giovedì 30 dicembre 2010

Natale 2010 Seconda Parte: "So This Is Christmas (War Is Over)" (John Lennon, 1971)

Amarezza Angelica, così si può definire l'emozione umana ricevuta;
sono decisamente in crisi e qui devo ringraziare Angelo Tilo,
l'allievo che supera il maestro.
Angelo Tilo è giovane, in missione a Bologna da poco più di un anno;
appena arrivata me la sono trovata come novizia e io come suo maestro,
nel tempo il rapporto è cresciuto e ora possiamo umanamente tradurlo in Padre e Figlia;
ma la figlia è cresciuta, matura, indipendente, meravigliosamente Angelica
e qui scatta la magia, la figlia prende sotto braccio il Padre e lo aiuta...
mentre anche lei vive la medesima situazione mi guarda, mi osserva,
mi ascolta poi ad un certo punto mi abbraccia e mi parla;
le sue parole risultano perfette come il suo abbraccio, mi riportano un cenno di sorriso,
ma soprattutto la voglia di andare e vedere oltre l'amarezza che mi circondava;
cara Tilo, grazie...
grazie per la lezione ricevuta
e grazie per la gioia che provo a viverti
e sapere di essere stato partecipe del tuo percorso e della tua crescita angelica.
Così, con la mia splendida figliola,
comincio a vivermi ed a godere gli esseri umani affamati di vita
senza farmi distrarre da quelli che, invece, hanno deciso di non viversi gli altri;
mi inizio a godere quelli che, nonostante la fretta e la frenesia,
passando ci dedicano un sorriso e un gesto come a dire,
“apprezzo, ma purtroppo sono in ritardo!”;
la bambina che legge una poesia d'amore dedicandola al babbo,
quell'amore che le permette di superare la vergogna del microfono e del mondo dei grandi;
l'adolescente figlio di immigrati che torna dalla sala borsa dove ha fatto una ricerca per la scuola,
che si ferma, ci parla, ci legge la sua poesia e quando è il momento di prendere il regalo
rifiuta perché a casa ha due sorelle e un solo regalo farebbe soffrire una delle due
(e non è una tattica adolescenziale, vi conosco bene, lui era autentico),
insistiamo perché ne prenda tre, lui non ne vuole approfittare,
noi insistiamo, lui alla fine cede, li prende e poi resta con noi fino all'arrivo del suo autobus,
ciao piccolo uomo,
che la tua intelligenza e il tuo cuore portino serenità a te e a tutti coloro che ti vivono,
ti amano e colorano la tua vita;
come il ragazzo, che dopo aver girato il mondo nonostante la sua giovane età,
ora fa parte della comunità degli elfi e la sua lettura sprigiona emozioni incontaminate;
come la ragazza marocchina titubante che cede
nonostante la vergogna per il suo italiano non ancora perfetto (a suo dire...),
le sue emozioni invece si fanno capire benissimo;
come il ragazzo del Bangladesh, con un italiano ancora più scarso,
ma con un sorriso e una voglia di socializzare
che gli hanno fatto superare ostacoli sicuramente ben peggiori;
come la venditrice ambulante, stanca morta, ma non abbastanza...
e così ci regala le sue emozioni e il suo sorriso:
come la ragazza turca, che ci regala anche un po' della sua passione, il canto
e così la fermata per un attimo riceve un dono... la sua voce;
come quel ragazzo che la dedica alla sua ragazza,
i loro occhi non hanno prezzo;
come quel tizio sorridente e barbuto che la dedica a Ivan,
il suo caro amico fraterno morto dieci giorni prima;
come i due MetalRock, per alcuni forse dall'aspetto "cattivo",
ma con due cuori buoni e soprattutto due cuori aperti al mondo ed a chi ci vive;
come altri che ora non ricordo...
il nostro volo natalizio è finito,
ora ognuno per la sua strada,
io sarò di turno come Angelo Custode di una ragazza appena operata,
non è grave, anzi, un intervento programmato e risolutore,
ma chi non ha bisogno degli altri?
Anche io, nonostante i miei 3980 anni, ne necessito ancora
e lo ha dimostrato Angelo Tilo, a cui va ancora un immenso grazie;
lo hanno dimostrato le persone che ci hanno regalato le loro emozioni,
a cui vanno i miei migliori auguri per una vita vera e ricca dentro;
lo ha dimostrato AngelFla, una novizia di prima piuma,
a cui va il mio grazie per avermi riportato alla mente un essere umano degno di nota,
Don Tonino, Antonio Bello all'anagrafe,
e le parole di un suo speciale augurio di Natale,
che vi giro e uso come mio augurio personale.


"Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo
se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno
e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno,
finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta
che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita,
il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla
dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo,
vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie,
finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura,
l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne,
disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate,
provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie,
fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori
che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità
incapace di vedere che poco più lontano di una spanna,
con l’aggravante del vostro complice silenzio,
si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili,
si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta,
mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza,
vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.


Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura,
ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
Tonino Bello"


Già che ci siamo,
vi incollo anche quella di Don Andrea Gallo autodefinitosi da tempo "Angelicamente Anarchico",
che come ogni anno la dedica alla gente della sua città, Genova,
e, di riflesso, alla gente di tutte le altre.
E visto che noi Angeli siamo anche alle fermate di Genova...


"Buon Natale alla democrazia.


Buon Natale a tutti.
Sul vecchio anno che muore,
nasca la speranza nel cuore delle donne e degli uomini di buona volontà.
Aumentano i poveri che accorrono alla capanna di Gesù,
mentre chi detiene il potere trama nell’oscurità
e una consistente “porzione” delle città si rifugia cinicamente nell’indifferenza [...]
Non può scomparire il senso della Storia,
l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio, il Bene Comune.
Buon Natale al presidente Merlo e ai suoi collaboratori per il coraggioso sforzo di rilanciare il porto.
Buon Natale agli operatori marittimi: “Dimostrate le vostre capacità imprenditoriali”.
Buon Natale a tutti gli onesti piccoli e grandi imprenditori, commercianti, artigiani, cooperative
che difendono la dignità del lavoro.
Buon Natale al consiglio regionale, provinciale, comunale:
“Dal primo gennaio potete scrivere un nuovo “libro bianco”.
Ricordate che gli italiani si stanno lentamente svegliando dal sonno
e si ricorderanno che la democrazia la fanno i cittadini.
Buon Natale al Signor prefetto: Palazzo Spinola è il presidio di tutto l’ordine democratico costituzionale.


Buon Natale alla magistratura: “Rispondete al pernicioso Diritto della forza con la Forza del Diritto”.
Buon Natale ai Partiti: è stato creato un “vuoto” dalla prima alla Seconda Repubblica.
Possiate riempirlo abbandonando lo stile di aggressività e di volgarità verbale e comportamentale.
E’ indispensabile arrestare la caduta di sensibilità culturale e morale
e lo smarrimento barbarico della vita pubblica.
I parlamentari che hanno votato la recente fiducia non sono sfiorati da nessun dubbio?
Forse le perplessità nascono tra gli oppositori?
Buon Natale ai movimenti di studenti, di lavoratori, dei Centri sociali.
Grazie per averci fatto riscoprire l’indignazione trasformata in rabbia per la conclamata assenza di futuro
e di fronte all’arroganza menzognera. Da tanti anni nessuno vi ha ascoltato. E ancora possibile un dialogo? Con chi? Non vi abbandoni la creatività. Buon Natale ai detenuti nelle carceri.
E “perdonateci!” Le vostre “discariche sociali” gridano Giustizia. Sono numerosi coloro che vi ascoltano.
Buon Natale ai Soldati in “missione di Pace”: ci volete spiegare di quale pace si tratta?
Cittadini in divisa impegnati seriamente in terra straniera..
Con i vostri onorati Caduti ci vogliamo confrontare col Parlamento, con la Nato, con l’Onu,
per inaugurare un’autentica strategia di Pace?
Buon Natale ai teatri, a Palazzo Ducale, ai musei, al Porto Antico
e a tutte le iniziative culturali, musicali, ricreative. Nonostante la crisi non vi siete fermati.
Buon Natale a tutti coloro che preparano un pasto caldo per il corpo e per l’anima alle sorelle e ai fratelli in gravi difficoltà. Prepariamoci a passare dalla solidarietà assistenziale, alla solidarietà liberatrice:
estendere i “diritti” a tutti i cittadini rispettando la Costituzione.
Buon Natale al Governo: cambiate slogan: Basta! Non diteci: “Non ci sono soldi”.
Non è vero che tali scelte siano obbligate, colpendo le fasce più deboli e i servizi essenziali, i trasporti.
I soldi si trovano per foraggiare la casta politica con la sua “parentopoli” e l’alta dirigenza e il gioco illecito degli appalti mafiosi per le grandi opere, le spese militari e condoni per i capitali all’estero e la manipolazione dei bilanci di numerose aziende.
Buon Natale all’istituzione ecclesiastica: uscire dall’ambiguo contesto politico – sociale. Smettere di sminuire le malefatte dei governanti in nome della “stabilità” per inseguire nuovi privilegi e difendere quelli acquisiti.
Tra i “valori non negoziabili” c’è il messaggio dirompente di Gesù?
Ho imparato da Monsignor Tonino Bello.
Non posso augurare “Buon Natale” senza dare qualche disturbo. Mancherei al mio dovere di “Prete”.
Il Bambino che dorme sulla paglia ci tolga il sonno e ci faccia sentire il nostro cuscino duro come un macigno, finché non ci saremo inventati una carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Se vogliamo vedere “una grande luce” dobbiamo partire dagli “Ultimi”.
Un augurio sincero a tutte le coscienze e a tutti i cuori:
ritroviamo lo stupore, “il tepore”, lo spazio per pensare a quell’evento che rovesciò la Storia.


Auguri a chi offre un pasto caldo per il corpo e per l’anima di chi è in difficoltà.

Genova, 23 dicembre 2010
don Andrea Gallo"




Pace a tutti voi,
cari e amati Esseri Umani.
Angelo Flo

Natale 2010 Prima Parte: "Do they know it's Christmas" (Band Aid, 1984)

Il periodo natalizio è un momento unico anche per noi angeli;
siamo rappresentati in tutte le salse, dalle sacre alle profane;
non mi posso certo lamentare di come ci descrivete,
sempre in pompa magna e spesso portatori di energia pura,
messaggeri di una bella notizia;
in Italia va molto l'angelo appoggiato in bilico sulla capanna intonante il Gloria;
va molto anche l'angelo appeso ad un ramo dell'albero
(la punta, per fortuna, è riservata alla Cometa);
angeli porta cose come candele o tovaglioli,
disegnati su tovaglie e magliette, pacchi regalo o biglietti,
sms, facebook, youtube...
senza spendere un soldo abbiamo pubblicità e celebrità
autoprodotta dagli stessi consumatori,
una strategia di mercato perfetta;
nel vostro linguaggio economico del mercato
il prodotto angelico è un successo assicurato,
un vincifacile, ma stavolta sul serio e non un’improbabile lotteria succhianima
come pubblicizzano in tv.
Così succede che, in via straordinaria come tutti gli anni,
veniamo in mezzo a voi dalle 18 alle 23 per assaporare meglio le vostre emozioni
e partecipare alla vostra festa.
A me tocca il primo turno,
dalle 18 alle 20,30;
siamo in quattro,
Angelo del Buon Sconsiglio con AngelisSimo volano a palazzo Re Enzo
Io e Angelo Tilo in Via Rizzoli, tra le fermate del 19 e il 27.
Luci ovunque, musichette, angeli pure in vetrina,
e la testa umana dedicata alla corsa ai regali per le persone care.
Non siamo a Novembre, quando, dopo la festa delle streghe
(per voi ogni scusa è buona per festeggiare)
iniziate a ricordarvi l'uno con l'altro
l'arrivo imminente del periodo natalizio, dei regali
e di conseguenza angeli ovunque, anche in bagno!
E' il 23 Dicembre, 24 ore dalla fatidica notte,
fermento al massimo;
se questa fosse la trama di un film,
me lo immaginerei come un film per bambini,
dove un bambino sfortunato ma intelligente e simpatico,
riesce, grazie ad un Angelo incontrato apparentemente per caso,
a risolvere i problemi economici della famiglia
e la crisi di coppia dei genitori, proprio nella notte fatidica,
e così vissero tutti felici, ricchi e contenti.
Non mi esprimo sul messaggio,
ma lo reputo comunque incoerente rispetto alla realtà.
Ma una storia di Angeli può essere incoerente con la realtà?
Cosa fa in realtà un Angelo?
Un Angelo sta in mezzo a voi,
vi osserva, vive di riflesso le vostre emozioni,
e di tanto in tanto,
rispettando il vostro libero arbitrio,
entra in contatto con alcuni di voi,
appoggiando lungo il cammino messaggi
che poi voi scegliete se cogliere;
nello specifico, nella nostra missione a Bologna e da poco anche a Genova
andiamo alle fermate e nei bus per cercare di darvi elementi
per diventare esseri sempre più sociali,
con chiunque incontriate nel cammin di vostra vita;
la missione inizia nel momento in cui voi sentite un disagio,
invece di portare alle fermate la vostra socialità
state portando l'effetto ascensore,
l'imbarazzo di una convivenza momentanea forzata
dove la maggior parte fissa lo specchio,
i numeri dei piani o, in mancanza di tutto questo,
tiene gli occhi bassi inventandosi di tutto per evitare gli altri
pur di non entrare in contatto con i vicini compagni di viaggio;
non vi diciamo cosa e come,
ma cerchiamo di mostrare e rendere visibile comportamenti alternativi.
Oltre alla propria missione,
ognuno di noi segue l'istinto curioso verso esseri umani
che si distinguono per azioni e pensieri, sia nel bene che nel male;
incredibilmente geniali come Leonardo, Fermi e i suoi ragazzi di via Panisperna;
incredibilmente coraggiosi come Falcone o Borsellino;
incredibilmente forti come Toni Kurz, Andreas Hinterstoisser
o gli odierni Joe Simpson o Walter Bonatti;
incredibilmente umani come Gandhi o la Merini,
ma anche incredibilmente disumani come Hitler, Stalin o gli odierni.... Bip.
Il nostro rapporto con voi umani è difficile da spiegare
per il fatto che voi non potete immaginare chi siamo,
ma anche noi non sappiamo bene cosa voglia dire "vivere";
ciononostante mi permetto di dire
che il nostro rapporto con voi assomiglia ai vostri rapporti d'amore.
Voi vi incontrate, vi conoscete, vi vivete e poi...
l'amore non è bello se non è litigarello.
Quante volte ve l'ho sentito dire, cari esseri umani,
quando sorridete alla vostra metà,
con la gioia di chi ha vissuto e risolto un diverbio;
le vostre espressioni e i vostri comportamenti
sono ogni volta così simili per dinamiche,
ma sempre unici per i particolari.
Osservare senza provare, come dite voi, "sulla propria pelle",
non è mai la stessa cosa,
l'Amore è una delle vostre emozioni più difficile da osservare e leggere,
non segue alcuna regola e se ne esistesse qualcuna,
la infrangerebbe di sicuro;
a volte sembra che vogliate complicarvela proprio,
ma come ogni viaggio che si rispetti,
anche una storia d'amore è una continua ricerca della felicità,
sia come meta sia come percorso.
Nonostante le enorme differenze il nostro rapporto con voi è simile,
con la differenza che il detto per voi vale solo quando risolvete il problema
(se no vi lasciate e dite che l'Amore è bello finché dura...)
invece per noi vale sempre,
anche quando viviamo momenti di grandi crisi.
Crisi enormi di fronte a genocidi,
che si ripetono continuamente e che non siete ancora riusciti a fermare,
crisi piccole di fronte a comportamenti sociali incoerenti.
Incoerenti... come la realtà del 23 Dicembre.
La proposta a voi umani è semplice,
pescate dal nostro sacco una poesia,
ci regalate la vostra lettura e le emozioni consequenziali
e noi vi ringraziamo lasciandovi la poesia,
la nostra rivista "Carta Bianca"
(con notizie positive dal mondo dell'Associazionismo
e qualche nostro articolo di come noi vi vediamo)
e per finire, un regalo a sorpresa.
Ripeto cari esseri umani,
un regalo a sorpresa, la rivista e una poesia in cambio della lettura di quest'ultima...
non dico che mi aspettassi la ressa o la fila, ma...
mai e poi mai mi sarei aspettato ciò che è stato...
d'accordo, in un’analisi economica bisogna tener conto anche dei punti critici
quindi freddo, ma non troppo, buio, frenesia e ressa,
ma può, solo questo, mettere in crisi tutto il resto?
Sì.
Gente camminante in mezzo alla folla, ma sola nel proprio mondo,
quasi infastidita dalla voce angelica "invitante che invadeva" il loro mondo ovattato;
arrivo a chiedermi se ormai l'unica cosa che vi può attrarre sono i dannati soldi...
Crisi Angelica.
Ma loro sanno che è Natale?

venerdì 24 dicembre 2010



AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI AUGU

DI
BUON NATALE E
FELICE ANNO NUOVO

Che il Natale sia leggero come una piuma e forte come il vento che la sorregge nel suo volo.

DA ANGELI ALLE FERMATE
E TEATRO DEI MIGNOLI

lunedì 20 dicembre 2010

Primi Voli di Angelo Maggi

PRIMO VOLO...meglio tardi che mai!!

Probabilmente aveva ragione Mastro
Floppy quando ci disse di scrivere di getto dopo le prime esperienze,
forse mi sono persa l'euforia del momento, qualche dettaglio si è
sbiadito durante la settimana, ma le sensazioni e le emozioni rimangono
vive..e diventano, anzi, più colorite nel tempo.

Ho vestito le ali da
giovane pennuto per la prima volta mercoledì 8 dicembre, quando già
molti dei miei compagni di viaggio avevano fatto la loro prima
esperienza. Sono partita carica di aspettative e piena di curiosità,
tante volte nei giorni passati avevo immaginato il primo approccio con
..gli umani!
Ebbene si può dire che la prima sera io abbia prediletto
maggiormente un approccio da osservatore/apprendista, piuttosto che da
istrione/casinaro... come di solito sono consueta fare...! Al fianco di
Mastro Floppy ho preferito che prendesse lui l'iniziativa, mentre io
osservavo per i primi minuti come si avvicinava alla gente, e mentre
lui interrogava i passanti sulla carta dei diritti io guardavo
divertita la faccia disorientata di quelle due ragazze che provavano a
rispondere, forse con una certa diffidenza, tentando ancora di capire
cosa ci facessimo noi lì!!!
Poco dopo non mi è stato difficile trovale
la favella con un gruppo di giovani che da lontano avevo già visto
abbastanza incuriositi dal piumaggio...con fare pennutesco allora mi
sono avvicinata chiedendogli la provenienza, così per rompere il
ghiaccio: "Siciliani", la risposta....! e seppur le mie intenzioni di
angelo provetto fossero quelle di nascondere la "copertura", in quel
caso...l'accento, da umano, ancora troppo marcato tradì la mia di
provenienza! D'oh!!
Io e Angelo Flo lasciamo quindi la fermata del 14
di via Rizzoli, dove svolazzavamo già da circa 15 minuti, raggiungendo
quella del 25 di fronte al melbook...qui mi viene assegnato un nuovo
Virgilio: grande Capo Angelo Mir, che col suo fare direi quasi
paterno...mi accompagna per un'altra mezzora. Dopo avere dato
informazioni riguardo all'attività di noi pennuti ad una ragazza molto
sorridente e interessata al nostro servizio ..ci imbattiamo in un
personaggio estremamente interessante: un uomo sui 40 anni, cresciuto a
Genova, padre pakistano sciita, madre italiana, cristiana, che ci
racconta di avere studiato da autodidatta tutti e 4 i libri che
raccolgono la dottrina delle 4 religioni più importanti... ricavando da
tutto questo sapere una sua personalissima summa che ci espone in un
lunghissimo monologo di cui ad un certo punto, io Angelo Mir e Angelo
Malik, che ci aveva raggiunto poco prima, facevamo fatica a tenere le
fila... tanta era la sua voglia di dire dire dire.. che si capiva
quanto fosse grande da parte sua il desiderio di comunicare e
condividere un po' del suo tempo con qualcuno che fosse disposto ad
ascoltarlo. Dietro tutto quel bisogno di conoscere c'era forse tanta
solitudine...
La terza parte di questa serata l'ho trascorsa, poi, a
fianco di un terzo Angelo major: Angelillo, insieme ad un'altra novella
al suo secondo volo, Angelo Clo. Penso che la serietà...nell'estrema
simpatia con cui questo mio terzo capitano ha svolto il suo compito da
"pennuto" mi sia stata di grande aiuto nel discriminare quali siano
gli atteggiamenti più giusti in determinati casi e a livellare alcune
mie esagerazioni...
La fermata in questo caso era più ricca, abitata da
persone di diverse etnie, età, estrazioni sociali.. è qui che ti
accorgi che non tutti probabilmente hanno voglia di parlare, capita che
qualcuno non ti accolga col sorriso...qualcuno forse non capisce il tuo
italiano, in quel caso ho potuto appurare assieme ad angelo Clo, che
l'inglese/francese maccheronico serve sempre a strappare un sorriso!


Impressioni finali del primo volo: passato l'imbarazzo/impaccio
iniziale prende il sopravvento la voglia di stare in mezzo alla gente e
la voglia di dire/ascoltare/fare... che nel mio caso sto imparando a
dominare perché non diventi uno strafare!
Positivo direi...
assolutamente!

VOLO PROVETTO PARTE SECONDA
e rieccomi vestita del
candido piumaggio pennutesco...
Torno in volo al primo turno di
mercoledì 10 dicembre, questa volta sono in coppia con angelo Giuliano.

Sorvoliamo la via Ugo Bassi senza mai perdere di vista un'altra coppia
di angiolesse che coprivano il nostro stesso turno: Pek e Tilo.
Un
signore appena ritornato dalla serata al Paladozza ci racconta
l'intervento di alcuni comici e giornalisti e comincia una lunga
dissertazione sul futuro di noi giovani..ci esorta a prendere in mano
questo futuro e a combattere per i nostri diritti, noi da bravi angeli
non facciamo altro che ascoltarlo, e introdurre un velato ottimismo!

Un gruppo di ragazzi sta per raggiungere un locale per andare a
festeggiare una laurea; una coppia giovane, con un piccolo "cucciolo di
umano" nel passeggino, incuriosito dal nostro aspetto, si ferma a
chiedere informazioni su di noi, poi divertiti e piacevolmente sorpresi
ci salutano e continuano la loro passeggiata.
Il target di gente è
molto più variegato rispetto a quello del mercoledì, c'è più movimento
per le strade.
Per un breve periodo tocchiamo anche la zona più buia e
isolata di piazza Malpighi: troviamo due ragazze che stanno aspettando
il 14 che tarda ad arrivare, una di loro ci conosceva già, ma tornava a
casa da una pesante giornata di lavoro e sembrava non avere molta
voglia di socializzare, quando la verve comica del mio compagno di volo
e la facile complicità...demenziale... venutasi a creare fra noi
pennuti... sono stati in grado di strappare a questa giovane un sorriso
sincero!!
Una fermata più in là ci divertiamo ancora ad improvvisare un
altro sketch, tentando di attirare l'attenzione...di un pubblico...un
po scettico!!!
Il freddo di Bologna, insieme all'austerità dei
monumenti funerari dietro l'abside della chiesa di San Francesco...
forse...non creavano il contesto adatto al nostro magro tentativo...
nell'assurdo! :D
Il resto della serata si conclude sempre in zona Ugo
Bassi, fra un paio di vecchietti forse un po' alticci, ma per niente
molesti; due giovani studentesse che trovano fortuitamente un...
maestro di Karate che, dovendo compiere lo stesso percorso sul 14, si
offre di far loro da accompagnatore; e altri abitanti della notte
bolognese...fra l'infreddolito e il divertito.
Per niente stanca, mi è
sembrato di non avere percepito affatto il tempo che passava... me ne
torno a casa sorridente!

Pronta per una nuova missione angelica, e
promettendo un report in tempi mooolto più stretti la prossima volta,
vi auguro un buon Natale.
Un bacio e buon volo per chi resta nella
cittadella.
Angelo Maggi

sabato 18 dicembre 2010

Report di Angelo Pek

Buonasera....buonasera....
bellissima serata...ci sono le stelle e la luna...
ma il freddo ostinato continua a regnare sui cieli di bologna....

questa volta è diverso...assaporo questo volo con una calma che non pensavo di
avere....
sono pronta e aspetto lì....ma nessun pennuto arrivava....aspetto...aspetto....
niente...

e finalmente arrivano i miei compagni di volo.....questa sera sono con
Angelo Tilo.....angelo allegro....

sull'altro lato della strada angelo mariachiara e giuliano......

L'affluenza non è tanta...poche persone ci sono in giro......

l'incontro con due ragazzi di Verona ci lascia un pò allibiti....
uno sinceramente interessato.... l'altro incredulo........
non è possibile che dei volontari girano x le strade di bologna
a regalare sorrisi e.... rendere la fermata un luogo di socializzazione....
diffidenti salgono sul 30....

...un ragazzo continua a guardarci....
mi avvicino....lo saluto....schivo ricambia e mi dona un sorriso....questo già
è tanto....

torni a casa???

si...

è tanto che aspetti???

un pò...

studi???
si...vengo adesso dalla biblioteca....
stò studiando da commercialista, ma sò che per me non ci sarà futuro...devo
andare via da Bologna....

perchè domando.....

non c'è posto per noi....non sono figlio di nessuno....
solo chi ha un padre commercialista riesce.....
mio padre è solo camionista.....

mi si stringe il cuore...ed ha proprio ragione....tanti hanno la strada
spianata....altri invece hanno la strada tutta in salita...

"può essere che prenda la patente da camionista....ma anche quella costa
troppo......"

da dove vieni???

Marocco...

non l'avevo capito...parla benissimo l'italiano...mi spiega che lui è nato in
Italia e torna in Marocco solo per le vacanze....

arriva l'autobus....ciao ragazzo un pò triste....e mi regala un altro
sorriso....


giro...giro....giro....mi avvicino ad angelo Tilo....sempre la battuta
pronta...dono un sorriso ad un signore che non è tanto sobrio...
anzi è anche un pò trasandato.....
e lui????

incontro ravvicinato del 3° tipo....ma che dico ravvicinato.......era neanche
un palmo dal mio naso....
ALT....gli angeli non si toccano.......e gli regalo il nostro giornalino
tutto di notizie positive....ma lui vuole fare il baciamano.....

no,no,no......davvero gli angeli non si toccano.....

La fermata si è popolata....aspettano tutti il 14...ragazzi che vanno a
ballare......ragazze che tornano a casa....
queste ultime verranno tenute d'occhio...senti senti da un insegnante di arti
marziali....dove scendete???
"Allo stadio..."
"non c'è problema....anch'io" aggiunge l'insegnante....

bene, bene, anche questa è fatta...sta arrivando il 14....
salutiamo tutti e non mancano i sorrisi....

Questa sera il freddo non l'ho patito per niente...c'era la gente che mi
riscalda....

E' quasi ora...posizione di volo.....ci schieriamo e percorriamo un piccolo
tratto con gli altri pennuti...
ma bisogna tornare sulla nostra traiettoria...sul nostro lato di strada...
salutiamo i passanti...sorrisi non mancano e arriviamo in piazza.....


Bellissimo albero di Natale...ma quanto è alto???
non sò...ma per sigillare la serata propongo una foto di gruppo...tutti gli
angeli ci sono.....
è arrivata anche angelo Paola con angelo Zac.....

Forza angeli....ci siamoooooooooo.......click.....foto fatte....
.ringraziamo il fotografo improvvisato...peccato che ci abbia preso senza
piedi.....

o stavamo volando????
a voi la scelta........


A presto

Angelo Pek

mercoledì 8 dicembre 2010

Report primo volo dell'angelo G

Indossando per la prima volta le ali provo un cocktail di ensusiasmo e paura e sento un po' di rigidità.
Inizio a camminare con l'angelo Mir che ci conduce ad una fermata dove ci sono 2 angeli (una che vola da 1 ora e angelo Bunny che è al secondo volo).
E' il mio battezzo e il mio compagno angelo Fra (che mi ragiungerà dopo) è in un altro gruppo.
Comincio ad osservare le persone alle fermate. Non è così strano in quanto ci sono già dei contesti aperti e non sono solo.
Angelo Mir e angelo Bauuny stanno socializzando.
La situazione diveta man mano più familiare e comincio ad essere più fuido e in pochi minuti inzio gradualmente ad osare, ad interagire con le persone.
Sono ancora prevalentmente concentrato su di me.
Dopo pochi minuti arriva l'Angelo del Buon Sconsiglio. Si unisce il mio compagno di volo (angelo Fra).
Ora siamo nell'assetto previsto. Lo stormo è operativo così come ipotizzato.
Ci spostiamo in via ugo bassi da via rizzoli.
La mia attenzione si sposta sempre più da me a quello che sta succedendo fuori di me e alle interazioni relazionali.
Marco saluta tutti i passanti con entusiasmo ed io inizio ad imitarlo. E' molto divertente e piacevole (solo 1 o 2 persone su 10 non interagisce con noi). In particolare noto che tutte quelle che ci guardano se salutate ricambiano con piacere.
Quando ci fermiamo alle fermate Marco interagisce in partica con tutti con nomerosi rompighiaccio.
Mi accorgo presto che non conta il contenuto del rompighiccio (cosa dice) ma il come (cioè come lo dice, il suo lingaggio del corpo la sua sicurezza, la sua postura ferma).
Iniziamo ad interagire anche io e il mio compagno.
Mi sono riscaldato: ho carburato. Progressivamente passo dal non sapere cosa dire a parlare sempre più senza problemi di qualunque cosa mi passa per la testa (sempre nel rispetto dei fondamentali che ci sono stati insegnati al corso).
Tralascio tutte le piccole interazioni (tra cui ballotta di ragazzi di roma in visita a Bologna per il motor show, gruppo che si ferma a fare la foto con l'angelo).
Descrivo le 4 che mi hanno colpito di +:
1) ragazzi che escono dall'occupazione del liceo Mighetti (sveglissimi per la loro età, hanno lasciato qualcosa loro a me...)
2) signore che si lamentano della sicurezza di Bologna e che vorrebbero che la nostra copertura di servizio fosse per tutta la notte (ho interagito con loro 15 minuti: in particolare una mi parlava di tutto, dalla sicurezza al caro taxi, e subito ho dato il buono rosa ;)
3) ragazzi che volevano sapere se il nostro fosse un lavoro retribuito e i costi che incidono sulla comunità nel "finanziare" un servizio come il nostro (gli abbiamo detto che siamo volontari... e che non abbiamo i conti dell'associazione ma riteniamo che senza il volontariato non potrebbe mai esistere)
4) signore altezzoso in bicicletta che s'è fermato per salutarci, pareva andasse via da un momento all'altro e invece non ci mollava mai (faceva il super figo - ricco, introdotto e famoso - ma mi è sembrato davvero molto solo e molto bisognoso di raccontarsi e di esssere ascoltato.... come un bambino che si sente isolato e che nessuno vuole giocare con lui). A dire il vero è risultato molto pesante. Ma siamo stati li con lui tantissimo tempo.
Insomma, a parte il freddo polare (mi coprirò di più) è stato davvero un bellissimo assaggio.
Assiderato com'ero saluto velocemente il gruppo e mi affretto a percorrere un bel tratto di strada per il ritorno a casa.
Camminando noto 2 cose:
1) il sangue nelle vene riprende a circolare e irradia nuovamente tutti i miei tessuti
2) anche senza ali è rimasta fortissima la voglia in me di salutare le persone e interagire con loro (mi trattengo a stento).
Chissà come sarà la prox volta.
Entusiasmo lasciao andare le aspettativa sabotatrice.

Angelo G

Report di Angelo Bunny

Volo 1
01/12/2010
Con Angel Lux mi presento all'Angelo del Buon Sconsiglio, ansiose e nervose. Non devo combinare danni.
In azione inizio presentandomi con una labile vocina che tradisce subito la mia giovinezza dii angelo e subito Marco: "più forte!".
Man mano mii sciolgo, la mia voce diventa normale e comincio a ritrovare una verve sopita.

L'approccio provato con l'Angelo del Buon Sconsiglio è volto soprattutto al dialogo brillante, faccia a faccia con una, due o tre persone e consente di focalizzare l'attenzione su problemi o riflessioni personali che la gente volentieri ci affida.
Tra le persone:
- un gruppetto di ragazze di cui una con la coperta sulle spalle che ci mandano a quel paese;
- una ragazza del liceo che chiedeva pareri su proteste degli studenti, ddl Gelmini e tagli alla cultura. Senza affermare esplicitamente che da essere umano sto dalla sua parte, le do elementi per sostenerla. Doveva arrivare da sola e a quell'ora su un cocuzzolo della montagna, ma non ci ha chiesto di accompagnarla, né noi glielo abbiamo proposto (abbiamo sbagliato?). La sua materia preferita era la filosofia: per lei eravamo dei Socrate decaduti (andavamo come Socrate a romper le balle alla gente ma con domande decisamente di più basso livello!);
- una aspirante fotografa che non trova lavoro. Ha partecipato a un concorso che non ha vinto perchè sorpassata da fotografie di più alta qualità. Sfrutto le mie conoscenze per incoraggiarla, le consiglio un libro, lei sale sul suo bus con un sorriso fiducioso: soddisfazione per un giovane angelo;
- ragazzino dall'apetto scapestrato mi risponde scettico ma un po' di simpatia gli faccio forse, nessuna simpatia Alessandro, rimane affascinato dal carisma dell'Angelo del Buon Sconsiglio che riesce a intavolare una discussione sul ballo coinvolgendo anche un'altra signora (che affermava di ballare sulla musica degli U2). Quando va via il ragazzo, amatore della house music saluta persino;
- ricercatore australiano di storia cui riesco a stento, con un pessimo inglese, a rifilare un'informazione universitaria.

Soddisfatta per aver regalato sorrisi e sostegno!!


Volo 2
03/12/2010

Con Angel Mir, Angelo FLò, Angel Neo.
L'approccio con la gente stavolta è diverso, le fermate sono più affollate e gli angeli che mi affiancano diversi, per cui diventa una vera prova di animazione teatrale che mette alla prova il mio sopito istinto da teatrante. Chiacchero a vanvera e intrattengo la gente.
Ad un certo punto "il capo" mi lascia quasi sola alla fermata, con Paola, giovane angelo ancora silenzioso. Il pubblico sotto la pensilina di via Rizzoli è tutto per me, aiutoooo...
Me la cavo abbastanza bene devo dire, ma mi accorgo che potrei cavarmela meglio se avessi un po' di tecnica di improvvisazione, per evitare pause inutili che possono far calare l'attenzione della gente, e un po' più padronanza della voce con cui occorre tenere un volume costante e scandir bene le parole.
Faccio un errore coi bambini: concentro la mia attenzione su una bimba silenziosa, forse attratta dalla sua aria da bambolina introversa, piuttosto che rivolgermi di più ai bimbi che, lì accanto, erano pronti a parlare e mi guardavano affascinati dalle ali.

Termina presto il mio blocchetto di volantini per i corsi gratuiti rivolti ai migranti: caspita son davvero tanti i nuovi arrivati in Italia che ne han bisogno!!

Grazie ad Angelo Flò non dimenticherò più che la Dichiarazione dei diritti dell'uomo è stata scritta il 10/12/2010.


Angelo Bunny

L'acchiappasogni? É già un inizio.

E poi dicono che i sogni non esistono più...
Ma noi, angeli delle fermate, ne abbiamo trovati, parecchi, e di tutte le fatture, grandi, piccoli, corti, lunghi, grassi, magri, tondi, blu, lisci, appuntiti, terreni e celestiali.

Inizia la serata Luna, bimba, un sorriso grande grande stampato sul visino. Passa con la mamma vicino alla fermata e, nonostante non stiano aspettando il bus, Luna non perde l'occasione di confidarci il suo desiderio: tre libri di Scubi-doo e di Geronimo Stilton, ci scrive sul diario di volo. E così gli angeli diventano un po' come Babbo Natale, una scusa in più per parlare di noi, di quello che più desideriamo. Sì perchè i bambini la sanno lunga in fatto di desideri. Loro lo sanno, che per farli vivere, crescere, realizzare, li devi nominare spesso. La loro possibilità di sopravvivenza è direttamente proporzionale al numero delle volte che viene nominato. Altro che quelle stupide fesserie da adulti scaramantici, che dicono che porta male nominare le cose. Io, come angelo, non sono per niente d'accordo. Non nascondiamo i nostri sogni.

Quando un sogno viene nominato con la bocca, automaticamente è anche il cuore che lo invoca. Non a caso, quando cogli all'improvviso una persona chiedendogli un desiderio questa subito va a investigare i pensieri vicini al suo cuore: “desidero un po' di pace per tutte le persone” (Remo Labarca), “che la pace sia nel mondo” (Amin), “vedere più onestà in giro, più correttezza tra le persone” (gestore ristorante via Cantore), “vivere felice con la mia famiglia” (Midi).

Altri, forse meno abituati a usare il cuore in situazioni di questo tipo, ti confidano un desiderio più vicino al cervello, ai bisogni immediati: che faccia caldo, che arrivi l'autobus.

C'è chi invece riesce a fare una mediazione tra cuore e cervello, tra anima e corpo, forse perchè ha sempre in mente il suo desiderio, lo porta con sé quando esce di casa la mattina e lo mette sotto il cuscino quando va a dormire la sera: “vorrei avere un'attività mia, un'impresa di pulizie in Val d'Aosta, possibilmente vicino a S.Nicola” (Danilo). “Mi sono posto una piccola sfida e vorrei riuscirci” (Mimmo). “Vorrei trovare un po' di tranquillità” (Sole). Questi sogni sono di una lucidità che mi commuove, poiché sono la prova che ancora esistono persone che vivono per i propri sogni. Ciò non è scontato.

Ma abbiamo anche trovato persone stupite alla nostra richiesta: un sogno? “Mmmmhhh, fatemi pensare...no, il sogno è una cosa egoista”, dice uno. “Non saprei, così su due piedi...”, dice l'altro. Tanti pensano sia una cosa da bambini, che quando sei adulto devi smetterla con certe cavolate, che la vita è fatta di responsabilità, non di sogni. Allora li aiutiamo e iniziamo con desideri più concreti, più tangibili: “cosa vorresti che cambiasse in Genova?”, “che fosse più pulita (mamma di Luna, potrebbe mettersi d'accordo con il ragazzo che vuole aprire l'impresa di pulizie, magari i loro desideri si incontrano)”, “che scendessero i prezzi della frutta e della verdura” (Renzo). É già un inizio.

Ci chiedono se, in quanto angeli, facciamo realizzare i sogni. Un po' dispiaciuti gli rispondiamo che no, purtroppo non abbiamo questo potere. O per fortuna? Ti immagini come sarebbe la vita se i tuoi sogni li esaudisse qualcun'altro e non proprio tu? La cosa più intima, più nostra, più vera, data in appalto a qualcun'altro, incaricato, magari a pagamento, per realizzare i tuoi sogni? A me non piacerebbe.
Noi non li realizziamo ma gli diamo un'eco, li facciamo risuonare, dalla tua bocca alle nostre, si crea così una vibrazione nell'aria, che irrimediabilmente smuove atomi di ossigeno, e di idrogeno, che urtano muri e persone, che si fermano, come quando ti fischiano le orecchie, o ti prude il ginocchio. Chissà, forse hai urtato un sogno. E allora, secondo la teoria del battito di ali di una farfalla quella voce, che ti sembrava una cosa priva di valore, smuove una serie di circostanze che...chissà. E' già un inizio.

Baliani dice che sono necessarie tre cose per realizzare un sogno: crederci, cercare e essere capaci di illudersi, oltre la misura a cui siamo abituati nei nostro razionale scorrere giornaliero. Questo è molto più di un inizio.

Dispiace trovare qualcuno il cui desiderio sia “che Genova venga rasa al suolo e riscostruita, specialmente il centro storico”. Ma ogni sogno ha la sua dignità, il suo valore, poiché esprime un'emozione, tradisce una ferita, rivela uno stato dell'anima. Magda dice l'amore, ma ce lo scrive in polacco con una lunga frase, che riassunta vuol dire l'amore. “Vorrei che non ci fossero frontiere, e che tutti cambino, che tutti avessero timore di Dio, perchè solo con la paura la gente smetterà di fare cose brutte”. Ogni sogno rivela una paura, una strada presa, un'illuminazione avuta. Ogni sogno rivela altri sogni, infranti o abbandonati.

Un ragazzo indiano, che lavora alle giostre, vorrebbe tornare in India. Nella sua lingua, in Indi, angelo si dice pari, che assomiglia a paria, gli intoccabili, quelli che sono rimasti fuori dalle caste, dalle classi, dai gruppi di cittadini, dall'umanità. I lavoratori delle giostre sono un po' così, esclusi, passano per tutte le città e a nessuna mai apparterranno. Se non fosse che hai un cugino qui e lo vai a trovare (come è successo al ragazzo che abbiamo incontrato), e ti senti che qualcosa ti lega a questa città. Gli angeli sono come i paria, che non appartengono, che incarnano la libertà assoluta, che non giudicano, i sogni se li prendono in toto, senza dire bah!

Ripartire dalle relazioni, dalle parole, dall'amore, quello semplice che si racchiude in una sola parola. Ripartire dalla non appartenenza, dalla libertà, dall'illusione. E diventare degli acchiappasogni, che si muovono al vento, irrequieti e curiosi. É già un inizio. Un gran bell'inizio.

AngelStep

Insegui il tuo sogno Rasselma

Notte di incontri magici a Principe. Un venerdì sera con tanti altri.

Alla stazione trovi sempre lo stesso andirivieni di macchine e gente: c'è chi transita come una preposizione di moto a luogo o di moto da luogo, e c'è chi invece si trova in una condizione di stato in luogo.

Chi cerca, chi trova, chi ha smesso di cercare perchè non ha mai trovato, si è stancato, semplicemente si è seduto, e si è messo a guardare gli altri che cercavano, e ha iniziato a cercare dentro gli altri qualcosa che aveva perso dentro di sé.

Iniziamo dalle persone in transito, più facile; puoi anche permetterti di rimetterci la faccia, una di quelle che magari neanche ti appartiene del tutto. Arriva l'autobus e...via, volatilizzati.

Altra faccenda è gestire quelli che passano un ora a cercare qualcosa da te: attenzione, presenza, rabbia. Quelli che si erano seduti, si alzano e vengono verso di noi, a scambiare due chiacchiere, che, come tutti sappiamo, sono più di zero. È già qualcosa. Ma se ne vanno comunque, con la notte che li riavvolge come inghiottendoli in un passaggio a un'altra dimensione.

Chissà cosa c'è in quella dimensione.

Ma torniamo al transito. Chissà dove va quella famigliola con due bimbi piccoli, che ci guardano incuriositi, vorrebbero sapere, ma non osano. Ci avviciniamo con delicatezza, leggeri come angeli. Tutti quattro sembrano chiusi da un involucro infrangibile che li protegge dal mondo esterno. Ma, allora, c'è bisogno di difese? Da cosa? E se davvero ce n'è bisogno, le parole lanciate nei brevi istanti di convivenza alla fermata cosa raprresentano? Una difesa? Un attacco? Non c'è miglior difesa dell'attacco...

...e allora veniamo attaccati da Rasselma, ragzzina, staniera. Ci chiede chi siamo, e ce lo chiede attaccandoci con la bocca e difendendosi con gli occhi, che timidi si abbassano a cercare inutili particolari nel selciato. “Siamo alla ricerca delle storie disperse dentro gli oggetti che qualcuno ha perso o abbandonato.” diciamo noi. E allora nasce una bellissima storia, di un fermacapelli trovato da angelSarah: una ragazza di nome Silvia, parla al telefono col suo fidanzato, o meglio, il suo ex, è in stato confusionale, agitata, gelosa. Abbandona quel fermaglio, come le chiudeva i capelli, adesso lei vuole chiudere con lui.
Rasselma è incuriosita. Vuole sapere di più, di noi. “Sapete cosa fate a capodanno? Cosa avete fatto quest'estate? Avete fatto dei viaggi all'estero?” Le raccontiamo di noi sul bus, ci chiede di accompagnarla, ma non per paura, solo per piacere.
Rasselma è nata in Italia, da genitori bosniaci. É stata al suo paese una volta sola, qualche anno fa, ci chiede se è vero che la Bosnia sta entrando nella Comunità Europea. Rasselma è stretta tra due paesi, stretta dentro relazioni familiari talmente strette che creano un terzo paese. Forse è una zingarella, forse non ha diritto a essere totalmente italiana, ne totalmente bosniaca, ma sì ha il diritto di sognare, e stanotte lo fa con noi. Vorrebbe andare in Brasile. Basta chiudere gli occhi e aprire le ali. E subito stiamo volando attraverso l'oceano per arrivare là. Ciao Rasselma, insegui i tuoi sogni. Ovunque.

Mentre giochiamo con altri ragazzi con i nostri oggetti smarriti arriva un messaggio dalla mamma di angelSarah: la foto di un paio di occhiali, persi dieci giorni prima. Attaccato agli occhiali c'è un bigliettino con scritto: “ti siamo mancati?”.

Siamo sempre un po' tristi quando perdiamo qualcosa. Chè sia di valore economico o meno, ci manca. É un facile concetto logico, non essendoci più ci manca. Poi dimentichiamo, rimuoviamo il ricordo, e tutto torna alla normalità. Sempre? Quando perdiamo qualcosa che ci apparteneva profondamente è difficile tornare alla normalità. Perdere i sogni per esempio è una di queste cose. Come è possibile tornare alla normalità quando perdi una cosa così intima e profonda? E infatti quando perdiamo i sogni perdiamo il nostro bambino interno. Dimentichiamo, semplicemente, perchè così è più semplice, crescere.

Isaac vorrebbe essere un calciatore. È venuto dal Ghana pochi mesi fa. Italiano pessimo, parliamo in un inglese stentato. Non sa l'italiano ma già sa che vorrebbe essere un calciatore della Sampdoria. Il miracolo dell'integrazione, Isaac è qua da poco ma è già coinvolto dalle passioni genovesi. Che fortuna. Ma l'italiano? E il Ghana? Chissà, forse più in là.

Forse più in là ripenserò a quando ero bambino, e sognavo di essere felice. Ma per adesso cerco di non perdere quell'autobus, è più importante. È l'ultimo, sennò poi, come ci torno a casa?

Chi abbandona la sua casa, chi non ci torna, forse si è distratto ripensando ai suoi sogni? Ma allora l'autobus lo ha perso o lo ha preso?

A voi l'ardua questione. Ci rivediamo presto, alla fermata. Ci fermeremo aspettando che vi fermiate anche voi.

Angel Step