venerdì 1 ottobre 2010

Angeli smarriti

Sotto un acquazzone torrenziale ci siamo smarriti.
La fermata pullulava di persone che avevano perso la speranza di tornare a casa asciutti. Mai vista una fermata tanto popolata!

E cosi siamo andati alla ricerca di storie, scoprendo che le persone perdono tante cose, dalle più banali, come telefono o portafogli, ma che perdono anche cose più importanti.

Una ragazzina dice di aver perso il sorriso, ma le nostre ali ne fanno emergere un altro, magari solo temporaneo, ma pur sempre solare. Ci racconta di quando ha perso il suo orsacchiotto Ippo, che aveva da quando era piccola, e poi si è smarrito, non si sa come, forse è solo partito per trovare altri bimbi da far crescere, educandoli alla tenerezza e alle coccole. E anche di quando ne ha trovato uno fuori dalla porta di casa, probabilmente qualcuno glielo aveva affidato, non potendo più occuparsene, come in quei film tristi, in cui la mamma abbandona il figlio fuori dalla porta di qualche ricco, sperando di dargli una nuova e migliore vita. Comunque le auguriamo di ritrovare il più bello dei sorrisi, quello che risplende negli occhi e illumina lo spazio intorno.

Un ragazzo ha attirato la nostra attenzione, e invidia: indossava un k-way, di quelli anni 80. Ci confida che era un oggetto che ha fin da quando era ragazzino, e che ora gli va un po' stretto, perchè con il passare del tempo anche la pancia aumenta, come gli anelli degli alberi, che testimoniano il passare degli anni. Nella giacca è iscritto il ricordo, dentro a un semplice oggetto si annidano storie dimenticate. Ci dice di aver perso la giovinezza.

Un ragazzo marocchino che studia all'Università, ha perso tutte le cose di valore, dal computer, al passaporto. Ma non gli importa nulla, perchè sono tutte cose che può rifare e ricomprare, mentre Dio e se stesso non glieli può togliere nessuno.

Un'altra storia emerge, da un gioco semplice e leggero, emerge poichè aveva bisogno di emergere, di venire a galla, per farsi sentire, per essere condivisa. Andrea, papà colombiano ha perso la sua bimba, di 3 anni. Un anno e mezzo fa la madre se l'è portata via, in Bolivia, falsificando delle firme, sparendo nel nulla da un giorno all'altro. Andrea ora cerca distrazioni nel lavoro, e ogni tanto vaga, smarrito, per le vie di Genova, con gli occhi gonfi di lacrime e vedendo la sua bimba ovunque, in tutte le carrozzine. Andrea ha lo sguardo triste di chi ha perso una cosa importante.

Altre persone ci raccontano le loro storie, di quello che hanno trovato, come quella ragazza che ha trovato un preziosissimo fermacavi, dentro a una agenzia di viaggi abbandonata da tre anni, nella quale si è intrufolata furtivamente con un amica.

Altre ancora ci aiutano a ricostruire le storie degli oggetti smarriti che abbiamo con noi, ci aiutano nella nostra missione, riportare a casa gli oggetti smarriti, ritrovare le loro storie smarrite.

E così, tra chi ha perso un portafogli con 100 mila euro, chi ha perso l'autobus, tra persone perse e persone che si sono ritrovate dopo aver perso degli oggetti, noi due angeli smarriti ritroviamo la via di casa, contenti di aver trovato, sotto una fermata alluvionata, tante storie che rischiavano di perdersi per sempre.

AngelStep

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