mercoledì 17 novembre 2010

Smarrire il desiderio

Stanotte un volo ad alta intensità emotiva. Stanotte qualcuno aspettava un angelo. Per rischiarare un'esistenza ferita, nuvole dense e nere che coprivano il cielo.

Il cielo era spento, solo le luci della stazione, Brignole. Figure isolate increspavano il piattume di questo mare di noia e indifferenza. Come sempre abbiamo cercato di smuovere qualche onda. Come sempre abbiamo lanciato sassi nello stagno per creare cerchi concentrici di emozioni e comunicazione.

Qualcuno ha colto il nostro desiderio, e l'ha unito al suo. E il gioco è fatto.

Ci fermiamo per lungo tempo a parlare con Giorgio. Mezza età, una vita passata al fianco degli altri, un educatore. Una vita passata col solo riconoscimento degli occhi delle persone incontrate sul luogo di lavoro. E non sempre: Giorgio ha lavorato con i malati psichiatrici. Come aspettarsi un riconoscimento da chi non riconosce se stesso? Da chi non sa neppure di essere al mondo. O forse lo sa, ma preferirebbe non esserlo.
Giorgio ci racconta un po' della sua vita, ci dona i suoi momenti più profondi, forse perchè da solo non ce la fa a reggerli, forse perchè riconosce in noi dei colleghi...educatori? No, esseri umani. Ma gli altri chi sono? Forse degli zombie che si muovono per il mondo senza nemmeno rendersi conto di non essere soli, forse non sanno come fare ad arrivare agli altri senza perdere pezzi importanti di se stessi.
Giorgio ci racconta di quando ha abbracciato sua moglie per la prima volta. Ha sentito la bambina che c'era dentro di lei. Si ricorda della prima volta che ha fatto all'amore con lei, e ci usa come cassa di risonanza per innalzare questo ricordo fino al paradiso. Lei è morta. Lui non l'ha mai richiamata indietro, l'ha lasciata andare. L'ha lasciata libera, come lei aveva fatto con lui. “Ho bisogno di qualcuno che mi lasci libero di essere quello che sono”, le aveva detto. “Io questo posso farlo” gli aveva risposto lei, e i loro desideri si erano incontrati.

Da un po' di tempo il mio desiderio è trovare storie smarrite alle fermate del bus. Questa settimana ne ho trovate due davvero originali.

Il nostro cappello ha finalmente trovato una storia magica. Apparteneva a un pirata dei giorni nostri. Un giorno ha deciso di cambiare vita, di non farsi più trovare. È sbarcato a Genova e aveva con sé solo il cappello, a ricordo della sua vecchia vita. Ha trovato una foglia d'oro caduta da un albero molto particolare. Da lì ha capito che non solo il mare ma anche la terra era magica (Ema).

Cambiare il punto di vista per ritrovare il significato, per ritrovarsi. E voi? Quando sbarcherete su una nuova terra non abbandonate il vostro cappello, la vostra storia è la cosa più preziosa, è il vostro Io più profondo, non abbandonatela.

Durante un festival in Estonia si sono incontrati due amici. Il cane di uno dei due ha rubato il cappello dell'altro e lo ha portato sul furgone del suo padroncino, che senza saperlo è partito per il Marocco. Durante il viaggio ha scoperto il cappello, e una gran nostalgia dell'amico lo ha colto. Lo voleva rivedere, e sapeva che abitava a Roma. Allora è andato fuori dalla biblioteca centrale di Roma e ha messo il cappello su una palma: il suo amico sarebbe passato di là, lo avrebbe visto e i due amici si sarebbero ritrovati. Può essere che si ritroveranno, e andranno insieme in Marocco, o forse no...chi vivrà vedrà. (Julia)

Avete bisogno di una scusa per cercare un vecchio amico? Ve ne suggerisco una...gli volete bene ed è una parte importante della vostra anima.

Ho chiesto alle persone incontrate quale fosse la cosa più importante che il mondo gli aveva lasciato in eredità quando sono nati.

La natura, gli animali, e gli amici (pochi ma...) (Marco).
Me stessa (Francesca).
La magia (Bruna).
La musica (Ema).
La forza dell'amore e la motivazione per metterla in azione (Ema...sempre lui, mitico).

Insomma, seguire il desiderio che abbiamo smarrito, “devi centrarti e centrare l'altro”, perchè tutto nasce da noi ma senza gli altri i nostri desideri resteranno come oasi nel deserto. No man's is an island...

Ciao angioletti, sogni d'oro, cambiate punto di vista, e desiderate ardentemente...cosa? Quello lo scoprirete strada facendo, intanto preparate lo zaino e...buon viaggio.

AngelStep

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