
- una aspirante fotografa che non trova lavoro. Ha partecipato a un concorso che non ha vinto perchè sorpassata da fotografie di più alta qualità. Sfrutto le mie conoscenze per incoraggiarla, le consiglio un libro, lei sale sul suo bus con un sorriso fiducioso: soddisfazione per un giovane angelo;
- ragazzino dall'apetto scapestrato mi risponde scettico ma un po' di simpatia gli faccio forse, nessuna simpatia Alessandro, rimane affascinato dal carisma dell'Angelo del Buon Sconsiglio che riesce a intavolare una discussione sul ballo coinvolgendo anche un'altra signora (che affermava di ballare sulla musica degli U2). Quando va via il ragazzo, amatore della house music saluta persino;
- ricercatore australiano di storia cui riesco a stento, con un pessimo inglese, a rifilare un'informazione universitaria.

Soddisfatta per aver regalato sorrisi e sostegno!!


Volo 2
03/12/2010

Con Angel Mir, Angelo FLò, Angel Neo.
L'approccio con la gente stavolta è diverso, le fermate sono più affollate e gli angeli che mi affiancano diversi, per cui diventa una vera prova di animazione teatrale che mette alla prova il mio sopito istinto da teatrante. Chiacchero a vanvera e intrattengo la gente.
Ad un certo punto "il capo" mi lascia quasi sola alla fermata, con Paola, giovane angelo ancora silenzioso. Il pubblico sotto la pensilina di via Rizzoli è tutto per me, aiutoooo...
Me la cavo abbastanza bene devo dire, ma mi accorgo che potrei cavarmela meglio se avessi un po' di tecnica di improvvisazione, per evitare pause inutili che possono far calare l'attenzione della gente, e un po' più padronanza della voce con cui occorre tenere un volume costante e scandir bene le parole.
Faccio un errore coi bambini: concentro la mia attenzione su una bimba silenziosa, forse attratta dalla sua aria da bambolina introversa, piuttosto che rivolgermi di più ai bimbi che, lì accanto, erano pronti a parlare e mi guardavano affascinati dalle ali.

Termina presto il mio blocchetto di volantini per i corsi gratuiti rivolti ai migranti: caspita son davvero tanti i nuovi arrivati in Italia che ne han bisogno!!

Grazie ad Angelo Flò non dimenticherò più che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo è stata scritta il 10/12/2010.


Angelo Bunny

L'acchiappasogni? É già un inizio.

E poi dicono che i sogni non esistono più...
Ma noi, angeli delle fermate, ne abbiamo trovati, parecchi, e di tutte le fatture, grandi, piccoli, corti, lunghi, grassi, magri, tondi, blu, lisci, appuntiti, terreni e celestiali.

Inizia la serata Luna, bimba, un sorriso grande grande stampato sul visino. Passa con la mamma vicino alla fermata e, nonostante non stiano aspettando il bus, Luna non perde l'occasione di confidarci il suo desiderio: tre libri di Scubi-doo e di Geronimo Stilton, ci scrive sul diario di volo. E così gli angeli diventano un po' come Babbo Natale, una scusa in più per parlare di noi, di quello che più desideriamo. Sì perchè i bambini la sanno lunga in fatto di desideri. Loro lo sanno, che per farli vivere, crescere, realizzare, li devi nominare spesso. La loro possibilità di sopravvivenza è direttamente proporzionale al numero delle volte che viene nominato. Altro che quelle stupide fesserie da adulti scaramantici, che dicono che porta male nominare le cose. Io, come angelo, non sono per niente d'accordo. Non nascondiamo i nostri sogni.

Quando un sogno viene nominato con la bocca, automaticamente è anche il cuore che lo invoca. Non a caso, quando cogli all'improvviso una persona chiedendogli un desiderio questa subito va a investigare i pensieri vicini al suo cuore: “desidero un po' di pace per tutte le persone” (Remo Labarca), “che la pace sia nel mondo” (Amin), “vedere più onestà in giro, più correttezza tra le persone” (gestore ristorante via Cantore), “vivere felice con la mia famiglia” (Midi).

Altri, forse meno abituati a usare il cuore in situazioni di questo tipo, ti confidano un desiderio più vicino al cervello, ai bisogni immediati: che faccia caldo, che arrivi l'autobus.

C'è chi invece riesce a fare una mediazione tra cuore e cervello, tra anima e corpo, forse perchè ha sempre in mente il suo desiderio, lo porta con sé quando esce di casa la mattina e lo mette sotto il cuscino quando va a dormire la sera: “vorrei avere un'attività mia, un'impresa di pulizie in Val d'Aosta, possibilmente vicino a S.Nicola” (Danilo). “Mi sono posto una piccola sfida e vorrei riuscirci” (Mimmo). “Vorrei trovare un po' di tranquillità” (Sole). Questi sogni sono di una lucidità che mi commuove, poiché sono la prova che ancora esistono persone che vivono per i propri sogni. Ciò non è scontato.

Ma abbiamo anche trovato persone stupite alla nostra richiesta: un sogno? “Mmmmhhh, fatemi pensare...no, il sogno è una cosa egoista”, dice uno. “Non saprei, così su due piedi...”, dice l'altro. Tanti pensano sia una cosa da bambini, che quando sei adulto devi smetterla con certe cavolate, che la vita è fatta di responsabilità, non di sogni. Allora li aiutiamo e iniziamo con desideri più concreti, più tangibili: “cosa vorresti che cambiasse in Genova?”, “che fosse più pulita (mamma di Luna, potrebbe mettersi d'accordo con il ragazzo che vuole aprire l'impresa di pulizie, magari i loro desideri si incontrano)”, “che scendessero i prezzi della frutta e della verdura” (Renzo). É già un inizio.

Ci chiedono se, in quanto angeli, facciamo realizzare i sogni. Un po' dispiaciuti gli rispondiamo che no, purtroppo non abbiamo questo potere. O per fortuna? Ti immagini come sarebbe la vita se i tuoi sogni li esaudisse qualcun'altro e non proprio tu? La cosa più intima, più nostra, più vera, data in appalto a qualcun'altro, incaricato, magari a pagamento, per realizzare i tuoi sogni? A me non piacerebbe.
Noi non li realizziamo ma gli diamo un'eco, li facciamo risuonare, dalla tua bocca alle nostre, si crea così una vibrazione nell'aria, che irrimediabilmente smuove atomi di ossigeno, e di idrogeno, che urtano muri e persone, che si fermano, come quando ti fischiano le orecchie, o ti prude il ginocchio. Chissà, forse hai urtato un sogno. E allora, secondo la teoria del battito di ali di una farfalla quella voce, che ti sembrava una cosa priva di valore, smuove una serie di circostanze che...chissà. E' già un inizio.

Baliani dice che sono necessarie tre cose per realizzare un sogno: crederci, cercare e essere capaci di illudersi, oltre la misura a cui siamo abituati nei nostro razionale scorrere giornaliero. Questo è molto più di un inizio.

Dispiace trovare qualcuno il cui desiderio sia “che Genova venga rasa al suolo e riscostruita, specialmente il centro storico”. Ma ogni sogno ha la sua dignità, il suo valore, poiché esprime un'emozione, tradisce una ferita, rivela uno stato dell'anima. Magda dice l'amore, ma ce lo scrive in polacco con una lunga frase, che riassunta vuol dire l'amore. “Vorrei che non ci fossero frontiere, e che tutti cambino, che tutti avessero timore di Dio, perchè solo con la paura la gente smetterà di fare cose brutte”. Ogni sogno rivela una paura, una strada presa, un'illuminazione avuta. Ogni sogno rivela altri sogni, infranti o abbandonati.

Un ragazzo indiano, che lavora alle giostre, vorrebbe tornare in India. Nella sua lingua, in Indi, angelo si dice pari, che assomiglia a paria, gli intoccabili, quelli che sono rimasti fuori dalle caste, dalle classi, dai gruppi di cittadini, dall'umanità. I lavoratori delle giostre sono un po' così, esclusi, passano per tutte le città e a nessuna mai apparterranno. Se non fosse che hai un cugino qui e lo vai a trovare (come è successo al ragazzo che abbiamo incontrato), e ti senti che qualcosa ti lega a questa città. Gli angeli sono come i paria, che non appartengono, che incarnano la libertà assoluta, che non giudicano, i sogni se li prendono in toto, senza dire bah!

Ripartire dalle relazioni, dalle parole, dall'amore, quello semplice che si racchiude in una sola parola. Ripartire dalla non appartenenza, dalla libertà, dall'illusione. E diventare degli acchiappasogni, che si muovono al vento, irrequieti e curiosi. É già un inizio. Un gran bell'inizio.

AngelStep

Insegui il tuo sogno Rasselma

Notte di incontri magici a Principe. Un venerdì sera con tanti altri.

Alla stazione trovi sempre lo stesso andirivieni di macchine e gente: c'è chi transita come una preposizione di moto a luogo o di moto da luogo, e c'è chi invece si trova in una condizione di stato in luogo.

Chi cerca, chi trova, chi ha smesso di cercare perchè non ha mai trovato, si è stancato, semplicemente si è seduto, e si è messo a guardare gli altri che cercavano, e ha iniziato a cercare dentro gli altri qualcosa che aveva perso dentro di sé.

Iniziamo dalle persone in transito, più facile; puoi anche permetterti di rimetterci la faccia, una di quelle che magari neanche ti appartiene del tutto. Arriva l'autobus e...via, volatilizzati.

Altra faccenda è gestire quelli che passano un ora a cercare qualcosa da te: attenzione, presenza, rabbia. Quelli che si erano seduti, si alzano e vengono verso di noi, a scambiare due chiacchiere, che, come tutti sappiamo, sono più di zero. È già qualcosa. Ma se ne vanno comunque, con la notte che li riavvolge come inghiottendoli in un passaggio a un'altra dimensione.

Chissà cosa c'è in quella dimensione.

Ma torniamo al transito. Chissà dove va quella famigliola con due bimbi piccoli, che ci guardano incuriositi, vorrebbero sapere, ma non osano. Ci avviciniamo con delicatezza, leggeri come angeli. Tutti quattro sembrano chiusi da un involucro infrangibile che li protegge dal mondo esterno. Ma, allora, c'è bisogno di difese? Da cosa? E se davvero ce n'è bisogno, le parole lanciate nei brevi istanti di convivenza alla fermata cosa raprresentano? Una difesa? Un attacco? Non c'è miglior difesa dell'attacco...

...e allora veniamo attaccati da Rasselma, ragzzina, staniera. Ci chiede chi siamo, e ce lo chiede attaccandoci con la bocca e difendendosi con gli occhi, che timidi si abbassano a cercare inutili particolari nel selciato. “Siamo alla ricerca delle storie disperse dentro gli oggetti che qualcuno ha perso o abbandonato.” diciamo noi. E allora nasce una bellissima storia, di un fermacapelli trovato da angelSarah: una ragazza di nome Silvia, parla al telefono col suo fidanzato, o meglio, il suo ex, è in stato confusionale, agitata, gelosa. Abbandona quel fermaglio, come le chiudeva i capelli, adesso lei vuole chiudere con lui.
Rasselma è incuriosita. Vuole sapere di più, di noi. “Sapete cosa fate a capodanno? Cosa avete fatto quest'estate? Avete fatto dei viaggi all'estero?” Le raccontiamo di noi sul bus, ci chiede di accompagnarla, ma non per paura, solo per piacere.
Rasselma è nata in Italia, da genitori bosniaci. É stata al suo paese una volta sola, qualche anno fa, ci chiede se è vero che la Bosnia sta entrando nella Comunità Europea. Rasselma è stretta tra due paesi, stretta dentro relazioni familiari talmente strette che creano un terzo paese. Forse è una zingarella, forse non ha diritto a essere totalmente italiana, ne totalmente bosniaca, ma sì ha il diritto di sognare, e stanotte lo fa con noi. Vorrebbe andare in Brasile. Basta chiudere gli occhi e aprire le ali. E subito stiamo volando attraverso l'oceano per arrivare là. Ciao Rasselma, insegui i tuoi sogni. Ovunque.

Mentre giochiamo con altri ragazzi con i nostri oggetti smarriti arriva un messaggio dalla mamma di angelSarah: la foto di un paio di occhiali, persi dieci giorni prima. Attaccato agli occhiali c'è un bigliettino con scritto: “ti siamo mancati?”.

Siamo sempre un po' tristi quando perdiamo qualcosa. Chè sia di valore economico o meno, ci manca. É un facile concetto logico, non essendoci più ci manca. Poi dimentichiamo, rimuoviamo il ricordo, e tutto torna alla normalità. Sempre? Quando perdiamo qualcosa che ci apparteneva profondamente è difficile tornare alla normalità. Perdere i sogni per esempio è una di queste cose. Come è possibile tornare alla normalità quando perdi una cosa così intima e profonda? E infatti quando perdiamo i sogni perdiamo il nostro bambino interno. Dimentichiamo, semplicemente, perchè così è più semplice, crescere.

Isaac vorrebbe essere un calciatore. È venuto dal Ghana pochi mesi fa. Italiano pessimo, parliamo in un inglese stentato. Non sa l'italiano ma già sa che vorrebbe essere un calciatore della Sampdoria. Il miracolo dell'integrazione, Isaac è qua da poco ma è già coinvolto dalle passioni genovesi. Che fortuna. Ma l'italiano? E il Ghana? Chissà, forse più in là.

Forse più in là ripenserò a quando ero bambino, e sognavo di essere felice. Ma per adesso cerco di non perdere quell'autobus, è più importante. È l'ultimo, sennò poi, come ci torno a casa?

Chi abbandona la sua casa, chi non ci torna, forse si è distratto ripensando ai suoi sogni? Ma allora l'autobus lo ha perso o lo ha preso?

A voi l'ardua questione. Ci rivediamo presto, alla fermata. Ci fermeremo aspettando che vi fermiate anche voi.

Angel Step

mercoledì 24 novembre 2010

Report di MariAngela

Prima uscita da titolare, sola soletta con l’angelo Massi. Fermate di Sanpiardarena e Principe, due angeli e due fermate. A quanto pare stasera gli angeli scarseggiano più del solito, e noi poveri superstiti non abbiamo purtroppo ancora ricevuto il dono dell’ubiquità: quindi è in agenda un trasferimento alla fermata di Principe a metà serata.
Arriviamo alla postazione, solita calma piatta. Posso permettermi di dirlo anch’io visto che ho fatto proprio qua uno dei miei voli prova.
Non è che sia proprio in forma. Da un po’ di tempo a questa parte soffro di cervicale (meno male che ho 23 anni!) e i dolori non aiutano affatto … ma a che serve starci a pensare?
Una volta che metti le ali devi volare e basta!Non c’è tempo per i miei piccoli e grandi problemi e nemmeno per le angeliche domande esistenziali “che tipo di angelo sono?” “cosa posso fare?”
Ali o non ali devo prima di tutto continuare a essere me stessa, e forse posso addirittura riuscire ad esserlo in maniera più radicale di tutto il resto della settimana perché come mi fa osservare un ragazzo che aspetta alla fermata “un po’ angelo devi esserlo sul serio per poter fare questo lavoro”.
E poi che dire delle innumerevoli sorprese che un paio d’ali e un semplice sorriso sono capaci di svelare?
Il meglio del meglio arriva quando smetto davvero di pensare alle mie cose e la mia vita per quelle tre ore diventa proprio quella fermata dell’autobus e il suo andirivieni. Per la gente sono l’angelo, quella che chiacchiera, ascolta, fa ridere e aiuta in caso di necessità. Ormai quasi tutti mi conoscono, se non proprio me personalmente sanno perlomeno perché indosso un paio di ali, e generalmente sono la benvenuta sia a terra che sul bus.
Ma chi sono io ai miei occhi? Alla fine di ogni uscita mi rendo conto di come tutto quello che do mi venga in qualche modo corrisposto e di come dentro di me si sia aggiunto un pezzettino ancora. Torno a casa sfinita, ma SONO sempre più di quello che ero prima del volo.

MariANGELA

mercoledì 17 novembre 2010

My Way (Sid Vicious, 1977)

Venerdì 12.11.10...
una data come il conto alla rovescia...
3.2.1...
Via...
Rizzoli.
Solito posto.
Ore 22.
Dopo il riposo meritato intervallato da qualche missione estiva,
riparte quella invernale,
così anche io, in ritardo rispetto agli altri, rientro all'attività di base...
i bus, le fermate e voi... esseri umani;
ritrovo un po' di pennuti, tra cui uno inaspettato, Angel Neo,
di ritorno dalla missione africana...
nulla di nuovo...
lui è sempre uno spettacolo,
il resto...
autoctoni, trasferiti, immigrati...
differenti modalità, ma stesse attitudini umane,
continuate a diversificarvi, separarvi, classificarvi, giudicarvi...
senza capire che una barca funziona solo se funziona il gruppo;
in realtà lo avete capito da un pezzo,
ma anche in questo caso ne avete diversificato l'uso,
invece di globalizzarlo.
Ok, ognuno nelle proprie direzioni,
io resto, solo, in attesa della mia compagna di volo,
e come un buon vecchio diesel scaldo il motore,
mi metto a disposizione,
non "attacco bottone", ma aspetto che uno sguardo curioso mi sorrida,
ma niente,
i passanti... sguardo basso, casuale o voluto non importa,
chi è fermo in attesa è chiuso a riccio,
chi in amabili conversazioni intime,
chi isolato nelle sue cuffie;
sono quasi assopito in questo "nulla sociale",
quando un gruppo di giovani portoghesi attratto dalle mie ali decide
di soddisfare la propria curiosità
e mettere alla prova la mia natura angelica;
ne nasce una sfida dialettale e fantastica,
dove il sorriso e il buon umore sono i denominatori comuni,
boa sorte ragazzi!
Appena il primo gruppo "sociale e straniero" si allontana,
un omone dell'Atc mi comunica di dargli una mano,
gli autobus non passeranno per un po' causa manifestazione,
non ne conosce il motivo, ma sa che tutti i bus sono dirottati in via Irnerio,
quindi bisogna mandarli in Via Indipendenza...
dovevo immaginarlo fin dall'inizio,
questa è una delle serate... special...
invece di regalare sorrisi e intrattenere l'attesa,
per la prima volta devo cacciarli via tutti,
anzi... in quella Via...
Indipendenza appunto;
la situazione diventa quasi paradossale,
se non fosse che vi frequento da quasi 4000 anni
e quindi non mi sconvolge certo un blocco dei bus
e le relative reazioni umane;
nel frattempo è arrivata la mia compagna di volo,
Angel Lilith, avvolta da un boa,
che più che una sciarpa, come ha detto Angel Zac,
sembra una collana di mozzarelline...
le reazioni umane intanto continuano,
chi ringrazia,
chi si allontana,
chi sbuffa,
chi mi chiede chi, come, quando, dove e perché....
ma soprattutto chi, nonostante tutto,
non si fida e resta lì,
con un linguaggio del corpo
che non ci permette di evitargli quest'attesa inutile,
effetto collaterale del primo freddo?
Dopo una mezzoretta l'omone si ripresenta,
"ok, tutto a posto",
ce ne vorrà un'altra per riassestare la normalità,
ma la normalità non è il tema della serata;
15 minuti con Angelo Zac,
con cui ormai non volo più per motivi logistici,
ognuno di noi deve seguire i più giovani,
quindi, appena si può, ci regaliamo queste perle anomale;
come anomalo è l'approccio che mi fanno due ragazzi,
che poi si rivela un'altra piccola disfida:
uno dei due mi chiede se sono un vero Angelo,
se posso esaudire ogni desiderio,
se posso fargli fare un bel 6 al SuperEnalotto...
qualcosa mi dice che anche lui sa che tutto ciò che è materiale non è
mai di mia competenza
e subito dopo lui tira fuori la Domanda delle Domande:
come essere felici...
la disfida dialettale è alta e combattuta
e finisce a sorrisi e un buona fortuna ad entrambi.
Poco più di mezzanotte...
finita qui?
Sarebbe troppo normale e invece...
e invece due cittadini ci segnalano una ragazza
che hanno aiutato a rialzarsi dopo essere caduta...
è sola appoggiata al muro che maneggia il suo cellulare...
con un salve e un sorriso entro in contatto con lei,
mi permette di entrare nel suo mondo e iniziamo...
è un po' alticcia, ma sembra che il peggio stia passando,
faccio entrare in gioco Angelo Lilith,
il suo essere femminile la metterà più a suo agio
e forse ci permetterà di aiutarla;
intanto una giovane coppia sembra molto affascinata da noi,
dal nostra missione e dal nostro Laboratorio per Angeli,
Laboratorio per Angeli?
Ebbene sì cari esseri umani,
due volte l'anno,
ci mettiamo a disposizione di tutti coloro che vogliono mettersi alla prova
e capire se in realtà sono anche Angeli...
e lo facciamo gratuitamente in cambio del volare delle loro ali.
La coppia sembra proprio interessata,
la ragazza invece, quando arriva l'autobus,
non vuole più il nostro aiuto e il nostro accompagnamento,
sta decisamente meglio,
sto valutando di salire senza farci vedere e accompagnarla alla distanza,
ma la coppia giovane mi precede
e mi comunica che loro devono scendere alla stessa fermata...
il finale inatteso e inaspettato,
non solo persone sconosciute che diventano una squadra
e che si prendono cura del compagna/o in difficoltà,
ma due individui, forse angeli e, se sì, comunque ancora inconsapevoli,
volontari alla prima missione in incognito,
se son rose fioriranno...
ma qualcosa mi dice che li vedrò presto...
la loro partenza coincide con l'arrivo degli altri due pennuti in missione,
Angel Dust & Mar Angel,
sorridenti dopo aver accompagnato un gruppo di ragazzi diversamente abili
che hanno colorato l'autobus e i suoi passeggeri
con il loro cantare per tutto il viaggio...
e questa, forse, è la risposta migliore alla domanda delle domande:
come essere felici?
Con il proprio libero arbitrio cercare di fare diventare il proprio
viaggio uno dei tanti mattoni
che rinforzano il mondo migliorandolo continuamente;
come?
Cercando di soddisfare il più possibile il proprio egoismo e i propri sogni,
ma solo rispettando lo spazio, i sogni, l'egoismo
e il libero arbitrio altrui,
in altre parole...
che ognuno trovi la sua strada...
non solo senza disturbare,
ma anche e soprattutto integrandosi con quella degli altri.
Pace a tutti voi,
cari e amati Esseri Umani.

Angelo Flo

Smarrire il desiderio

Stanotte un volo ad alta intensità emotiva. Stanotte qualcuno aspettava un angelo. Per rischiarare un'esistenza ferita, nuvole dense e nere che coprivano il cielo.

Il cielo era spento, solo le luci della stazione, Brignole. Figure isolate increspavano il piattume di questo mare di noia e indifferenza. Come sempre abbiamo cercato di smuovere qualche onda. Come sempre abbiamo lanciato sassi nello stagno per creare cerchi concentrici di emozioni e comunicazione.

Qualcuno ha colto il nostro desiderio, e l'ha unito al suo. E il gioco è fatto.

Ci fermiamo per lungo tempo a parlare con Giorgio. Mezza età, una vita passata al fianco degli altri, un educatore. Una vita passata col solo riconoscimento degli occhi delle persone incontrate sul luogo di lavoro. E non sempre: Giorgio ha lavorato con i malati psichiatrici. Come aspettarsi un riconoscimento da chi non riconosce se stesso? Da chi non sa neppure di essere al mondo. O forse lo sa, ma preferirebbe non esserlo.
Giorgio ci racconta un po' della sua vita, ci dona i suoi momenti più profondi, forse perchè da solo non ce la fa a reggerli, forse perchè riconosce in noi dei colleghi...educatori? No, esseri umani. Ma gli altri chi sono? Forse degli zombie che si muovono per il mondo senza nemmeno rendersi conto di non essere soli, forse non sanno come fare ad arrivare agli altri senza perdere pezzi importanti di se stessi.
Giorgio ci racconta di quando ha abbracciato sua moglie per la prima volta. Ha sentito la bambina che c'era dentro di lei. Si ricorda della prima volta che ha fatto all'amore con lei, e ci usa come cassa di risonanza per innalzare questo ricordo fino al paradiso. Lei è morta. Lui non l'ha mai richiamata indietro, l'ha lasciata andare. L'ha lasciata libera, come lei aveva fatto con lui. “Ho bisogno di qualcuno che mi lasci libero di essere quello che sono”, le aveva detto. “Io questo posso farlo” gli aveva risposto lei, e i loro desideri si erano incontrati.

Da un po' di tempo il mio desiderio è trovare storie smarrite alle fermate del bus. Questa settimana ne ho trovate due davvero originali.

Il nostro cappello ha finalmente trovato una storia magica. Apparteneva a un pirata dei giorni nostri. Un giorno ha deciso di cambiare vita, di non farsi più trovare. È sbarcato a Genova e aveva con sé solo il cappello, a ricordo della sua vecchia vita. Ha trovato una foglia d'oro caduta da un albero molto particolare. Da lì ha capito che non solo il mare ma anche la terra era magica (Ema).

Cambiare il punto di vista per ritrovare il significato, per ritrovarsi. E voi? Quando sbarcherete su una nuova terra non abbandonate il vostro cappello, la vostra storia è la cosa più preziosa, è il vostro Io più profondo, non abbandonatela.

Durante un festival in Estonia si sono incontrati due amici. Il cane di uno dei due ha rubato il cappello dell'altro e lo ha portato sul furgone del suo padroncino, che senza saperlo è partito per il Marocco. Durante il viaggio ha scoperto il cappello, e una gran nostalgia dell'amico lo ha colto. Lo voleva rivedere, e sapeva che abitava a Roma. Allora è andato fuori dalla biblioteca centrale di Roma e ha messo il cappello su una palma: il suo amico sarebbe passato di là, lo avrebbe visto e i due amici si sarebbero ritrovati. Può essere che si ritroveranno, e andranno insieme in Marocco, o forse no...chi vivrà vedrà. (Julia)

Avete bisogno di una scusa per cercare un vecchio amico? Ve ne suggerisco una...gli volete bene ed è una parte importante della vostra anima.

Ho chiesto alle persone incontrate quale fosse la cosa più importante che il mondo gli aveva lasciato in eredità quando sono nati.

La natura, gli animali, e gli amici (pochi ma...) (Marco).
Me stessa (Francesca).
La magia (Bruna).
La musica (Ema).
La forza dell'amore e la motivazione per metterla in azione (Ema...sempre lui, mitico).

Insomma, seguire il desiderio che abbiamo smarrito, “devi centrarti e centrare l'altro”, perchè tutto nasce da noi ma senza gli altri i nostri desideri resteranno come oasi nel deserto. No man's is an island...

Ciao angioletti, sogni d'oro, cambiate punto di vista, e desiderate ardentemente...cosa? Quello lo scoprirete strada facendo, intanto preparate lo zaino e...buon viaggio.

AngelStep

domenica 7 novembre 2010

Volo del rientro numero uno

Venerdì 5 novembre 2010Eccomi qua dopo la lunga pausa estiva pronto a rimettermi le ali, stasera ho il turno bus, il mio preferito, assieme al compagno di lunga data AngelZac.
Autobus 13 da capolinea a capolinea e ritorno in centro, 1h e mezza di viaggio ci attende, sono un po' arruginito entro nel bus gremito e mi accorgo che non so che cosa dire....improvviso do' via un po' di riviste ma arranco... allora decido di rispolverare il vecchio cavallo di battaglia "Considero valore" di Erri De Luca.
Vado alla grande la recito come non mai guardando negli occhi la gente e scaturisce l'applauso, sempre raro....è fatta il ghiaccio del rientro in volo è rotto.
Prosegue il viaggio si chiacchiera con un rumeno di Hera che racconta dei lunghi turni a pulire piazza VIII agosto dopo il mercato della piazzola e degli straordinari fatti per acquistare la macchina al figlio, del suo paese lontano lasciato 12 anni fa' e del poeta Eminescu studiato a scola.
L'autobus si svuota e mentre ritorna verso il centro facciamo il gioco del cambio di destinazione diamo il benvenuto alle persone e gli diciamo che per stasera ci siamo accordati con l'autista per andare in un posto diverso deciso dai passeggeri, un bengalese ascolta preoccupato...chi sono questi pazzi con le ali e dove mi vogliono portare?Poi capisco che dietro il suo sguardo atterrito ci sono le problematiche relative alla conoscenza della lingua e gli allungo il corso di italiano per stranieri, ringrazia e finalmente sorride.
Per uno strano gioco del destino l'autobus ha cambiato numero e quando la gente sale comincia a credere a quello che diciamo perchè l'autobus da 13 è diventato 180 , un errore dell'autista frastornato dalle nostre parole, in più la gente vedendo lo strano numero ed i due personaggi con le ali a bordo si chiede che cosa è successo.
Infatti quando diciamo che andiamo all'aeroporto Minghetti per prendere il primo volo per le Maldive sembrano crederci, il numero viene ripristinato e torniamo alla realtà parlo della città ed estraggo un depliants informativo in francese comincio a parlare francese facendo la erre moscia , vedo uno che mi guarda strano attacco discorso è francese...che gaffes...recupero dandogli il depliants anche se lui il giorno dopo parte.
L'autobus si riempie e approffitando di una pausa alla fermata Zac fa' il suo pezzo sul tempo ed io ripeto considero valore qui però nessun applauso solo sguardi divertiti, entra una ragazza di colore con due bimbi uno in carrozzina e uno più grandicello 2 anni che intervisto lascia le sue testimonianze al microfono in una strana lingua che suona così "accarattacatta fra eratta catta stratta ca" io cerco di tradurle per il pubblico, poi saluto due con tanto di valigia rolley , discutiamo se è più bello partire o arrivare dipende dai casi dicono sorridendo dopo un po' si scopre da dove arrivano: dal carcere della "Dozza" appena usciti freschi freschi stanno al gioco con gli altri del bus superando la diffidenza iniziale e salutano prima di scendere.
Arriviamo al capolinea di via Normandia, il francese è sempre lì sul bus, quasi mi insospettisco, ma non voglio essere invadente.
Il viaggio riprende verso il centro storico ed è molto bello gente positiva, vecchie conoscenze che ci festeggiano sorrisi e sorprese, scendiamo dall'autobus andiamo per salutare l'autista e ritroviamo il francese disperato non è sceso alla sua fermata che era dal lato opposto all'altro capolinea si è perduto "J'ai suis perdu" ci dice deve andre all'Holiday Inn oltre il capolinea di via Normandia, anche qui altro strano caso il nome di una regione francese e sua moglie è Bretone ma l'ha conosciuta in Normandia,lo accompagniamo tranquilizzandolo, giunti alla fermata aspettiamo l'autobus parliamo con l'autista e gli affidiamo il francese che ci ringrazia sorridendo.
Rientriamo in via Rizzoli ed ecco l'ultimo incontro un senza fissa dimora che vuole a tutti costi raccontarci 2 simpatiche barzellette una su un frate capuccino e l'altra su un sardo incontinente, poi ci racconta qualcosa di sè e di quando aveva raggiunto la notorietà partecipando come cantante al programma radiofonico degli anni sessanta "La Corrida" tenuta dal famoso presentatore Corrado,ora non ha più voce ma ha ancora molta simpatia da vendere ci saluta stringendoci la mano e ringraziandoci per averlo ascoltato.
Termina la sera e mi accorgo di quante cose sono successe in sole tre ore e conterò il tempo che mi manca al prossimo volo.
AngelMir

lunedì 18 ottobre 2010

Angeli Smarriti: Terzo atto

Lo scorso venerdì il gran consiglio degli angeli ci manda in avanscoperta alla stazione di Principe. Si vocifera che là parecchie persone si smarriscano, si perdano nella ricerca di un soffio di felicità. Chi meglio degli angeli smarriti può risolvere questo problema?

Il vento soffiava forte, le nostre ali di plastica anche. I baveri si alzano, le persone con le braccia conserte guardano ansiosamente il tabellone luminoso degli autobus, che puntualmente non passano all'ora stabilita. Forse anche loro si perdono ogni tanto.

Questa sera la nostra principale missione era ritrovare la storia di un cappello. Sembrava uno di quei cappelli da turista alpitour, di quelli che ti danno in omaggio le agenzie di viaggio insieme al porta biglietto e alla penna. E in effetti molte persone, vedendomelo indossare, riconoscevano in me la tipica figura di un turista, all'apparenza peruviano, che per colpa del solito vento genovese lo ha perso per le vie della città, probabilmente mentre andava al salone nautico. Secondo un'altra persona il turista doveva essere tedesco, e probabilmente era di ritorno dalle Cinque Terre. Reo dello smarrimento il solito colpo di vento. Altro parere quello di un signore, secondo cui il cappello apparteneva a una turista americana, che risiedeva all'hotel Nuovo Nord; viaggiava sola, e sola voleva restare. Cambiano le provenienze dei nostri turisti, ma la colpa è sempre e solo del solito vento.

Ma la serata in particolare ha portato a galla un animo thriller, quasi poliziesco. La parrucca bionda riccia che portiamo con noi l'avrebbe persa un rapinatore nella fuga dalla polizia, probabilmente lo stesso rapinatore che ha perso il set di cucchiai decorati, in finto argento. Insomma, un ladro un po' pasticcione.
Ma il vero mistero sarebbe il rapimento compiuto da Indiana Jones ai danni di uno sconosciuto, il quale avrebbe perso il cappello durante l'aggressione. Ripensando ai film di Indiana Jones posso immaginare che la persona rapita fosse un rivale nella ricerca di qualche strano cimelio archeologico, forse I nostri stessi cucchiai. Comunque una cosa è certa: qualcosa di prezioso era stato perso.

Sì, qualcosa di prezioso che viene perso. Ogni giorno succede. Ma la cosa più triste, dice un signore del sud, è che “si perdano I valori, non si comunica più e non ci si conosce più, perchè si vive sempre in casa. I giovani sembrano morti, e poi sfogano la rabbia tutta insieme.”

Ma nonostante pessimismi e colpi di vento siamo felici. Anche stasera tante persone hanno deciso di aiutarci nel nostro difficile compito. Anche stasera per noi e altre persone aspettare l'autobus non è stato così noioso. Anche stasera abbiamo ritrovato dei sorrisi che si erano persi sul freddo marciapiede di Principe.

E poi il nostro cagnolino Ciok ha trovato una nuova casa, una nuova storia. Dopo aver scoperto che era stato buttato da una bambina dopo che si era mangiata tutti I cioccolatini che conteneva, un signore e un ragazzo in viaggio verso Napoli hanno deciso di tenerlo, per dargli un'altra possibilità di essere amato, per regalargli un'altra storia. Perchè la gente di Napoli è diversa dagli Americani; “quelli mangiano tutto e poi buttano quello che non possono mangiare. Fanno così anche con le donne, le usano e poi le iettano, a Napoli no! Siamo calienti, scaldiamo, ma non bruciamo!” Simmo Napuli paisà, aggiungerei...

E così, tra veli di tulle rosa persi da fantomatiche danzatrici del ventre, tra oggetti persi da un'anziana signora dalla valigia mentre stava scappando da casa, tra il solito ventaglio buttato per rinnovo locali, tra bulloni provenienti da Sant'Arcangelo a bordo di una nave, tra bici rubate (questo è vero, rubata una bici nera e bianca con scritta rossa rock rider 5.0), ce ne torniamo a casa, contenti degli incontri, delle strette di mano, e dei bei complimenti.

In fondo per incontrarsi basta poco. “Se troviamo angeli che sono falsi angeli, succede o' casino, se invece troviamo angeli come voi, pure noi diventiamo angeli”. Violenza genera violenza, ma amore genera amore? Secondo noi sì.

AngelStep

Angeli Smarriti: Secondo atto

Eccoci ancora qua, due angeli smarriti per le vie di Genova....o meglio per le fermate...

La fermata di via Cantore, diversamente da quella di Principe, è un flusso costante, quasi inafferrabile di viandanti, persi nella notte genovese, alla ricerca di serate emozionanti, o semplicemente invisibili silhouettes che scivolano sulla via di casa dopo lunghe giornate di lavoro. Questo rende via Cantore diversa da Principe, dove non è difficile incontrare gente che ha perso la via di casa, e alla fermata ci passa delle ore, diventando nostri compagni per serate intere. Sì perchè, nonostante l'apparenza, Principe accoglie, include, contrariamente a via Cantore, inospitale per eccellenza, senza mezza panchina per chi, stanco di aspettare, vorrebbe sedersi a guardare le macchine sfrecciare. Dopo tutto Principe è stata costruita su un lago bonificato, e chi non ama sedersi sulle rive di un lago a veder passare barche disperse nella brezza serale?

Con il nostro solito fardello di oggetti smarriti ci siamo messi all'opera, per ricostruirne le vite, le storie, prima che vengano irrimediabilmente dimenticate, per ricucire strappi nell'ordito del tempo. Stavolta avevamo un bellissimo ventaglio gigante, verde smeraldo, con un disegno alquanto esotico. Ci chiedevamo chi potesse aver abbandonato quell'oggetto così ricco di rimandi ancestrali, animali selvatici, fanciulle seminude che fanno il bagno e una strana figura di uomo appeso a un ramo che osserva la scena (secondo una ragazza era un capo che controllava le sue damigelle, secondo un gruppo di ragazzi indiani assomigliava alla figura di Lord Krishna). Siamo giunti alla conclusione che qualcuno doveva averlo smarrito. Di tutt'altro parere erano le persone alle quali abbiamo chiesto aiuto: secondo loro era semplicemente un oggetto abbandonato da qualcuno che voleva rinnovare il proprio arredamento, sperando forse di rinnovare così anche la propria vita. Forse, dice un'altra ragazza, apparteneva a quella signora di Sirmione, sul lago di Garda, che aveva una magnifica collezzione di ventagli, distribuiti sui due piani di casa sua. Chissà che fine avrà fatto quella stupenda collezzione...si tratta forse di una diaspora dei ventagli?

Ma la nostra missione non è stata risolta, e così il ventaglio smarrito viaggia ancora con noi, angeli smarriti.

Un'altra storia è andata invece a buon fine. L'orsacchiotto che era con noi ha ritrovato il suo amico, un ragazzo di una ventina d'anni. Ci dice che l'orsacchiotto si chiama Ansioso, e che lo aveva regalato alla sua ragazza, la quale, però, dopo un litigio glielo aveva lanciato contro, sostituendolo ai consueti e più costosi piatti che si lanciano generalmente in questi frangenti. Glielo affidiamo, ci promette di riportarlo alla sua legittima proprietaria, dopo aver fatto pace. Se lo mette nel giubbotto, con gesto paterno, e se ne va. Dentro di noi auguriamo buon viaggio ad Ansioso, sperando di non incontrarlo più, e vorrà dire che l'amore in quella strana coppia avrà trionfato.

Tra I soliti distratti che perdono portafogli, documenti, cellulari e mazzi di chiavi, una ragazza ci parla, con tristezza delle foto della sua infanzia, perdute durante un trasloco, scivolate verso l'oblio. Ma nella sua testa ancora conserva il ricordo di quelle immagini, di quei momenti. Quelli sono difficili da perdere...

Poi arriva un terzetto di ragazzi semisbronzi. Giochiamo con loro, prima che loro inizino a giocare con noi. Un due tre stella! Ci divertiamo insieme, si crea un piccolo clima di fiducia, così uno dei tre, approfittando di un attimo di distrazione del resto del branco, ci confida che la sera prima ha perso...la verginità...”era una ragazza di marciapiede, e non ha avuto nessun significato. È difficile trovare una ragazza leale, onesta, che ti dica le cose come stanno”. Li salutiamo col sorriso, la loro serata è ancora lunga.

Anche la nostra.

Un signore ci confida che non ha mai perso niente, in realtà avrebbe voluto perdere la moglie, ma visto che il suo desiderio non si stava realizzando, gli è toccato mollarla...Aiutati che il ciel ti aiuta.

Anche un altro signore arabo dice di non aver mai perso niente di importante. Parliamo a lungo con lui, e quando gli chiediamo dei suoi sogni, della sua infanzia dice di ricordarsi di quando correva e giocava scalzo con gli altri bambini...ricordi belli ma frammentati. Tra di noi pensiamo che allora qualcosa di importante lo ha perso, I suoi ricordi sono sepolti sotto le macerie di una vita lunga e vagabonda, vita di viaggi e rinascite, separazioni e speranze. Migrare. Ha un bel sorriso in bocca. Ci mette di buon umore.

Arriva anche per noi il momento di rientrare. Nel viaggio di ritorno penso ai sogni raccolti durante la serata, chi sogna la rivoluzione, chi di volare sulle città e sui monti, chi sogna soldi, chi sogna che finisca l'ipocrisia in questo mondo corrotto e chi, in modo nichilista, sogna che un maremoto innondi la terra e spazzi via tutto.

Io sogno di tornare bambino e di trovare, come la ragazza di inizio serata, un container pieno zeppo di giocattoli e fumetti che qualcuno, inavvertitamente, aveva smarrito in un bosco.

Buona notte e un augurio, di smarrirvi nei vostri sogni notturni, e di portarli con voi, al risveglio, cullati dalla luce del mattino.

AngelStep

venerdì 1 ottobre 2010

Angeli smarriti

Sotto un acquazzone torrenziale ci siamo smarriti.
La fermata pullulava di persone che avevano perso la speranza di tornare a casa asciutti. Mai vista una fermata tanto popolata!

E cosi siamo andati alla ricerca di storie, scoprendo che le persone perdono tante cose, dalle più banali, come telefono o portafogli, ma che perdono anche cose più importanti.

Una ragazzina dice di aver perso il sorriso, ma le nostre ali ne fanno emergere un altro, magari solo temporaneo, ma pur sempre solare. Ci racconta di quando ha perso il suo orsacchiotto Ippo, che aveva da quando era piccola, e poi si è smarrito, non si sa come, forse è solo partito per trovare altri bimbi da far crescere, educandoli alla tenerezza e alle coccole. E anche di quando ne ha trovato uno fuori dalla porta di casa, probabilmente qualcuno glielo aveva affidato, non potendo più occuparsene, come in quei film tristi, in cui la mamma abbandona il figlio fuori dalla porta di qualche ricco, sperando di dargli una nuova e migliore vita. Comunque le auguriamo di ritrovare il più bello dei sorrisi, quello che risplende negli occhi e illumina lo spazio intorno.

Un ragazzo ha attirato la nostra attenzione, e invidia: indossava un k-way, di quelli anni 80. Ci confida che era un oggetto che ha fin da quando era ragazzino, e che ora gli va un po' stretto, perchè con il passare del tempo anche la pancia aumenta, come gli anelli degli alberi, che testimoniano il passare degli anni. Nella giacca è iscritto il ricordo, dentro a un semplice oggetto si annidano storie dimenticate. Ci dice di aver perso la giovinezza.

Un ragazzo marocchino che studia all'Università, ha perso tutte le cose di valore, dal computer, al passaporto. Ma non gli importa nulla, perchè sono tutte cose che può rifare e ricomprare, mentre Dio e se stesso non glieli può togliere nessuno.

Un'altra storia emerge, da un gioco semplice e leggero, emerge poichè aveva bisogno di emergere, di venire a galla, per farsi sentire, per essere condivisa. Andrea, papà colombiano ha perso la sua bimba, di 3 anni. Un anno e mezzo fa la madre se l'è portata via, in Bolivia, falsificando delle firme, sparendo nel nulla da un giorno all'altro. Andrea ora cerca distrazioni nel lavoro, e ogni tanto vaga, smarrito, per le vie di Genova, con gli occhi gonfi di lacrime e vedendo la sua bimba ovunque, in tutte le carrozzine. Andrea ha lo sguardo triste di chi ha perso una cosa importante.

Altre persone ci raccontano le loro storie, di quello che hanno trovato, come quella ragazza che ha trovato un preziosissimo fermacavi, dentro a una agenzia di viaggi abbandonata da tre anni, nella quale si è intrufolata furtivamente con un amica.

Altre ancora ci aiutano a ricostruire le storie degli oggetti smarriti che abbiamo con noi, ci aiutano nella nostra missione, riportare a casa gli oggetti smarriti, ritrovare le loro storie smarrite.

E così, tra chi ha perso un portafogli con 100 mila euro, chi ha perso l'autobus, tra persone perse e persone che si sono ritrovate dopo aver perso degli oggetti, noi due angeli smarriti ritroviamo la via di casa, contenti di aver trovato, sotto una fermata alluvionata, tante storie che rischiavano di perdersi per sempre.

AngelStep

Corso per Angeli alle fermate a Bologna

Mercoledì 27 Ottobre 2010 alle 18 (VICOLO BOLOGNETTI 2- Sala della Biblioteca Ruffilli)
...incontro aperto a tutti
per la presentazione del corso!

Parte il QUINTO CORSO di animatori civici per il progetto “Angeli alle fermate” del Teatro dei Mignoli
finanziato dal Settore Politiche per la Sicurezza-Assistenti Civici del Comune di Bologna.

GLI ANGELI ALLE FERMATE nati a Bologna il 14 febbraio 2007 sono un gruppo di animatori dotati di ali d’angelo e fascia di assistente civico attivi in orario notturno alle fermate del centro storico e sulle principali linee di autobus, effettuano attività di accompagnamento a casa persone sole, animazione con letture e performance o interpretando il ruolo dell’angelo confidente, ascoltatore che cerca di creare momenti di coesione sociale e favorire l’utilizzo del mezzo pubblico in orario serale.
Gli angeli distribuiscono materiale culturale sulla città (turistico con IAT e culturale con l’URP) informativo(corsi di italiano, informazioni per senza fissa dimora ecc.) e segnalano problemi civici e legati alla sicurezza.

IL CORSO
Il corso GRATUITO serve ad inserire volontari della comunicazione per il servizio ed unisce l’animazione teatrale, molti degli “Angeli” sono attori, con la mediazione dei conflitti importante per rapportarsi correttamente alle problematiche delle persone.
Il corso si articolerà in incontri dedicati in parte all’animazione teatrale, in parte alla mediazione dei conflitti; potendo quindi arricchire la propria esperienza nel campo teatrale e psicologico contemporaneamente.

Gli Angeli lavorano sulla coesione sociale, combattono la percezione di insicurezza, favoriscono i comportamenti virtuosi e l’inclusione sociale anche contro i razzismi (diversi angeli sono di altre culture) e le conflittualità.

LE CARATTERISTICHE DI UN BUON ANGELO/ESSA:
1) Disponibilità almeno di una serata(venerdì) al mese per l’attività
2) Predisposizione ai contatti sociali e all’iterazione
3) Capacità di ascolto (angeli ascoltatori,intervistatori) o teatrali(letture,interpretazioni,performance)
4) maggiore età
5) Nessun precedente penale.

MERCOLEDI' 27 OTTOBRE CI SARÀ UNA PRESENTAZIONE APERTA A TUTTI per presentare il nuovo corso e l’attività.

Per info: 3407300460
Ore 15:00/19:00 giorni feriali

SEDE DEL CORSO
Saletta Biblioteca Ruffilli-Quartiere San Vitale
VICOLO BOLOGNETTI 2- BOLOGNA

PROGRAMMA DEL CORSO:

Mercoledì 27 Ottobre dalle ore 18:30 alle ore 21:30: Presentazione Aperta a tutti ed iscrizione
Martedì 2 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Martedì 9 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Mercoledì 17 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso L'ascolto del corpo
Martedì 23 Novembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale
Mercoledì 1 Dicembre dalle 18.30 alle 21.30: Corso Animazione Teatrale

mercoledì 1 settembre 2010

Zanzibar dal punto di vista di un angioletto “cittadino”

Qua a Zanzibar non c’è molto, d’altra parte siamo in Africa, nella parte centrale, la vera Africa Nera.
Molte cose che ho visto e a cui sono abituato in Italia qua non sembrano quasi sapere che sono. E’ tutto così diverso, nuovo ai miei occhi…
Da bravo angioletto quale sono ho provato a cercare un contatto con la gente del luogo, senza sapere la loro lingua. Quello che ho visto mi ha sorpreso. Sono tutti dispostissimi ad aiutarti e sono molto aperti e sorridenti e dispostissimi a farsi in 4 per dare una mano. Se non sai dove comprare una cosa basta chiedere ad uno del posto, ti porterà fino al negozio più conveniente e ti aiuterà anche a trattare il prezzo. Trattare, perché qua niente ha un prezzo fisso, il costo delle cose varia a seconda dell’etnia, dei rapporti col commerciante e della propria capacità di trattare con le persone.
Qua gli autobus sono chiamati “DallaDalla”, perché il biglietto costava due dollari, e le fermate non sono vere fermate… Qua per salire sull’autobus, una specie di camioncino basso con delle panchine nel cassone in cui far sedere le persone, basta fare segno all’autista quando passa, oppure, se si è abbastanza agili, si può salire e scendere in corsa. Non ci sono obliteratrici ne’ controllori, e i locali, se un Muzungu (ovvero un uomo bianco) sale sull’autobus si fanno in 4 per farlo sedere…
Qua è diversa proprio la mentalità con cui si affronta la vita, qua vivono tutti secondo il “credo” di Hakuna Matata Pole Pole (Nessun Problema, con calma), per fare una cosa si prendono il loro tempo, senza fretta. Le persone vivono in case di pietre, fango e Makuti in mezzo alla Shamba (la foresta di qua), e la sera si riuniscono anche più famiglie per mangiare insieme o vedere la TV, il tutto sul ciglio della strada, come in Italia parecchi anni fa (stando ai racconti di chi ha visto o a chi è stato raccontato).
Per le strade, durante i giri da un posto all’altro, si possono incontrare mucche che pacifiche attraversano la strada, caprette e polli che invece si buttano in mezzo per passare da una parte all’altra, e cani, gatti e persone sul ciglio della strada… Questo di giorno.. Di notte (ovvero dalle 20 in poi) invece le strade sono quasi deserte, si possono giusto vedere le persone che tornano alle case, gli uccelli notturni in mezzo alla strada che prendono il volo quando si passa con la macchina e sul bordo i Bush Baby (delle scimmiettine locali).
Sulla spiaggia bambini e ragazzi giocano a calcio con palloni fatti di stracci, con porte molto rudimentali. In città e nei villaggi invece giocano con porte fatte un po’ meglio e palloni normali nei campi presenti..Quegli stessi campi in cui le mucche e le caprette pacificamente possono pascolare, con i giocatori che si trovano costretti ad evitarle…

E’ un bel posto, per chi sa vederlo nel modo giusto, totalmente diverso dal mondo occidentale, che però e’ presente con alberghi, attività commerciali e turisti…
Voi turisti che venite a Zanzibar, ascoltate un angioletto che sta qua da un po’ e sta conoscendo qualcosa (non tanto, ma qualcosa si impara dopo due mesi in un posto): se volete venire e dare una mano, durante la vostra vacanza in uno degli alberghi più o meno lussuosi dell’isola o in un bungalow sulla spiaggia, portate materiale per scuole o orfanotrofi, ma per favore, non date soldi o caramelle ai bambini che incontrate sulla spiaggia! Si rischia solo di rovinare la loro vita. Qua non hanno una grande cura dell’igiene orale, e chi lavora prende l’equivalente di 50€ al mese. Vi lascio immaginare gli effetti dello zucchero sul metabolismo e sulla bocca dei bambini, e la reazione che può avere un padre quando vede che il figlio, dopo una giornata passata sulla spiaggia coi turisti, torna a casa con anche solo 5€..
Per lui conviene di più lavorare seriamente prendendo 50€ al mese mandando il figlio a scuola ogni giorno o che il figlio vada tutti i giorni sulla spiaggia che magari porta ogni giorno 5€ a casa senza ricevere un’istruzione?

martedì 17 agosto 2010

READING SUL FIUME RENO 2010


Reading sul fiume ‘10

Radici

21 e 22 agosto

Inizio via Triumvirato, parcheggio retro chiosco gelati

partenza ore 21,00



INGRESSO GRATUITO CON CARTOLINA INVITO



Il Teatro dei Mignoli, con la direzione artistica di Mirco Alboresi e la colonna sonora itinerante creata dai musicisti della Compagnia d’arte drummatica, condurrà il pubblico in un percorso attraverso diversi spunti sulle radici, sulla loro ricerca, appartenenza o mancanza.

Si incontreranno ospiti come: l’artista Carmen Bertacchi di Sarzana con la sua installazione poetica sulle acque del fiume “Crisalidi e fluttuazioni” .

Il gruppo ligure/tedesco Gest-azione con la performance “TRACCE” dove ,dal ricordo autobiografico della nonna Celestina di Sarbia (paesino sopra La Spezia), Annalisa

Maggiani, con le immagini video di Mario Morleo e i suoni di Lauro Rossi,

porta nel suo corpo e nella sua memoria un femminile forte e contemporaneamente lontano.

La performance di video e danza del gruppo Danzemeticce ( 2° classificato al concorso Borgo Teatro 2010) dal titolo “Senza Radici” sottotitolo Dio creò i bianchi e i neri il diavolo creò i meticci.

La favola teatrale dell’associazione Serra Teatro “Il seme pensieroso” di Marco Campana, recitata dal vivo con l’utilizzo di una particolare tecnica video denominata chroma key in cui l’attore viene incorporato nelle immagini riprodotte nello schermo, spettacolo reduce dai successi del Festival di Santarcangelo 2010.

Per concludere il corto teatrale “Radici appese” del Teatro dei Mignoli dove dai panni stesi ad asciugare lungo il fiume prendono vita tre storie di radici , tre personaggi che raccontano .

L’ingresso è gratuito su presentazione delle cartoline invito ritirabili presso Emporio della Cultura, uffici IAT, URP cittadini, Principali Biblioteche, Negozi e Ipercoop di CentroBorgo, chiosco di Via Triumvirato e Parco dei Noci, e su richiesta a teatrodeimignoli@alice.it e su www.angeliallefermate.it

Info al 3407300460(ore 15-19 feriali). Si prega di munirsi di scarpe comode.



In caso di pioggia lo spettacolo si svolgerà nel parco sotto le arcate del ponte.

Inserito nel programma di Bologna estate 2010.



Realizzato grazie al contributo di Quartiere Borgo Panigale, dell’Area Cultura del Comune di Bologna del Centro Commerciale Centro Borgo e della Fondazione del Monte,.





ARTISTI E PERFORMANCE



Gest/Azione – Annalisa Maggiani
TRACCE
Le donne dell’ entroterra, le dee del tempo
Performance per corpo, immagini e suoni

Danza: Annalisa Maggiani Immagini video: Mario Morleo Suoni : Lauro Rossi

Anna Riccobaldi di Manarola è l’interprete del super otto

„il tempo, con i suoi infiniti granelli di sabbia, impalpabile avvolge, entra nelle ossa, suoni, rumori, odori, lascia tracce, ricettacoli di memoria, testimoni, fossili di movimenti, memori di passaggi e stasi, che irrimediabilmente scompariranno, ma per un attimo ci fanno fermare, per un attimo intuire una storia”



In questa performance, lo spazio dei ricordi si sviluppa e crea una ragnatela di tracce dalla quale emerge l’antica traccia delle contadine che in Liguria portavano grandi cesti sulla testa salendo e scendendo da ripide scalette e come dee del tempo, eterne clessidre, il cesto è pieno di sabbia che lentamente cade lasciando tracce di storie passate…

Il videoartista berlinese Mario Morleo rende vita e visione a questa storia, il trombone e la musica di Lauro Rossi uniscono le immagini, le tracce sonore, il corpo in movimento.



Annalisa Maggiani, danzatrice , danzamovimento terapeuta ( Art Therapy italiana, Apid), psicologa, laureata in filosofia, vive tra l`Italia e Berlino, dal 1989 collabora in diversi progetti con la danzatrice e coreografa di danza Butoh Yumiko Yoshioka e dal 1995 danza nella sua compagnia Ten Pen Chii Art Labor ( Shloß Bröllin, Berlino).). Dal 2003 ha cominciato una Trilogia- progetto- performance nella metropolitana di Berlino Nollendorfplatz che si é concluso nel dicembre 2005 , sul tema della migrazione, dell´Appartenenza e dell’esilio.

Direttrice artistica dell’ass.cult. Gest/azione( La Spezia), ha curato e diretto progetti performance di teatrodanza butoh nei castelli della provincia di La Spezia e Massa Carrara ( Lerici, Portovenere, Festival Lunatica `97,´98, 2000), spettacoli di teatrodanza in strada sul tema del disagio psichico ed il Festival „la danza di confine“ a Lerici (dal 2003) e a Sarzana all´ interno di Sconfinando (dal 2008).Concetto e regia de Il Labirinto di Orfeo ( 2008)- Fortezza Umberto I Isola Palmaria (Sp) Produzione Genius Loci, Fortezza Firmafede(Sarzana, 2009) con Yumiko Yoshioka, video Mario Morleo. A Berlino lavora nel centro interculturale di donne S.U.S.I. (mitte) assistendo donne italiane immigrate e conducendo il laboratorio interculturale di danzamovimetoterapia.


L`associazione culturale Gest/Azione
L’associazione culturale Gest/azione di La Spezia diretta dalla danzatrice Annalisa Maggiani, propone da anni momenti di ricerca, incontro e produzione nelle campo della danza, terapie espressive, performance, arti visive. Il rapportarsi a luoghi quotidiani porta Gest/azione a confrontarsi sempre nuovamente con la Storia presente nel Luogo e ad essere flessibile nel materiale della rappresentazione.





Serra Teatro in

“Il seme pensieroso”

Liberamente ispirato al libro illustrato di Marco Campana .

L’arboreto edizioni con Stefano Bisulli e Nicoletta Fabbri

Ogni seme è certo di germogliare? Sono diversi i fattori da cui dipende l’esito di quest’avventura. Ambiente, terreno stagioni… “Il seme pensieroso” è la narrazione poetica di un viaggio che si evolve attraverso l’esercizio del dubbio. A partire da una favola illustrata, attraverso una modalità scenica che unisce il racconto per parole e il racconto per immagini, si accompagna l’itinerario di un seme dubbioso fino al momento in cui metterà radici.



Curriculum Serra Teatro

Serra Teatro è un’Associazione culturale che trae origine da un’esperienza di teatro nel 1982-83.

L’Associazione produce lo spettacolo Minotauro Æ 0 (premio di produzione Voci nel castello e Teatro del Mare 1999), avviando un percorso di ricerca e di definizione di una propria poetica artistica.

Dal luglio 2004 ad ottobre 2005 Serra Teatro sviluppa “Autobiografie di Ignoti” progetto di formazione e produzione per attori diretto da Elena Bucci, promosso da Serra Teatro, Teatro della Centena, Le belle bandiere, con la collaborazione di Provincia di Rimini, Progetto teatro Argo Navis, Comune di Rimini, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino.

Il progetto si è concluso il 20 ottobre 2005 con la presentazione dello spettacolo Naufraghi del bar Calypso, nell’ambito della 56 ed. della Sagra Musicale Malatestiana di Rimini.

Dal 2002 è attivo, all’interno di Serra Teatro, il Laboratorio di Teatro Civile, diretto da Pier Paolo Paolizzi con la collaborazione dei membri della Compagnia.

Alcuni Spettacoli prodotti :

“Dovevamo scegliere (e siamo stati scelti)” con Maurizio Argan, di P. Puppa, regia di F. Biondi, prodotto in collaborazione con Teatro degli Dei e Teatro della Centena, coprodotto da Santarcangelo dei Teatri, VolterraTeatro e dalla Provincia di Rimini/Ass. ai Beni e Servizi Culturali

“Naufraghi del bar Calypso”, spettacolo – evento diretto da E. Bucci, con gli attori partecipanti al percorso di formazione Autobiografie di ignoti, in collaborazione con Teatro della Centena, Le belle bandiere.

“Storia del gallo Sebastiano”, premio Eolo “Manuela Fralleone” migliore novità 2005,

“Volare a tutti i costi, forse” con Nicoletta Fabbri e Pier Paolo Paolizzi, di S. Bisulli e N. Fabbri, regia di S. Bisulli, co-prodotto da L’aboreto Teatro Dimora di Mondaino, in collaborazione con Cinematica











Installazione “Crisalidi e Fluttuazioni”

… L’ORIGINE / NASCITA / RINASCITA…

di Carmen Bertacchi



…è il racconto di se/ su di se, origine dal vuoto/ pieno, dal nero alla ricerca della luce, dal buco nero dove inizia la fabbrica dei suoni primordiali…i suoni dell’universo ,dove i liquidi prendono forma galleggiando nel silenzio della Genesi primordiale dal caos che prende forma/non forma…

Origine del tutto.

Bachi da seta in attesa di diventare farfalla, nuvole bianche leggere dove tu attendi la voce umana. Cornucopie/vulve/conchiglie dove si è formata la tua perla…sei nel mondo ora.



Curriculum Carmen Bertacchi

E’ attiva artisticamente dal 1973,con un lessico molto personale, in cui le opere grafiche e le installazioni diventano esse stesse spazi virtuali in cui fluidi ed energie sconosciute sembrano rincorrersi in piani geometrici di singolare taglio, sospesi in un vuoto nichilista che inghiotte la geometrica luminosità delle forme vicine. Diverse ed in continua evoluzione le sue ricerche e il suo linguaggio espressivo : la sua ricerca parla del TEMPO, del CORPO dell’ORIGINI/RADICI e delle sue connessioni interiori con il TEMPO, dai tagli su spessori e superfici cartacee ,che appaiono quasi come operazioni chirurgiche su se stessa, si aprono poi a mondi interiori ,sommersi ed occultati, nel CORPO/ANIMA, attendendo che le forme larvali realizzate poi nelle installazioni ,possano materializzarsi e salire in superficie in una operazione catartica e di elevazione, di ORIGINE/ NASCITA/RINASCITA, metamorfosi continua di forme aliene ,quasi ectoplasmatiche nelle quali bloccare le forze oscure, trame della nostra esistenza, in un gioco di fluttuazioni e crisalidi compatte e interconnesse con altre dimensioni.

Alcuni Momenti espositivi :

1997-Mini/Minimal-Svezia –Germania e Danimarca- mostra collettiva itinerante.

1997-Cogne (Aosta) “Tagli di Natura”-su invito della Associazione Progetto Natura nell’ambito della X edizione Festival Cinema Naturalistico, con un progetto concettuale /figurativo con il pittore Piero Colombani

1998-Spagna- Ronda di Malaga- “Tauromachia/Viaggio/ Identità “su invito della Fondazione Banca Unicaja di Malaga,con un progetto concettuale-figurativo con il pittore Piero Colombani.

2001- Piramide dei Chakra -opera per Premio Città di Volterra

2006-Ritorno all’ordine naturale delle cose -installazione –Palazzo Ducale- Massa

2008- Carrara –“Torano Giorno & Notte/Scultura al femminile-“-(Installazione in situ nel paese dei Cavatori del marmo di Carrara) della serie Crisalidi & Fluttuazioni,”L’origine/Nascita/Rinascita”.

Nel 2009-Massa- Castello Malaspina. “MALASPINARTE”/ Installazione della serie “Crisalidi & Fluttuazioni”con performance della danzatrice Butoh Annalisa Maggiani all’interno della Installazione creata dall’artista

Comune di Viareggio- Luglio 2010. E’ stata invitata a partecipare ad una grande mostra di solidarietà con le vittime della strage della ferrovia di Viareggio ,alle quale hanno aderito 130 importanti artisti e le cui opere sono state battute all’asta dal crititico d’arte Philiphe Daverio.









DANZE METICCE in

“Senza radici”

Dio creò i bianchi e i neri , il diavolo i meticci

Attraverso il linguaggio teatrale multimediale, che unisce video, musica, danza e parola, Senza Radici vuole parlare di chi è straniero in patria e di un’Italia che ancora non ha compreso che, fra i suoi cittadini, c’è chi ha sembianze fisiche diverse dai canoni riconosciuti.

ideazione e regia: Ashai Lombardo Arop

con: Ashai Lombardo Arop, Demian Troiano Hackman, Natalia Vallebona

video riprese: Federico Telari montaggio video: Roberto Miolin

musiche: Compagnia d’Arte Drummatica

Danze Meticce

l’Associazione Culturale Danzemeticce nasce nel 2007 da un progetto interdisciplinare,

nato per la diffusione della danza e le arti performative come veicoli transculturali.

Trale varie partecipazioni:Porretta Soul Festival 2010, Giornata Mondiale della Danza (2009-2010), Arezzo Festival (2009 e 2010), Bansko Jazz Festival 2009 (Bulgaria), Festival Musicale del Mediterraneo, (Genova 2009), Sarajevskazima (Sarajevo, 2008), Rencontres Mediterraneennes (Montpellier 2008), Festival delle Culture.

Ha recentemente vinto il secondo premio a Finestre di Teatro Urbano a Bologna (direzione artistica Tetaro dei Mignoli) con lo spettacolo “A piedi Nudi Sul Cemento” .



A S H A I L O M B A R D O A R O P

N O T A B I O G R A F I C A

Danzatrice, attrice, performer eclettica. Si laurea con lode al DAMS di Bologna, indirizzo teatrale,con una tesi sperimentale in antropologia della danza. Appassionata di etno-coreologia ed etnomusicologia,nel 2007 fonda l’Associazione Culturale Danzemeticce, un progetto interdisciplinare,nato per la diffusione della danza e le arti performative come veicoli transculturali.

Dal 2001 approfondisce con dedizione diversi stili di danza, indagando il legame storico, socialeed espressivo che li unisce: dalle danze popolari del sud Italia (studiate a lungo sul campo in Puglia, Calabria e soprattutto nei continui rapporti di lavoro con la regione Campania), al Bharata Natyam e al flamenco, dalla danza africana tradizionale alla danza contemporanea occidentale alla danza Būto giapponese, formandosi con maestri di varie nazionalita. In ambito teatrale studia con diversi maestri, da Odin Teatret a Teatro delle Albe, da Giuliano Scabia a Marco Sgrosso,passando per il Teatro Nō con Monique Arnaud e il mimo corporeo con Michele Monetta.

Ha performato il suo stile meticcio in festival nazionali ed internazionali,ha partecipato come attrice e danzatrice allo spettacolo Polvere di Baghdad per la regia di Maurizio Scaparro, al fianco di Massimo Ranieri e l’etoile Eleonora Abbagnato nella tournee 2009.

Ha danzato per Antonella Ruggiero, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Teresa De Sio, Keiko Borjeson ed altri.

















COMPAGNIE STABILI DEL READING



Teatro dei mignoli in

“Radici appese”



Una volta si usava lavare i panni nel fiume , dai panni stesi ad asciugare prendono vita tre storie di radici , tre personaggi che raccontano la propria vita.

Ma siamo sicuri che ognuno racconti la sua storia?

Quali sono le cose che uniscono e quali quelle che dividono?



Lo spettacolo passa dallo stenditoio alla dimensione itinerante ed il Teatro dei Mignoli funge da collegamento tra le performance dei vari artisti del Reading storie di radici, di viaggi e di favole lungo il fiume.

Regia/drammaturgia Mirco Alboresi

Musiche: Compagnia d’arte drummatica

Con Andrea Floppy Filippini, Antonella Cruzer, Micaela Piccinini, Simona Barillari, Loredana Petazzoni , Meryem Lakouite, Luca Driol .

Testo di Meryem Lakhouite,Loredana Petazzoni, Antonella Cruzer,Simona Barillari,Micaela Piccinini.



Curriculum

TEATRO DEI MIGNOLI

L’associazione culturale Teatro dei Mignoli, nata a Bologna nel 2002, opera nel campo della produzione e dell’organizzazione di eventi teatrali, caratterizzati per l’originalità nella scelta degli spazi e la multidisciplinarietà dei linguaggi, da “Miti di Carta” rassegna di Teatro di figura ed installazione all’interno del Cortile del Museo Medievale realizzato nel giugno 2003, si passa a Reading sul Fiume (agosto 2006/07/08/09) inserita nella programmazione di Bè bolognaestate “Angeli nel parco” (parco San Pellegrino e Villa Spada 2007-08-09) in cui vengono valorizzati i parchi delle colline bolognesi; “Borgo teatro “ (giugno 2009 e 2010) un concorso di teatro dei “posti insoliti”, atto a valorizzare le periferie ed il nuovo teatro di strada.

Il progetto “Angeli alle fermate”, dove l’animatore teatrale diventa assistente civico, per soddisfare il bisogno di sicurezza dei cittadini e favorire la coesione sociale, progetto esportato a Genova nel maggio 2010.

L’associazione formata da: Mirco Alboresi (drammaturgie urbane e direzione artistica) Marco Falsetti (Attore- organizzazione, insegnante) Andrea Filippini (formatore angeli e attore) Andrea Zacheo (attore), Paola Cardarelli (grafica, attrice, scenografa) Umberto Fiorelli, Stella Saladino e Gianluca Fioretti (attori) e da 30 volontari degli Angeli alle fermate tra cui Antonella Cruzer, Renato Fiorito,Luca Driol, Simona Barillari,Denise Gnudi, Chiara Pace .





COMPAGNIA D’ARTE DRUMMATICA Nata nel 1994 da un progetto di Mario Martignoni, la Compagnia d’Arte Drummatica opera nel panorama della musica sperimentale in relazione ad altre forme d’arte, realizzando collaborazioni con gruppi di danza, artisti figurativi, scrittori, e intervenendo in ambiti come il cinema e il teatro. I musicisti, Mario Martignoni, Diego De vincenzi Marco Venturi, Matteo Gabutti, Giovanni Oscar Urso, provengono dalle esperienze più diverse e insieme hanno realizzato più di cento concerti in Italia, Francia, Belgio, Olanda, Polonia, Slovenia. Il semplice ’suono’ degli strumenti per creare un universo ‘teatrale’ per lo spettatore;l’interazione continua rispetto alle azioni o ai testi presenti nello spettacolo