giovedì 15 dicembre 2011

Ultimo volo di Angel Man

Stazione Principe di Genova - Ultimo volo

Tre ombre si avvicinano quatte quatte alla fermata della Stazione, sono Angeli ma in incognito, travestiti da umani. E con queste sembianze si indaga per carpire il primo pensiero alla domanda: “Se fossi un Angelo cosa faresti?. . . . .” come se un Angelo avesse una bacchetta magica, come se potesse far miracoli, come se. . . .”Se fossi un angelo porterei la pace nel mondo”; “Volerei per proteggere tutti i bambini”; “Proteggerei bambini, donne, disabili e anziani”; “Ammazzerei Berlusconi” ( e va bhè si annota tutto! ); “Trasferirei l’Equador in Italia”;“Farei in modo che la gente non soffrisse tanto come in questo paese”; “Andrei in Paradiso a trovare S. Pietro”; “ Mi piacerebbe andare a vedere la mamma” ; “Leverei lo schifo che c’è in giro, la violenza. . . “; “Volerei in Giappone”; “Andrei col mio amore”; “Farei del bene a chi se lo merita ma soprattutto ai bambini”; “Porterei la pace nel mondo”; “Leverei l’AIDS, le cose che fanno soffrire e poi . .basta. . . mica son Gesù Cristo!”; “Aiuterei le persone”; “Me ne andrei volentieri fuori dall’Italia”; “Aiuterei chi non vede, chi non cammina, chi non ha una casa”; “Volerei un po’ di qua e un po’ di là”; “Cambierei la piazza completamente ma a voi Angeli vi terrei” ( barista del chiosco di Pza Principe che ci osserva di sguincio divertito tutte le sere! ); “Farei del bene alla gente che ha bisogno, ai bambini, ce n’è tanti soli, senza genitori. . . .” . Quanta generosità da parte delle persone che attendono l’autobus!
Era parecchio tempo che non volevo nei pressi di questa stazione, altri lidi metropolitani richiamavano la mia presenza ma ad accoglierci questa sera un uomo marocchino di 66 anni, Kamel, che ci conosce ormai da tempo e non si perde nemmeno un volo “ Ti aspettavo, nel frattempo ho scritto un libro”, e appoggia nelle mie mani un dono dal titolo “Un angelo che torna” di Danielle Steel. Pensavo di uscire di casa per donare qualcosa al mondo e invece il mondo è riuscito a commuovermi e a sorprendermi ancora una volta! Metto le Ali sulla mia cabina armadio nuvolare ma son sicura che non staranno lì per molto, laggiù c’è sempre qualcuno che ci aspetta. . . . . .

Angel Man.

Mercolediserangelico in quel della stazione di Bologna

Ritrovo solito al Melbook, si decidono le compagnie di volo: Lory Wan Kenobi e Mara con i due cadetti provetti in centro a bazzicar per il vialone illuminato… Io, AngelOrso e AngelMi in rotta verso la stazione.

Alla fermata del 27, in attesa del bus. Un pargolo sospettoso…quanto curioso (carattere insolito!) comincia a dubitare della natura del nostro essere pennuti, non contento delle nostre risposte …con un esprit santommasiano comincia ad inseguirmi per toccare con mano l’elemento super-umano.
Sul 27. Si fa presto a mettersi d’accordo sul tema della serata- ricette da tutto il mondo- uno dei più frequentati, direte, dalla tribù pennutesca in missione.. ma, forse, proprio perché uno dei più immediati per attirare l’attenzione e la curiosità della gente.
Menù Fiorentino: Tortiglioni o Conchiglie al ragù toscano (che a differenza di quello bolognese non ha la carota nel soffritto). Pollo o coniglio in umido (cotto nel mattone) con il segreto della mamma! Il tutto accompagnato da un buon Brunello di Montalcino.
Eccoci in via Indipendenza, in prossimità dell’autostazione. Ad accoglierci una ragazzina minuta e carina nel suo essere estremamente sorridente, divertita… sta andando a trovare un’amica. Talmente spensierata… che prima di lasciarci per prendere al volo il suo bus decide di regalarci questa massima…inaspettata: gli uomini sono soli ed egoisti!! Primo momento di smarrimento pennutesco di fronte alla saggezza spontanea dell’essere umano!!
In movimento verso piazza stazione…no… ancora un attimo in via Indipendenza: una signora di passaggio si avvicina, ci ferma, decide di regalarci un po’ del suo tempo parlandoci della tradizione culinaria del suo paese…con dovizia di particolari nei passaggi e un’allegria che ci dà la carica.
Tipica cena invernale in Romania: Brodo di Trippa (una zuppa a base di trippa e peperoni col riso). Pollo in brodo e patate al forno. In fine Palline di biscotti: rompere i biscotti, rimpastarli col latte zucchero e cocco, ripassarli esteriormente nella granella di cocco, mandorle o noccioline tritate!

Stazione. Una mamma siciliana, agrigentina, aspetta il bus col figlio. Lui studia qui, non da molto credo. Prima di andare ci suggerisce una buona Pasta con le sarde!
Benpennuti!! Per ammazzare il tempo tra una ricetta e l’altra ci si mette a fare comitato d’accoglienza all’uscita ovest della stazione…inutile dire che sono più le facce disorientate… si continua con le ricette….
Melenzane ripiene alla calabrese. Un trio di ragazze alla fermata del 25: una di queste studia qui, le altre due sono appena arrivate a fare bagordi nella città dei balocchi! Si discute sulle varianti del piatto: al forno, fritto…meglio fritto, più saporito! Fritte nel sugo? …e vino della casa! Un primo tipico?....che domande: Pasta con la ‘Nduja!
Lasciamo le donzelle ai loro programmi per la settimana per raggiungere una donna sola, seduta sotto la pensilina del 21, con la testa appoggiata sulla mano in atteggiamento profondamente malinconico. In effetti è questo un momento di stacco, di pausa, dal motivo conduttore della serata. Una signora sulla cinquantina, capelli corti… tendenti al grigio, gentile…ma visibilmente stanca, di una stanchezza che si porta dietro da anni e che si percepisce ad occhio in un fisico ancora forte, in apparenza, e slanciato ma pesante del peso di una vita non troppo fortunata. Lei è di Bologna ma non vive più qui da molto molto tempo, ha trovato lavoro al sud, mentre la sorella si è spostata verso il nord. Entrambe da anni si danno il cambio per venire a trovare la mamma che non sta bene e vive sola qui a Bologna. Si lamenta dell’amministrazione locale, dice che la madre non ha avuto l’assistenza che le spettava dalla regione Emilia Romagna. -È questa la provincia dove si vive meglio, lo dicono i giornali, e forse è vero… sarà che io e la mia famiglia non abbiamo avuto molta fortuna. Mi manca Bologna, anche se prima si viveva meglio- Più di una volta parlando di Bologna ha ripetuto la Vostra città, come se non le appartenesse più, come se quella madre-terra-madre così accogliente e ricca di diversità, che nel tempo si sono inglobate nel suo tessuto urbano, quando ancora non ci si spaventava dell’alterità, l’avesse rifiutata rigettata con disprezzo, proprio lei…la figlia. Siamo rimasti lì ad ascoltarla, ad accompagnarla in quei 10 minuti di riflessione…di condivisione.
La cesura è stata forte, almeno dal mio punto di vista, all’interno del bilancio generale della serata... i tempi effettivi dell’incontro non sono stati eccessivi, ma l’intensità del racconto ne ha dilatato a dismisura la percezione... un attimo ancora in silenzio.
Manca ancora un po’ di tempo alla chiusura della missione del mercoledì pennutesco, la compagnia di AngerOrso e AngelMi, per me del tutto nuova fino a quel momento, mi ha piacevolmente sorpresa. Si prosegue con le ricette di cucina, e ci si ritrova a confrontarsi più di una volta, in questa seconda parte della serata, con più gruppi di umani…della Basilicata. Si comincia allora a produrre una lista di varianti di dolci natalizi…variopinti e succulenti…ed è così che ci si ritrova di nuovo a combattere violentemente con i succhi gastrici messi in moto da queste appassionate descrizioni: Calzoncini fritti, impastati con la marmellata di castagne…e ripieni ancora di ricotta, o marmellata d’uva e mele cotogne…intinti nel vino cotto. Crespelle arrotolate, zuccherate, nel vino cotto. Reginette, altro tipo di pasta fritta con una panatura di mandorla, servita ancora nel vino cotto. Rotelle (var. delle Crespelle). Calzoni e “Cicirotte”.
Di nuovo in prossimità dell’autostazione, in via Indipendenza, stiamo per salutarci e fare un attimo il punto della serata…quando prima di riporre l’armamentario pennutesco nei rispettivi “sacchetti della spesa” contenitori del piumaggio…fermiamo l’ultima coppia di giovini umani, un ragazzo e una ragazza cinesi che in un italiano coraggioso ci raccontano l’ultima ricetta della serata: Patate piccanti in aceto.
…ma…sono passate già due ore e mezza!? Non ce ne siamo accorti! Una serata lunghissima, così ricca, volata via in un attimo… beh, direi che siamo stati bene!
Grazie AngelOrso, grazie AngelMi….grazie Bologna.

Report Angel Bunny 9/12

Siamo in via Rizzoli, io, Angel Mir e due nuovi aspiranti angeli, Carmine e ...

- Due ragazzi lavorano per l’Onu, si occupa della raccolta fondi per progetti sui campi profughi...lavora porta a porta! Va di moda tra gli umani, ma noi non abbiamo ancora l’angelo porta a porta!
- Alla fermata del 20 Abdul, che viene dal Marocco, ci canta al megafono una canzone araba. Raisa ci regala una ricetta moldava che va bene per tutte le feste: involtini di foglie di vite, da accompagnare con un buon vino moldavo, tanto buono quanto poco è conosciuto nel mercato europeo. Una signora ci invita nel cortile del suo condominio per il Festival estivo, via Zanotti 17!
- Da un bus scende un signore probabilmente senza fissa dimora. Scendono anche altri passeggeri disturbati dal cattivo odore che il signore ha lasciato sul bus. Potremmo dargli qualche indicazione sui bagni e sui dormitori ma scompare presto dalla nostra vista per prendere la sua strada. Gli sarebbero state realmente utili le nostre informazioni?
- Arriva alla fermata un personaggio chiaccherone che presto si interessa alle nostre ali, vuol sapere quanto costano, si dimostra molto preciso in fatto di prezzi e cifre. Dice di aver 41 anni e di essere alto 2 metri e 1 cm. Una volta giocava a basket ma poi è stato mandato via dall’allenatore perché sorpreso a fumare negli spogliatoi, così ora si limita a fare il tifoso per la squadra più forte (che è furbo lui!) la Fortitudo. Ci racconta che è stato in guerra e che gira l’Italia a piedi, i treni costan troppo! Oltre alla sua chiacchera inarrestabile noto che porta un apparecchio acustico, forse non c’entra nulla ma lo associo al forte rumore di ruote d’acciaio di cui ci parla...
- Raccogliamo numeri da giocare, il 2 e il 5, le età dei due bambini della simpatica coppia che aspetta il bus alla fermata del 13 e del 14. Una signora ci insegna un passo di Cià cià cià e ci spiega che il ballo è apprezzato o dagli adolescenti o dai signori over 60, tesi destinata a essere presto smentita da un altro signore!
- Raccogliamo un elogio della VARIETÁ: “chissà fino a quando durerà la varietà?!”
- Ancora 2 ricette: rape e patate con peperoni pepacella e strozzapreti all’oro marsicano, piatto abruzzese, da accompagnare con genziana e gocce imperiali come digestivo. La fermata si trasforma all’occorrenza in una cucina fornita di tutti gli strumenti del mestiere! Virtualmente ci prepariamo una bella cena in compagnia con brindisi finale.
- Impariamo che il Codice Civile è qualcosa che, se studiato tutti i giorni, fa male!
- Ennesima richiesta di foto con le nostre ali ma non possiamo mica togliercele! Foto sì ma le ali rimangono qui!
- Concludiamo la serata con una canzone di John Frusciante, Hope, che ci canta al megafono il giovanissimo Roberto detto anche Il Bronzo, reduce da 32 senza dormire.

“Ma perchè hanno le ali?” “Ma perché sono gli angeli dell’autobus, pisquano!!”

Angel Bunny