giovedì 21 aprile 2011

Report 8 Aprile di Angel G

E' una serata caldissima di Aprile. Pare Luglio!
Slow angel, Street angel e Angel G. sono vestiti stile Matrix con una giacca di pelle nera che indossata fa piuttosto caldo.

Il tema della serata sono gli ODORI, ovvero nello specifico: cosa evocano gli odori? qual è l’odore che ti evoca ricordi? Qual è quello della tua infanzia? Un odore a cui sei affezionato?... etc.

I tre angeli simili a "corvi neri-biancalati" si accordano sulle strategie comunicazionali da adottare con le loro “vittime”. Street angel sarà l'intervistatrice.

Si avvicinano alla prima fermata dell'autobus. Angel G. parte alla carica per collaudare uno dei rompighiacci insegnati in palestra dall'Angelo del buon sconsiglio.

Le prime "vittime" inquadrate da G. sono una giovane "coppia" di venditori fiorentini posti presso la profumeria Duglas.
G. fa da icebraking, si avvicina al ragazzo della giovane coppia, osserva prima il cartello degli orari del bus, poi si rivolge alla vittima chiedendo "senta scusi, per Marte?"... poi prosegue con specifiche richieste di indicazioni necessarie – a suo dire - per spostarsi correttamente tra i pianeti del nostro sistema solare.

Il ghiaccio, ormai ridotto a vapore, consente l'intervista a Street angel. Il poetico risultato è che a Firenze per "ogni passo c’è una cacca di cane".

Si inserisce un indiano venditore di rose. Intervistato, lo stesso dichiara che il profumo che più gli piace è quello di rosa. Chissà se "rosa" è l'unica parola che conosce.

Quindi "I tre" si spostano ad una seconda fermata degli autobus sita in via Ugo Bassi.

Street angel apre la scena partendo ad intervistare tre tipici ragazzi iraniani : il primo ragazzo parla di una polvere profumata che viene spalmata addosso ad un bambino piccolo. Poi i tre iraniani, dopo essersi interrogati più profondamente, concordano sull’odore di mare, riferito al Mar Caspio, e all’infanzia passata nelle isole. In quel momento i tre pennuti – per un istante - sembrano incantanti, come se stessero volando sopra al Mar Caspio.

Partito l'autobus Street Angel, carichissima, si lancia su una coppia di filippini. Intervistati sempre sul tema riferiscono dell’odore della Sampaguita, meraviglioso fiore filippino, bianco come le ali di noi pennuti, e con cui vengono addobbate le chiese per i matrimoni.

Salutati i Filippini, i "corvi neri-biancalati" volano verso piazza Malpighi.

Qui trovano una coppia che subito cade vittima di Angelo G. Questa volta G. sperimenta l'icebraking del "CUCUPPURRA". G. apre con un "Ciao Ragazzi, avete visto il mio Cucupurra?.... mi hanno segnalato che è passato di qua". Quindi G. passa il testimone a Slow angel e Street angel. Stessa combinazione: Street angel parte con l'intervista della coppia. Sono dei Ragazzi di Trento che rimembrano il piacevole profumo di mele. Stanno piacevolmente al gioco, con un mix di stupore e divertimento.

Alla stessa fermata sono presenti dei francesi. Un ragazzo giovane, francese anch'esso, ma studente a Bologna, fa da traduttore ad un gurppo di anziani. Invocano i profumi dei piatti tipici bolognesi.
Slow angel parla in francese con loro. Angelo G. ascolta e annuisce anche se dal suo viso traspare chiaramente un espressione che lascia supporre la totale incomprensione della lingua.
Il ragazzo francese è catturato dai pennuti. Si informa su come poter diventare pennuto. Rimane a lungo con loro e solo dopo molto tempo – con po’ di rammarico - si allontana.

Slow angel, Street angel attraversano la strada per raggiungere la fermata opposta.
G. segue per proporre il solito schema. G. individua una preda facile. E' un ragazza che pare truccata da carnevale. Apre così: "ma tu sei una di noi!", e lei "si lo sono!". La ragazza di Taranto era appena stata ad una manifestazione contro lo sgombero di un centro sociale. Intervistata da Slow angel, Street angel, ricorda con affetto il profumo della torta di mele alcolica della nonna, pasta al forno e l’odore delle foto appena sviluppate dalla polaroid istantanea (quanto ci mancano le polaroid!!).

Si avvicina l'ora del rientro e l'energia dei pennunti è visibilmente in calo.

L'ultima tappa è in via Rizzoli.
Solito schema, G. ormai affezionato al Cuccuppura si rivolge ad un'intera fermata chiedendo chi lo avesse visto. Tra lo stupore della gente emerge una ragazza dicendo "l'ho mangiato io!". In quel momento il viso di G. tradiva due emozioni principali: lo stupore e la tristezza "povero Cucupurra! :( ".
La mangiatrice di cuccuparra e la sua coinquilina, entrambe studentesse, intervistate da Slow angel, Street angel descrivevano con rara premura i fiori di pomelia, ricordando il parco dove giocano i bambini. E poi ancora l'odore di fresie, di limoncelli e di agrumi, che dipingono il ricordo più ampio del territorio natale.

Salutate le due ragazze e concluso il loro turno i pennuti rientrano stanchi ma felici alla base.

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