giovedì 3 febbraio 2011

Report Angelo Mi del 26 Gennaio

Mercoledì 26 gennaio volo sopra la stazione di Bologna.
Per me la prima volta con angelo dust e angelo slow.

1. fermata
Ciao ragazzi, sapete chi siamo?
Certo, risponde il primo ragazzo, siete gli angeli alle fermate!
Come mai ci conosci?
Mesi fa, quando ho deciso di venire a studiare a bologna ho googleato e siete usciti anche voi, ho visto il video su di voi.
Ti piace bologna?
Eh sì, qui è bello studiare…io vengo da Napoli.
Ma anche Napoli è bella
Eh certo!

Freddo, umido, le nostre ali sono fredde

2. fermata ore 22. 30
Un uomo e una donna sui sessanta con un borsone .
Arriviamo con le nostre ali e il signore ci guarda incuriosito.
Buonasera, come mai a Bologna?
Mia moglie è venuta qui per fare una visita medica e ora ritorniamo a casa con il pullman.
Dove ritornate?
A Potenza.
A che ora partite?
A mezzanotte e mezza.
E aspettate qui fuori, con questo freddo?
Il signore comincia a raccontarci di Bologna, dell’albergo, della cucina bolognese, “troppo fantastica”, dei vari mestieri fatti nella sua vita …
Il signore è molto simpatico, fa molte battute, anche la signora sorride e partecipa alla discussione come può, in competizione con il marito dominante… ma dominante in modo affettuoso.
La loro allegria ci contagia, non sentiamo più il freddo e l’umidità.
Ma non sentite freddo?
Siamo appena usciti da Mc Donald… non possiamo stare lì tutta la sera…
(perché no, mi chiedo io?)
Ma c’è la sala d’aspetto della stazione..
Ma noi là non ci andiamo… c’è odore… ma Lei c’è stata?
Penso al mio giretto fatto un’ora prima e devo dargli un po’ ragione…
Mentre aspettavo angelo dust e angelo slow ho fatto un piccolo volo nella sala d’aspetto, la famosa sala d’aspetto, ho ripensato a quel tragico 2 agosto 1980.
Ho visto la lapide per l’ennesima volta,
2 AGOSTO 1980 VITTIME DEL TERRORISMO FASCISTA.
Ma questa sera , mi sono letta tutti i nomi e i cognomi, uno per uno degli 80 morti di quel giorno d’estate.
Leggendo i nomi e le date di nascita mi sono immaginata le famiglie, le parentele e il dolore di tutte le persone rimaste, un dolore che so non andrà più via.
Poi ho cominciato a camminare dentro la sala e anche lì sono partiti i film sulla vita di quelle persone. Perché erano lì…da dove venivano, dove (non) andavano…
Un insieme di umanità che si trova in uno spazio comune con tante storie diverse, dai senza tetto (in maggioranza) a qualche viaggiatore seduto lì dentro x non stare al freddo.
Parliamo e scherziamo ancora un po’e poi ci congediamo. Auguriamo buon viaggio.
Il signore mi dà la mano, una mano calda calda, grossa e avvolgente, me la faccio stringere ancora un po’ e volo via con quella bellissima sensazione di calore

Le ali si stanno scaldando, il resto un po’ meno…

3. fermata ore 23.00
Attraversiamo la piazza e andiamo verso tre valigie rosse, piacevole macchia di colore in quella serata grigia.
5 donne sedute sulla panchina che aspettano l’autobus…
E invece no, non aspettano l’autobus, aspettano il treno delle 23 e 57 per Lecce.
Una donna con due figlie e due nipoti. La signora ci aggancia subito, non abbiamo il tempo di fare la solita domanda, è lei che ci chiede chi siamo, ci racconta che loro sono venute a Bologna per una visita delle figlie al Rizzoli.
La signora parla, chiede, commenta, le ragazze ascoltano…
Ma perché non venite a Lecce, d’estate? La sera, al mare, in spiaggia…
Bella l’idea della trasferta estiva , anche gli angeli possono andare in vacanza, al mare?
Mentre parliamo con il gruppetto delle valigie rosse, arriva un ragazzo alto, giacca di pelle, bottiglia di birra in mano, che chiede due euro.
Noi angeli ovviamente non abbiamo soldi con noi, noi non li usiamo…
La nostra signora comincia a interagire con molta naturalezza con il ragazzo lievemente aggressivo, lo gestisce alla grande… ecco un’altra donna forte, ce ne vorrebbero tante così.
Dopo un po’ salutiamo le donne, gli auguriamo buon viaggio di ritorno.
Arriveranno a Lecce l’indomani alle 8 e 30. Passeranno la notte in treno, m’immagino che il viaggio di questa famiglia tutta femminile sarà bello.

Il nostro turno sta finendo e chiudiamo il giro delle fermate nella piazza della stazione.

Ali caldissime, il resto sempre più ghiacciato.
4. fermata ore 23 20
5 mujeres de Barcellona, giovani, belle, allegre, piene di vita.
Sono a Bologna per quattro giorni, 5 studentesse di economia in mini vacanza.
Se habla español, o meglio improvviso uno spagnolo maccheronico.
Le ragazze devono andare in via Saffi, ci accorgiamo che alla fermata c’è anche un ragazzo, un bel ragazzo che sta in disparte. Tenta, da lontano, di dare delle indicazioni sugli autobus, così , anche grazie a noi angeli, le 5 mujeres e l’hombre ( che ci dice di essere marocchino) cominciano ad interagire.
È ora di lasciarli, ormai hanno fatto amicizia.

Chiuso il giro della piazza mi viene in mente come sarebbe bello se al centro della piazza ci fosse un cupola trasparente con tanta luce , con dei bei divani di tutti i colori, con dei buffet a disposizione della gente che deve aspettare un treno, un pullman…

Anche oggi il turno è finito.
Nella mia casa di angelo mi porto:
il sorriso del ragazzo di Napoli,
la stretta si mano del signore di Potenza,
la grinta della signora con le donne delle 3 valigie rosse,
l’idea degli angeli al mare tutti vestiti di bianco con delle ali lucenti,
le 5 mujeres
e il sogno di una cupola luminosa dove aspettare è bello.

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