Lo scorso venerdì il gran consiglio degli angeli ci manda in avanscoperta alla stazione di Principe. Si vocifera che là parecchie persone si smarriscano, si perdano nella ricerca di un soffio di felicità. Chi meglio degli angeli smarriti può risolvere questo problema?
Il vento soffiava forte, le nostre ali di plastica anche. I baveri si alzano, le persone con le braccia conserte guardano ansiosamente il tabellone luminoso degli autobus, che puntualmente non passano all'ora stabilita. Forse anche loro si perdono ogni tanto.
Questa sera la nostra principale missione era ritrovare la storia di un cappello. Sembrava uno di quei cappelli da turista alpitour, di quelli che ti danno in omaggio le agenzie di viaggio insieme al porta biglietto e alla penna. E in effetti molte persone, vedendomelo indossare, riconoscevano in me la tipica figura di un turista, all'apparenza peruviano, che per colpa del solito vento genovese lo ha perso per le vie della città, probabilmente mentre andava al salone nautico. Secondo un'altra persona il turista doveva essere tedesco, e probabilmente era di ritorno dalle Cinque Terre. Reo dello smarrimento il solito colpo di vento. Altro parere quello di un signore, secondo cui il cappello apparteneva a una turista americana, che risiedeva all'hotel Nuovo Nord; viaggiava sola, e sola voleva restare. Cambiano le provenienze dei nostri turisti, ma la colpa è sempre e solo del solito vento.
Ma la serata in particolare ha portato a galla un animo thriller, quasi poliziesco. La parrucca bionda riccia che portiamo con noi l'avrebbe persa un rapinatore nella fuga dalla polizia, probabilmente lo stesso rapinatore che ha perso il set di cucchiai decorati, in finto argento. Insomma, un ladro un po' pasticcione.
Ma il vero mistero sarebbe il rapimento compiuto da Indiana Jones ai danni di uno sconosciuto, il quale avrebbe perso il cappello durante l'aggressione. Ripensando ai film di Indiana Jones posso immaginare che la persona rapita fosse un rivale nella ricerca di qualche strano cimelio archeologico, forse I nostri stessi cucchiai. Comunque una cosa è certa: qualcosa di prezioso era stato perso.
Sì, qualcosa di prezioso che viene perso. Ogni giorno succede. Ma la cosa più triste, dice un signore del sud, è che “si perdano I valori, non si comunica più e non ci si conosce più, perchè si vive sempre in casa. I giovani sembrano morti, e poi sfogano la rabbia tutta insieme.”
Ma nonostante pessimismi e colpi di vento siamo felici. Anche stasera tante persone hanno deciso di aiutarci nel nostro difficile compito. Anche stasera per noi e altre persone aspettare l'autobus non è stato così noioso. Anche stasera abbiamo ritrovato dei sorrisi che si erano persi sul freddo marciapiede di Principe.
E poi il nostro cagnolino Ciok ha trovato una nuova casa, una nuova storia. Dopo aver scoperto che era stato buttato da una bambina dopo che si era mangiata tutti I cioccolatini che conteneva, un signore e un ragazzo in viaggio verso Napoli hanno deciso di tenerlo, per dargli un'altra possibilità di essere amato, per regalargli un'altra storia. Perchè la gente di Napoli è diversa dagli Americani; “quelli mangiano tutto e poi buttano quello che non possono mangiare. Fanno così anche con le donne, le usano e poi le iettano, a Napoli no! Siamo calienti, scaldiamo, ma non bruciamo!” Simmo Napuli paisà, aggiungerei...
E così, tra veli di tulle rosa persi da fantomatiche danzatrici del ventre, tra oggetti persi da un'anziana signora dalla valigia mentre stava scappando da casa, tra il solito ventaglio buttato per rinnovo locali, tra bulloni provenienti da Sant'Arcangelo a bordo di una nave, tra bici rubate (questo è vero, rubata una bici nera e bianca con scritta rossa rock rider 5.0), ce ne torniamo a casa, contenti degli incontri, delle strette di mano, e dei bei complimenti.
In fondo per incontrarsi basta poco. “Se troviamo angeli che sono falsi angeli, succede o' casino, se invece troviamo angeli come voi, pure noi diventiamo angeli”. Violenza genera violenza, ma amore genera amore? Secondo noi sì.
AngelStep
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